I virologi dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani”, a meno di 48 ore dalla diagnosi di positività per i primi due pazienti affetti da Coronavirus in Italia, sono riusciti, per primi in Europa, ad isolare il virus responsabile dell’infezione.
Avere a disposizione in modo così tempestivo il virus è un passo fondamentale, che permetterà di perfezionare i metodi diagnostici esistenti ed allestirne di nuovi, inoltre, di studiare i meccanismi della malattia per lo sviluppo di cure e la messa a punto del vaccino.
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La sequenza parziale del virus isolato nei laboratori dello Spallanzani, è stata già depositata nel database GenBank, ed a breve anche il virus sarà reso disponibile per la comunità scientifica internazionale.
Un risultato quello ottenuto dallo Spallanzani, che ancora una volta conferma l’istituto come eccellenza italiana nel campo della virologia. Un risultato frutto del lavoro di squadra, della competenza e della passione dei virologi di questo Istituto, da anni in prima linea in tutte le emergenze sanitarie nel nostro Paese.
L’ospedale Lazzaro Spallanzani inaugurato nel 1936 nacque come presidio destinato alla prevenzione diagnosi e cura delle malattie infettive Nel corso degli anni ha modificato il suo campo di interesse per rispondere all’evolversi delle malattie infettive prevalenti come la poliomelite, il colera e la salmonellosi.
Struttura di spicco nell’emergenza straordinaria, in primo piano nell’assistenza quotidiana lo Spallanzani assiste ogni anno oltre 3000 pazienti ricoverati, mezzo milione di persone affette da infezioni croniche e fornisce 400.000 prestazioni ambulatoriali per pazienti del territorio.
Nel dicembre 1996 il Ministero della Sanità riconosce lo Spallanzani istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e nel 2003 lo identifica quale polo nazionale di riferimento per il bioterrorismo e per la sindrome respiratoria acuta grave, ovvero la Sars.
Dal 2007 è sede del polo ospedaliero interaziendale trapianti il point struttura integrata con l’azienda ospedaliera San Camillo Forlanini e deputata ai trapianti di pancreas, fegato e rene con un centro di rianimazione e terapia intensiva ed un centro di riferimento per le infezioni nei trapianti.
Effettua esami di laboratorio per tutte le malattie infettive, mentre laboratori specifici si dedicano alla prevenzione e alla cura delle infezioni in gravidanza, alle malattie tropicali mettendo a disposizione anche un centro di counselling e test per l’HIV.
Opera di pubblica utilità inaugurata e nell’annuale della marcia su Roma il vice Governatore è un gruppo di personalità sanitarie inaugura all’ospedale per le malattie infettive sulla via Portuense il grandioso edificio ispirata agli ultimissimi criteri di igiene assicura la più accurata assistenza ai degenti e garantisce contro ogni diffusione del contagio.
Ad oggi, l’ospedale Lazzaro Spallanzani detiene l’unico laboratorio italiano con livello di biosicurezza grado quattro, certificato ed inserito nelle reti internazionali di diagnosi e ricerca per agenti ad alta pericolosità, cinque laboratori di livello 3 una banca criogenica, un laboratorio di livello 3 per la manipolazione e la preparazione dei campioni da congelare.
Il Ministero degli Esteri ha affidato allo Spallanzani il coordinamento tecnico scientifico di programmi sanitari in Tanzania per il controllo di AIDS, tubercolosi e malaria. E in Sierra Leone per il programma speciale di intervento contro l’ebola.
Lo Spallanzani ha gestito i due pazienti italiani affetti da ebola garantendo un intervento di diagnostica avanzata e ricerca che ancora continua in Sierra Leone.
In occasione del Giubileo della Misericordia la Regione Lazio ha affidato allo Spallanzani la funzione di coordinamento della rete regionale delle malattie infettive. Dal primo dicembre 2016 Spallanzani continua stabilmente a coordinare la rete regionale per la gestione delle malattie infettive.