Cronaca
Ancona, museo Archeologico: una giornata per sensibilizzare la cittadinanza sul tema della tratta e dello sfruttamento di esseri umani
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5 anni faon
ANCONA – Venerdì 6 dicembre si terrà ad Ancona, al Museo Archeologico nazionale delle Marche, una Giornata regionale di confronto e sensibilizzazione sul tema della tratta e dello sfruttamento di esseri umani, per sensibilizzare la cittadinanza rispetto a questi gravi fenomeni che si registrano anche nelle Marche e per fare sapere ciò che le istituzioni e la società civile metto in campo per contrastarli.
Nella regione Marche il fenomeno è visibile nella prostituzione di strada ma è presente in tutti i settori economici: agricoltura, edilizia, commercio e nell’accattonaggio organizzato e forzato. Ogni cittadino può fare la sua parte favorendo percorsi di inclusione e legalità, promuovendo attività economiche sane.
La Giornata si articola in un convegno a partire dalle ore 17, aperto alla cittadinanza, su “La tratta e il grave sfruttamento degli esseri umani nelle Marche “ cui parteciperanno parte le istituzioni e le associazioni coinvolte e con un concerto alle ore 21,30 intitolato Hymns to Freedom a cura di Eugenio Giordani e Marco Salvarani, starring la cantante newyorchese Joy Garrison
Il progetto è del Comune di Ancona- assessorato Politiche sociali e Pari Opportunità insieme alla cooperativa sociale On the Road e all’associazione Free Woman, partner attuativi, con il patrocinio di Regione Marche- assessorato Politiche sociali e sport e Autorità garante dei diritti della persona e dell’Alto Commissariato per i Rifugiati, con il contributo di Soroptimist International Club di Ancona, della Federazione Italiana Donne Arti e Professioni di Ancona e del Club Inner wheel di Ancona e di Ancona jazz.
L’incontro del pomeriggio sarà occasione per fare il punto sulle politiche per prevenire, contrastare e fornire assistenza alle persone vulnerabili, vittime della tratta. Ai presenti verrà tra l’altro illustrato il progetto Assimetria 3 Marche, finanziato dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e coordinato dalla cooperativa sociale on the Road insieme a Free Woman e alla Congregazione delle Suore oblate del Redentore di San Benedetto del Tronto.
Il concerto Hymns to Freedom vuole dare voce -attraverso la musica- alle condizioni di sfruttamento e segregazione e alle terribili sofferenze di popoli e di singoli, sottoposti a ingiustizie e atrocità sociali. Fra i più deboli ed emarginati, le donne soffrono doppiamente per essere trattate come ultime, ridotte a merce nella loro capacità di lavoro e nella loro sessualità. Un ricco repertorio di musica blues e soul ha incarnato in suoni e parole quei tormenti, ma anche la speranza di riconquista della libertà, e l’affermazione della pari dignità dovuta ad ogni essere umano. Oggi assistiamo a nuovi schiavismi, che si ripetono in forme poco difformi da quelli del passato. Non sorprende dunque che quella musica tradizionale illustri ancora così pienamente i dolori e le aspirazioni delle vittime di oggi, e che composizioni più recenti tornino a denunciare violenza, disuguaglianze e soprusi: i brani in programma raccontano disperazione e sopraffazione – come Backlash blues o Sometimes I feel like a Motherless Child – ma anche voglia di libertà e riscatto – come I Wish I Knew How It Would Feel to Be Free, o A change is gonna come – e l’assurdità della discriminazione, – come Ebony and Ivory moderno inno contro il razzismo.
I PROTAGONISTI:
Joy Garrison, americana di New York, figlia maggiore di Jimmy Garrison (contrabbassista del mitico quartetto di John Coltrane) è da molti anni in Europa. Ha vari Album e CD al suo attivo e svolge la sua attività prevalentemente come solista, ma numerose sono state le partecipazioni a trasmissioni televisive e radiofoniche. La sua versatilità interpretativa, infatti, diventa maggiormente suggestiva durante i concerti, grazie alle particolari doti di coinvolgimento di cui è dotata. La vocalità intensa e struggente da un lato, morbida e pastosa dall’altro, impregnata di blues, la verve ritmico-melodica e la padronanza dello “strumento” voce, le permettono di aggredire vari repertori – sempre controllando, però, l’accordo con il gruppo strumentale – proponendo la sua musica attraverso tutte le forme espressive che il suo stile e talento le consente. E’ impegnata in concerti e seminari in tutto il mondo (Francia, Tunisia, Italia, Spagna, Svizzera, Turchia, Norvegia, Albania, Russia, Usa, Emirati, ecc.). Ha collaborato con Hank Jones, Kevin Eubanks, Cameron Brown, Billy Heart, Barney Kessel, Tony Scott, Carmen McRae, Gloria Estaban, Billy Preston, John Scofield, Jose Careras, Gianni Ferrio, Giovanni Tommaso, Fabrizio Aiello, Riccardo Biseo, Claudio Colasazza, Amedeo Ariano, Francesco Puglisi, Bruno Biriaco, Renzo Arbore, Zucchero, Massimo Ranieri, Gianni Morandi, Eros Ramazzotti, James Senese e altri validi musicisti americani e europei.
Eugenio Giordani (pianoforte, tastiere). Ha studiato pianoforte e musica elettronica diplomandosi col massimo dei voti al Conservatorio “Rossini “di Pesaro dove dal 1976 ha insegnato pianoforte, composizione elettroacustica e Jazz. Nel 1980 si è laureato in ingegneria elettronica all’Università di Ancona. Da molti anni svolge attività di sound designer e di autore di computer music per video. Nel campo della musica jazz ha condiviso esperienze concertistiche e di jam session con diversi artisti italiani e stranieri tra cui Giulio Capiozzo, Peter Guidi, Jimmy Owens, Gianni Giudici, Paolo Pellegatti e Brian Auger. Alterna l’uso del pianoforte all’organo Hammond che utilizza in un repertorio che combina la tradizione blues e rock con l’acid jazz, con il gruppo Log2. Come compositore di computer music ha ottenuto importanti riconoscimenti e premi internazionali ed ha pubblicato diversi articoli tecnico/musicali in ambito specialistico. Recentemente ha realizzato con Marco Salvarani il progetto Blowin’ Up, consistente nella trascrizione e arrangiamento per sestetto dell’intera colonna sonora originale del film “Blow-Up” di M. Antonioni, con le musiche di H. Hancock, eseguita in prima assoluta a Fano Jazz 2016 (Teatro della Fortuna).
Marco Salvarani (contrabbasso, basso elettrico). Si è diplomato in contrabbasso al Conservatorio “Rossini ” di Pesaro e laureato al DAMS di Bologna. Ha suonato in diversi ambiti (cameristico, sinfonico, jazz) e collaborato stabilmente dal 1980 al 2005 con la Marche Jazz Orchestra diretta da Bruno Tommaso, con la quale ha inciso “Dies Irae” (featuring Gianluigi Trovesi, 1989) e “Ulisse e l’Ombra” (2000). Ha collaborato con la RAI come consulente musicale e programmista. Autore di numerose pubblicazioni, è stato docente dal 1986 di storia della musica e musicologia al Conservatorio di Pesaro, e nello stesso ruolo ha collaborato con le Università di Macerata ed Urbino.
Alessandro Pivi (batteria) intraprende lo studio della batteria all’età di 7 anni, perfezionandosi con Jimmy Cobb, Benny Golson, Jeff Tain Watts, Jeff Ballard, Joe La Barbera, Al Foster, Bobby Durham, Joe Farnsworth, Han Bennink, Luis Agudo, George Cables, Barry Harris, ecc. Svolge un’intensa attività concertistica collaborando con Flavio Boltro, Randy Bernsen, Pasquale Innarella, Ares Tavolazzi, Roger Beaujolais, Salvatore Bonafede, Piero Odorici, Guilherme Ribeiro, ecc. Si è laureato cum laude in Musica Jazz al Conservatorio di Bologna con le tesi “Roy Haynes: il passato, presente e futuro del jazz” e “Max Roach biografia, stile musicale e impegno politico: una bacchetta contro il razzismo”. Dal 2016 è docente presso i Conservatori di Cesena e Bologna. Ha inciso “Crossing Generations” (A. Pivi And The Organic Vibe, 2011), “Barba Lunga” (Roger Beaujolais Italian Trio, 2019) e “NUUU!” (Marés Trio, 2019).%MCEPASTEBIN%