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Genova, no alle prigioni marine: c'è attesa per il corteo del 18 febbraio

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Tempo di lettura 2 minutiNei delfinari sono rinchiusi in prigioni d’acqua e cessano di utilizzare il loro bio-sonar. Basterebbe già solo questo per impedire la reclusione dei delfini

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GENOVA – L’Associazione Animalisti Onlus e Animalisti Genovesi organizzano per il 18 febbraio 2017 un corteo nazionale per chiedere la chiusura dei delfinari e parchi marini in Italia. Il corteo partirà da Piazza della Vittoria alle ore 15,00 e arriverà in Piazza Caricamento per una protesta con tutte le altre associazioni e gruppi che hanno aderito a questa protesta:
Sea Shepherd, Animalisti Italiani, LEAL Lega Antivivisezionista, N.a.l.a., Meta, Riscatto Animale, Avi, Fronte Animalista, Animal Renegade, Tursiopi Liberi, Cani Sciolti, con altri gruppi e movimenti animalisti.

I delfini sono animali dotati di un localizzatore, chiamato bio-sonar, lo utilizzano per orientarsi nel mare per comunicare, cacciare e per evidenziare a distanza l’esistenza di ostacoli, producono infatti, ultrasuoni e percepiscono l'eco riflessa dagli ostacoli che trovano sul loro cammino. Nei delfinari sono rinchiusi in prigioni d’acqua e cessano di utilizzare il loro bio-sonar. Basterebbe già solo questo per impedire la reclusione di questi Tursiopi, ma non è tutto; un delfino costretto in una vasca artificiale può vivere la metà degli anni di un delfino che vive in mare, nei parchi marini o acquari infatti, raramente un delfino vive oltre i 20 anni, viceversa in mare può vivere fino ad oltre 50 anni.

Alessandro Mosso, presidente di Animalisti Onlus, dichiara: “Molti studi scientifici hanno dimostrato che negli acquari cittadini, questi cetacei si ammalano, diventano aggressivi, hanno problemi mai riscontrati in mare aperto, a volte vengono stressati al punto di avere bisogno di farmaci perché affetti da depressione. Questo è inammissibile in un paese civile come l’Italia”

Gli acquari, gli zoo marini e i delfinari, sono strutture con finalità di lucro che utilizzano i delfini per esibirli in spettacolo e numeri di carattere “ludico”. In realtà i tursiopi sono costretti a lavorare per divertire i visitatori. Queste esibizioni non hanno nulla di naturale, vengono indotte con pratiche di addestramento contrarie alla natura dei delfini, tra cui la privazione di cibo e rinchiudendoli, come punizione, in vasche minuscole.

Ad oggi, l’India ha proibito i parchi marini e/o delfinari sulla base del riconoscimento dei delfini come “persone non umane”. Già molti non hanno delfinari o ne hanno proibito l’apertura; Austria, Croazia, Cipro, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lussemburgo, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, ma anche il Vietnam, Messico, Malesia, Cile e il Costa Rica.

Chiediamo che anche l'Italia vieti la reclusione degli Animali marini, che disponga la chiusura degli attuali acquari, zoo marini e delfinari e ne impedisca l’apertura con una legge specifica che tuteli gli Animali!

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