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Red. Cronaca
Tagli sui costi per un miliardo e aumento dei ricavi pari al 30% entro la fine del 2019. E, questione ancora in bilico, il rischio esuberi: circa 2mila. Sono questi gli interventi previsti dal nuovo piano industriale 2017/2021 approvato ieri dal cda di Alitalia arrivato oggi sul tavolo del governo.Il business plan predisposto dall'amministratore delegato Cramer Ball e passato al vaglio dell'advisor indipendente Roland Berger tenta di riportare all'utile la Compagnia entro la fine del 2019. Per questo motivo tra le misure annunciate vi sono un aumento dei ricavi pari al 30%, dagli attuali 2,9 miliardi a 3,7, entro la fine del 2019 e, sempre alla scadenza dei tre anni, la riduzione dei costi – operativi e del lavoro – per 1 miliardo di euro. Il piano di rilancio economico della compagnia di bandiera, che ha archiviato il 2016 in profondo rosso (si parla di perdite di gestione vicine ai 600 milioni), si fonda su quattro 'pilastri' principali: rivisitazione del modello di business; riduzione dei costi e incremento della produttività; ottimizzazione del network di collegamenti e delle partnership; nuove iniziative commerciali attraverso soluzioni tecnologiche già disponibili. Questione ancora irrisolta invece è quella degli esuberi di personale che potrebbero salire a 2mila unità e che servirebbero a ridurre le spese relative al costo del lavoro. Un tema che verrà discusso a breve con le organizzazioni sindacali durante l'incontro per illustrare i dettagli del piano, le misure relative al personale e trovare un accordo sul nuovo contratto collettivo nazionale di lavoro.
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