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Politica

Renzi lancia “il sindaco d’Italia” e sulla situazione economica chiede abolizione del reddito di cittadinanza

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Matteo Renzi parla a Porta a porta. Hanno provato a cacciarmi dalla maggioranza, dice il leader di Italia Viva. “Non ce l’hanno fatta ma ci hanno provato: hanno cercato di raccogliere i senatori responsabili che vorrebbero prendere il nostro posto. Ma se vogliono farlo non c’è niente di male. Se il presidente del Consiglio o qualche suo collaboratore vogliono sostituirci non c’è nulla di male, ma la prossima volta farebbero meglio a riuscirci”. “Io non voglio morire grillino. Sono colpito dal modo in cui il Pd ha inseguito i grillini. Non diventeremo la sesta stella’. Il casus belli resta la giustizia con la prescrizione. Se non viene ritirata la proposta Bonafede e se non ci sarà accordo, Renzi conferma la possibilità di presentare una mozione di sfiducia.”Penso proprio che sarà così. Spero che ci sia buonsenso e si arrivi all’accordo”. Ma la vera sfida è la proposta del leader di Italia Viva sull’elezione diretta del premier. “Siccome non si può andare avanti così con le scene che abbiamo visto, fermi tutti: faccio un appello a tutte le forze politiche, a Zingaretti, Di Maio, Crimi, Conte, Leu, Salvini, Berlusconi, Meloni. Dico: portiamo il sistema del sindaco d’Italia a livello nazionale. Si vota una persona che sta lì cinque anni ed è responsabile. Per me la soluzione è l’elezione diretta del presidente del Consiglio”. E a supporto della sua proposta: “Lancerò una raccolta di firme, insieme al lavoro preparatorio che faremo” con gli altri partiti, “perché si arrivi al sindaco d’Italia”. “Ci sono due modi diversi” per fare la riforma del premierato: “Il primo è il modello del patto del Nazareno che non toccava la forma di governo, per cui Berlusconi non votava le mie leggi ma c’era un patto istituzionale per cambiare le regole. L’altra ipotesi è l’esempio del governo Maccanico che non vide la luce nel 1996, è il governo stesso a essere istituzionale o costituzionale”. Lo dice il leader di Italia viva Matteo Renzi a Porta a porta. Che rilancia: “E’ secondario il tema di chi fa il presidente del Consiglio se c’è il grande obiettivo della grande riforma” del premierato. “Se portiamo a scegliere per una persona che per cinque anni governa, l’Italia diventa competitiva. Evitiamo l’indecorosa pagliacciata dello scontro quotidiano”. “Non butto la palla in tribuna perché quand’anche cadesse il governo non si può votare fino all’autunno, quando mai nella storia si è votato. E’ presumibile pensare che almeno fino al 2021 non si vota. Siccome non si può votare per un impedimento tecnico, dico che è il momento di guardarsi negli occhi e pensare prima agli italiani e poi ai partiti” dice il leader di Italia viva Matteo Renzi a Porta a porta lanciando la proposta di riforma per l’elezione diretta del premier.

Poi Renzi risponde direttamente a Conte sulla situazione economica. “Conte vuole fare una cura da cavallo? Abolisca il reddito di cittadinanza. E’ un fallimento, se hai messo soldi per 2,3 milioni di persone e l’1,7% ha trovato lavoro e oggi Gaetano Scotto, mafioso, è stato interrogato e ha detto che ha il reddito di cittadinanza e metta i soldi per il taglio delle tasse alle aziende”. “Occhio che arriva una recessione e allora i posti di lavoro saltano. Allora in un clima normale forse Pd e Cinque stelle respingerebbero la proposta dei commissari per far ripartire le opere ma in questo clima straordinario dobbiamo finalmente sbloccare opere pubbliche per cui i soldi ci sono già. Sono già finanziate e se partono creano ricchezza e posti di lavoro”. 

L’apertura di Renzi al tavolo delle riforme scatena il dibattito politica. Mentre Fraccaro (M5s) difende Bonafede, Dario Franceschini, vicesegretario del Pd commenta: “…mentre stavano per morire la rana chiese all’insano ospite il perché del suo folle gesto. ‘Perché sono uno scorpione..’. rispose. ‘E’ la mia natura!'”. Così Dario Franceschini commenta, senza citarlo, le parole di Matteo Renzi a Porta a porta. Il riferimento è alla fiaba di Esopo in cui lo scorpione uccide la rana che lo sta portando in salvo. “Prendiamo atto delle affermazioni di Renzi sull’elezione diretta del premier. Dopo anni, viene sulle nostre posizioni storiche. È ovvio che Italia Viva, per essere credibile su questi temi, deve sciogliere il nodo in merito al sostegno al governo Conte bis. Renzi per essere coerente e concreto deve far cadere questo esecutivo. Provvedimenti scandalosi come lo stop alla prescrizione o il decreto intercettazioni non possono e non devono andare avanti”. Lo afferma Mariastella Gelmini, capogruppo Fi. Il leader di Iv raccoglie anche il no della Lega.”Avessimo un governo che fa delle cose che non condivido, sarebbe un fatto. Ma avere un governo che non fa nulla perchè litiga su tutto, è un dramma. Quindi spero che si voti il prima possibile e non esistono governini, governicchi, accordi segreti, trucchetti di Palazzo. Prima si vota, meglio è”. Tace invece il premier Conte che si trincera dietro un ‘no comment’ e fa sapere che deciderà nei prossimi giorni 

Il decreto intercettazioni approda in Aula al Senato senza il voto finale della Commissione giustizia. Non è stato infatti trovata una intesa su un emendamento della Lega (prima firma di Simone Pillon) la cui approvazione era condizione del centrodestra per consentire di concludere regolarmente i lavori della Commissione con il mandato al relatore. Ai fini pratici ciò non muta le intenzioni del Governo che ha posto la questione di fiducia in Senato che sarà espresso domani alle 12. Ad annunciarlo in Aula è stato il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà che ha posto la fiducia sul testo del decreto integrato dagli emendamenti approvati dalla Commissione Giustizia. La presidente Maria Elisabetta Casellati ha convocato la Conferenza dei capigruppo per decidere il prosieguo dei lavori.

“Mi prenderò qualche giorno per poi lanciare una cura da cavallo per il sistema Italia – ha detto il premier Giuseppe Conte -. Siamo in emergenza, e dobbiamo tutti lavorare, ciascuno chiaramente per le responsabilità che si assume in base al ruolo che ha. Dobbiamo ragionare come fossimo in emergenza, quando ragioniamo di emergenza riusciamo a coordinarci al meglio. Non possiamo essere fanalino di coda ci sono delle situazioni anche congiunturali. C’è l’emergenza coronavirus, ci sono le tensioni commerciali internazionali…”. 

Una verifica in parlamento? “Noi siamo concentrati” sull’azione di governo, “i titoli dei giornali non mi appassionano. In questo momento siamo concentrati su una priorità che è far crescere l’Italia”, ha aggiunto Conte, conversando con l’ANSA, prima di lasciare il Senato, commentando l’ipotesi che si possa stabilire un patto di legislatura sulle riforme.

LA PRECISAZIONE DEL PREMIER: “‘Questo Renzi?’ Non si dice ‘questo Renzi’, è il senatore Matteo Renzi, leader di un partito di maggioranza, Italia Viva”, ha detto Conte, ‘bacchettando’ benevolmente un cronista che gli chiede se “questo Renzi” lo tenga “sulle spine”.

Intanto l’aula del Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni del premier Conte sul bilancio comunitario. Il documento ha avuto 150 voti favorevoli, 101 contrari e 13 astensioni. La mozione impegna il governo a lavorare per “un bilancio europeo all’altezza delle sfide future”, chiarendo che “la proposta del presidente Michel sul bilancio, nonostante qualche leggero passo avanti rispetto al quadro negoziale della presidenza finlandese, non appare ancora adeguata rispetto alle ambizioni dell’Europa”.

LE COMUNICAZIONI DI CONTE A PALAZZO MADAMA IN VISTA DEL CONSIGLIO UE – “Il Parlamento non esiterebbe a bocciare un bilancio Ue inadeguato sulla svolta verde e sugli altri temi all’ordine del giorno”, ha detto Conte, intervenendo al Senato alla vigilia del Consiglio europeo. “L’Italia è perfettamente consapevole di essere parte della casa comune europea ma non siamo disposti ad accettare in nome di una rapida conclusione del negoziato un bilancio insufficiente per le esigenze dei nostri cittadini. Sarebbe una sconfitta non tanto contabile, ma politica”. 

“Rispetto all’ambizione rilevata nel programma della commissione europea” guidata da Ursula von der Leyen, nella proposta Michel sul quadro finanziario pluriennale “resta poca traccia”.

“Quello di domani si presenta come un vertice complesso e complicato per il fatto che la proposta non rispetta le aspettative di dotare il bilancio Ue di strumenti innovativi”, dice Conte. “La proposta che il presidente Michel ha fatto circolare il 15 febbraio apporta alcuni, lievi, avanzamenti rispetto alla proposta fatta durante la presidenza finlandese” ma “resta comunque inadeguata” rispetto agli obiettivi dell’Unione, dice il premier.

“Alla luce della difficoltà della politica nazionale, sui temi della politica continentale non è possibile alcuna divisione, sarebbe un atto sbagliato”, ha detto il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenendo al Senato dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte in vista del Consiglio europeo straordinario.

“Lei al Consiglio europeo ci rappresenta appieno”, ha aggiunto. “Il bilancio 2021-27 è un fatto decisivo, ci giochiamo il futuro dell’Europa. Ci aspettano mesi economicamente molto delicati. Ci sono potenze fuori dall’Europa che giocano una partita che io definisco profondamente sbagliata, mi riferisco alla Turchia. La Turchia non è un problema italiano, è un problema europeo.” 

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Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Castelli Romani

Monte Compatri, è scontro a colpi di post tra il sindaco Francesco Ferri ed il consigliere Marco de Carolis

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Lo scontro monticiano all’indomani del Consiglio Comunale di venerdì prosegue serrato sempre a colpi di post su Fb.
Da una parte l’attuale sindaco, Francesco Ferri, dall’altra il consigliere Marco de Carolis, già sindaco di Monte Compatri.
Stavolta la “tenzone” si sposta su l’ex Centro Logistico dei Rifiuti che, con ordinanza sindacale n. 14 del 21 maggio 2024 il sindaco di Monte Compatri sceglie quale sede del Centro Operativo Comunale – C.O.C. (ricordiamo che trattasi dello stesso centro che con nota prot. 133430 portava la Tekneko a richiedere una “delocalizzazione del Centro Logistico di via delle Cannetacce in altra area, possibilmente nei pressi del Centro di Raccolta comunale sito in Pantano Borghese, in relazione all’esigenza di ottimizzare ed efficientare la gestione del Servizio di igiene urbana” confermata con delibera di giunta n. 64 del 9 maggio 2024, ed oggetto, successivamente al malore di Marco, il dipendente Tekneko licenziato, di verifica da parte dell’Ispettorato del Lavoro che stante alle parole del rappresentante sindacale Cobas “non idoneo”).

il post del sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri

Per primo, nelle prime ore del pomeriggio di domenica, il sindaco Francesco Ferri da “in pasto” alla rete la pec del consigliere de Carolis con un post titolato “Giù le mani dalla Protezione Civile”.

la pec del consigliere comunale, avvocato Marco de Carolis

Nella pec, datata 16 luglio 2024, il consigliere de Carolis chiede alla Polizia Locale ed ai Carabinieri di Monte Compatri di “accertare” che i lavori compiuti dentro tale struttura, tenuta in consegna da Tekneko, come indicato dalla PEC, fino al 27 giugno 2024 con la restituzione delle chiavi, fossero stati eseguiti “nel rispetto della normativa vigente urbanistica (ovvero fossero stati autorizzati dall’Ente preposto)”.
Il sindaco parla di “… lavori di “edilizia libera” indispensabili se si voleva fronteggiare con determinazione e immediatezza ogni possibile criticità. Vedi l’emergenza incendi che in queste ore sta affliggendo drammaticamente il nostro territorio …”, e prosegue indicando che “… lo stabile in prossimità del centro urbano, oltre ad essere strategico per la tempestività con cui si possono garantire i singoli interventi, riesce ad ospitare la vasca di oltre 20.000 litri a servizio degli elicotteri di Protezione Civile Regionale, non ultimo tutte quelle infrastrutture tecnologiche in grado di assolvere ad ogni risposta e comunicazione con la Sala Operatoria …”.
Nel concludere definisce la pec inviata dall’ex sindaco de Carolis “il tentativo di fuggire con un certo imbarazzo a quanto richiesto a Carabinieri e Polizia Locale” e la stessa ricalchi “… l’inadeguatezza di certi Consiglieri Comunali che preferiscono la guerriglia politica, anziché stringersi al prezioso lavoro dei Volontari …”.

il post del consigliere comunale, avvocato Marco de Carolis

Per tutta risposta, poche ore dopo, il consigliere de Carolis, con la sua “ironia proverbiale” risponde che “… sia nella mozione che nella PEC, non si menziona mai l’Associazione Beta 91 né la Protezione Civile. E non si menziona semplicemente perché la Protezione Civile non c’entra nulla …” e rincarando la dose aggiunge “… nell’intervallo temporale suddetto (dall’ordinanza sindacale del 12 maggio alla restituzione delle chiavi all’amministrazione comunale il 27 giugno nds), non c’è neanche l’ombra della Protezione Civile, nulla di nulla. Tirare in ballo il nostro Corpo di Volontari per farsene scudo a fronte di una condotta politico-amministrativa che andrebbe invece spiegata ai cittadini alimenta i dubbi, anziché fare luce su una vicenda a dir poco opaca.
Visto il precedente, con il malore di un dipendente completamente ignorato da sindaco e assessori, come consigliere di opposizione mi sembra il minimo assicurarmi della correttezza formale e sostanziale di interventi che possono incidere sulla sicurezza dei luoghi di lavoro …”
.
Quello che appare da un confronto dei due post è semplice:
Tekneko con nota 3385/24 del 12 maggio 2024 comunicava al Comune, stante la pec inviata dal consigliere de Carolis, che il Centro Logistico sarebbe rientrato nelle disponibilità del Comune ma, prosegue la PEC, “senza tuttavia procedere alla restituzione delle chiavi”;
il sindaco con ordinanza sindacale del 12 maggio destina i locali a Centro Operativo Comunale;
il 27 giugno la Tekneko restituisce le chiavi al comune e, all’ingresso nella struttura con sopralluogo da parte del Responsabile Ufficio Ambiente, Michela del Frate, l’amministrazione comunale sembrerebbe trovarsi di fronte a locali “oggetti di manutenzione straordinaria”, come indicato dalla pec a firma del consigliere de Carolis..
Una “battaglia di post” che sta portando diverse fazioni sulle opposte barricate dimenticando la necessità da parte dell’intera classe politica monticiana di dare risposte a quesiti posti e manifestati.
Quello che non è abbastanza chiaro dalle dinamiche e dalle risposte dei due post è chi sia l’autore di detti lavori e chi ne sia, chiaramente, il committente visto che il Comune rientra in possesso di detti locali solo alla data del 27 giugno 2024.

Anche stavolta proveremo a chiedere anche noi all’amministrazione di Monte Compatri chi sia stato effettivamente il committente di detti lavori e quale sia stato il motivo della lunga attesa per la restituzione delle chiavi da parte di Tekneko.

nella foto di copertina dell’articolo l’ex Centro Logistico dei Rifiuti del Comune di Monte Compatri in via Fontana delle Cannetacce, oggi sede del Centro Operativo Comunale – C.O.C.

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Monte Compatri: non si placano le polemiche post Consiglio Comunale

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Non si placano le polemiche all’indomani del Consiglio Comunale di Monte Compatri del 26 luglio scorso (vedi nostro articolo https://www.osservatoreitalia.eu/monte-compatri-divampano-le-polemiche-dopo-il-consiglio-comunale-del-26-luglio/).

uno dei post del presidente della Protezione Civile Beta ’91 – Monte Compatri

Stavolta interviene sui social anche il presidente delle Protezione Civile Beta’91 – Monte Compatri, Andrea Sciacqua, responsabile del cantiere Tekneko sempre nello stesso comune, che, dopo un post in cui si rivolgeva in modo “ironico” ad un consigliere comunale non meglio identificato “e anche oggi siamo andati al mare consigliere …”, oggi pomeriggio, in un lunghissimo post di sfogo attacca alcuni consiglieri di minoranza del Comune di Monte Compatri, che, stante le sue parole, “agiscono di sponda servendosi di seconde o terze persone per colpirti nel tentativo subdolo di estrometterti da ogni ruolo o ambito.”.

l’inizio del lunghissimo post di sfogo di Andrea Sciacqua pubblicato su fb

Un’accusa forte all’indirizzo di alcuni consiglieri comunali di minoranza corredata da alcune fotografie che lo mostrerebbero lo stesso Sciacqua coinvolto in una ipotesi di reato ex art. 595, comma 3, e 612 c.p. (diffamazione a mezzo stampa e minaccia n.d.s.) ed una citazione per i fatti inerenti alla rimozione, il giorno 11 marzo 2024, del lucchetto del Centro Sportivo di Monte Compatri.

la citazione ex art. 161 comma 1 c.p.p. dove si informa Andrea Sciacqua delle ipotesi di reato
la citazione sui fatti occorsi l’11 marzo 2024 presso il Centro Sportivo di Monte Compatri

Lo stesso Andrea Sciacqua risulterebbe essere, poi, lo stesso responsabile del cantiere Tekneko che consegnò l’ordine di servizio a Marco, il lavoratore poi licenziato, che la mattina del 24 aprile rischiò di morire (leggi intervista completa al link www.osservatoreitalia.eu/monte-compatri-caso-tekneko-intervista-a-domenico-teramo-responsabile-cobas/).
Una situazione preoccupante perché mostra l’acuirsi di un confronto politico ben oltre le sale di Tinello Borghese ed evidenzia, con veemenza, come la situazione locale stia scemando in un confronto più personale che sui contenuti aggravato da risvolti giuridici che corrono il rischio di poter estromettere “sulla carta”, alcune figure coinvolte, da quel ruolo di “terzietà istituzionale” che dovrebbe appartenergli.

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