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E’ in scena al teatro Golden di Roma, da martedì 26 novembre, lo spettacolo “donchisci@tte” di Nunzio Caponio. Per l’adattamento e la regia di Davide Iodice. Liberamente ispirato a “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes.
A dare corpo, voce e
anima a due pilastri della letteratura mondiale, come Don Chiscotte e
Sancho Panza saranno Stefano Fresi e Alessandro Benvenuti.
Si
tratta di una rappresentazione teatrale ironica e graffiante in cui i
mulini a vento vengono sostituiti da moderni mostri contro cui in
qualche modo si deve sempre e comunque combattere. Un’analisi inedita
dei nostri tempi che passa tra le quinte e il palcoscenico per arrivare
in platea e che nel Teatro, luogo e arte, trova un mezzo di
comunicazione sicuramente appropriato.
«Lo spettacolo –
spiega il regista, Davide Iodice – scaturisce da una scrittura originale
che a sua volta prende ispirazione dallo spirito dell’opera di
Cervantes scagliando una volta di più la simbologia di questo ‘mito’
contro la nostra contemporaneità»
Con vesti
sgangheratamente complottiste e una spiritualità naif, accompagnato da
un Sancio disorientato adepto, il nostro Don intraprende un corpo a
corpo disperante e “comico” contro un mondo sempre più virtuale, spinto a
trovare l’origine del male nel sistema che lo detiene.
«Se
avessimo un pizzico del coraggio e del senso di giustizia del Don
Chisciotte – sottolinea l’autore, Nunzio Caponio – forse, le nostre
folli vite troverebbero finalmente un senso»
Dall’improbabile
rifugio in cui si è rintanato, lotta per mantenere intatto il suo
pensiero critico coltivando ancora un’idea: l’IDEA. Unica finestra
sull’esterno (o su altri interni) una teoria di schermi che s’affaccia
su personaggi e mondi annodati, interferenze che spronano i nostri eroi
all’Azione, a una qualche azione.
E se, nella giostra di
pensieri che galoppano progressivamente verso l’inevitabile delirio, le
menti malefiche dei giganti delle multinazionali sono il nemico contro
cui scagliarsi, l’Amore è ancora il vento che soffia e muove, anche se
Dulcinea, intrappolata in una webcam, può svanire dolorosamente per un
banale blackout.
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