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di Paolino Canzoneri
Difficile calcolare una ipotetica distanza tra la satira e la provocazione di cattivo gusto. La sensazione che si percepisce all'indomani della pubblicazione dell'ennesima vignetta macabra con la morte quale protagonista assoluto, è quella di un rancore rabbioso e di un feroce proposito di vendetta che i disegnatori della rivista satirica Charlie Hebdo, scampati al massacro del 7 gennaio dello scorso anno, vogliono esternare ironizzando la morte violenta e non ovunque lasci segnale di presenza. Ma la satira è un'altra cosa. La satira è un allegro "sfottò" che ridicolizza e "scimmiotta" fatti e comportamento evidenziandone i tratti somatici disegnati ironicamente al solo scopo di fare sorridere e riflettere il lettore. Charlie Hebdo fà i conti e si appoggia ad una sistematica arroganza e aggressione spesso senza tenere conto della sensibilità e della delicatezza dell'evento e delle persone coinvolte nelle tragedie derise e spacciate per "satira". L'immagine della morte sugli sci che sfreccia felice sulla neve non fà nè sorridere e nè tantomeno riflettere e vuole solo essere una provocazione gratuita che sminuisce il valore della rivista. Ci sono molti mezzi più efficaci per accrescere le vendite e lo scandalo vergognoso e futile della mancanza di tatto e di rispetto non rappresenta certo una strategia di marketing vincente. Il più delle volte, quando si scade nel penoso, si ha la netta sensazione d'esser arrivati alla "frutta" e probabilmente la rivista prima o poi perderà sostenitori e lettori oramai stanchi di vignette che non contengono elementi di comicità vera. Nel nostro paese abbiamo disegnatori di satira e vignettisti di livello assolutamente eccelso come Vauro, Staino, Forattini, Altan, Ellekappa e altri in grado di saper leggere il presente e regalarci comicità e ironia con il tatto e l'eleganza ironica che suscita un sorriso di gusto e uno spunto per riflettere nel bene o nel male delle contraddizioni del nostro paese e del resto del mondo. Hebdo non c'entra niente con questi artisti. Hebdo ha il sapore di una cattiveria rabbiosa che vuole urtare per fare ulteriormente male senza rispetto per le vittime e chi resta in vita per piangerle.
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