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Esteri

Usa, Trump su immigrazione: "No al caos europeo, confini e controlli rigidi"

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Tempo di lettura 3 minuti Il presidente Usa non arretra di un passo

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USA – Donald Trump non arretra di un passo, nonostante il caos e le proteste negli Stati Uniti e nel mondo contro il giro di vite sull'immmigrazione del neo-presidente Usa. "Il nostro Paese ha bisogno di confini forti e di controlli rigidi, ADESSO. Guardate a quello che sta succedendo in Europa e, anzi, in tutto il mondo – un caos orribile!", afferma in un tweet

Mentre arrivano i primi ricorsi contro la misura del tycoon. E dopo la presa di posizione di Francois Hollande (che ha invocato "fermezza" contro la scelta di Trump) arrivano le dichiarazioni di Angela Merkel e del premier italiano Paolo Gentiloni. Per Angela Merkel lo stop agli ingressi in Usa dei rifugiati provenienti da alcuni paesi "non è giustificato". La cancelliera tedesca, ha spiegato il portavoce Steffen Seibert, "è convinta che anche la necessaria lotta al terrorismo non giustifica" una misura del genere "solo in base all'origine o al credo" delle persone. "L'Italia è ancorata ai propri valori. Società aperta, identità plurale, nessuna discriminazione. Sono i pilastri dell'Europa". Così il premier Paolo Gentiloni su twitter.

La Casa Bianca difende l'ordine esecutivo di Trump: "Non è caos", ha detto alla Nbc il capo dello staff Reince Priebus, aggiungendo che ieri 325 mila viaggiatori sono entrati negli Usa e solo 109 sono stati fermati. "Gran parte di loro sono usciti. Abbiamo ancora una ventina di persone che restano detenute", ha sostenuto, prevedendo che saranno presto rilasciate se sono in regola.

L'aeroporto Jfk di New York, la principale porta d'ingresso per i passeggeri internazionali, sta diventando il simbolo del caos ma anche della protesta scatenata dall'ordine esecutivo con cui Donald Trump ha sospeso temporaneamente l'arrivo di tutti i rifugiati e delle persone provenienti da sette Paesi islamici. Diverse centinaia di persone stanno manifestando da ore contro il provvedimento e per la liberazione dei passeggeri detenuti in base al nuovo bando. ''Lasciateli entrare, lasciateli entrare'', gridano, mostrando cartelli e striscioni con slogan come ''No ban, no wall''. Tra loro anche l'attrice americana Cinthia Nixon, nota per il suo ruolo nella serie Sex and the City, e due deputati democratici di Ny, Jerry Nadler e Nydia Velasquez. Intanto il regista Michael Moore, sempre in prima fila nelle proteste anti Trump, ha invitato via twitter ad andare al terminal 4 dello scalo, epicentro della contestazione. Il traffico e' rallentato, la polizia presidia.

Intanto Ann Donnelly, giudice federale di New York, ha emesso un'ordinanza di emergenza che temporaneamente impedisce agli Stati Uniti di espellere i rifugiati che provengono dai sette paesi a maggioranza islamica soggetti all'ordine esecutivo emanato dal presidente Donald Trump, che ha congelato gli arrivi da quei paesi per tre mesi. L'ordinanza di emergenza del giudice Donnelly annulla una parte dell'ordine esecutivo del presidente Donald Trump sull'immigrazione, ordinando che i rifugiati e altre persone bloccate negli aeroporti degli Stati Uniti non possono essere rimandate indietro nei loro paesi. Ma il giudice non ha stabilito che queste stesse persone debbano essere ammesse negli Stati Uniti ne' ha emesso un verdetto sulla costituzionalita' dell'ordine esecutivo del presidente.

I legali che hanno citato in giudizio il governo per bloccare l'ordine della Casa Bianca hanno detto che la decisione, arrivata dopo un'udienza di urgenza in una corte di New York, potrebbe interessare dalle 100 alle 200 persone che sono state trattenute al loro arrivo negli aeroporti statunitensi sulla base dell'ordine esecutivo che il presidente Donald Trump ha firmato venerdi' pomeriggio, una settimana dopo il suo insediamento.

Zarif, reciprocità ma non retroattiva – "A differenza degli Usa, la nostra decisione non è retroattiva", ha detto il ministro degli Esteri iraniano Javad Zarif in riferimento alla decisione dell&rsquoIran di applicare il principio di reciprocità dopo la decisione del presidente americano Donald Trump di sospendere i visti per i cittadini iraniani. "Coloro che hanno già un visto valido iraniano saranno accolti volentieri". "Pur rispettando i cittadini americani e facendo differenza fra loro e le politiche ostili del governo statunitense, l'Iran ha dovuto prendere misure reciproche per proteggere i propri cittadini".
 

Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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