PALERMO – Dal mese di agosto era diventato l’incubo degli esercizi commerciali nella zona di competenza del commissariato "Zisa – Borgonuovo" di Palermo e, dopo l’ultimo colpo, un 26enne palermitano è stato fermato proprio per averlo messo a segno. Gli investigatori del commissariato hanno iniziato l’indagine subito dopo le prime rapine, che fino ad ottobre avvenivano una o due volte al mese; poi i raid si sono intensificati, arrivando a verificarsi quasi con cadenza giornaliera.
Il bersaglio preferito era un supermercato, che era diventato una sorta di bancomat, anche se a volte venivano colpite farmacie e altri esercizi commerciali della zona. Gli assalti avvenivano sempre con lo stesso canovaccio: l’uomo faceva irruzione con il volto parzialmente coperto da una felpa tenuta sollevata stringendola tra i denti, in modo da avere le mani libere per impugnare un coltello e arraffare il bottino.
Proprio il particolare modo di nascondere il volto è stato il punto debole dell’indagato, infatti durante le rapine la felpa si abbassava, scoprendo il suo viso fin sotto il naso. Gli investigatori hanno messo a confronto le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza con quelle dei pregiudicati della zona, individuandone uno con le stesse caratteristiche. Dopo il colpo del 19 dicembre scorso i poliziotti sono andati quindi sul sicuro e si sono presentati a casa del giovane criminale, arrestandolo proprio per quella rapina. Infatti nella sua abitazione sono stati trovati gli stessi indumenti utilizzati per compiere la rapina, cioè un giubbotto tipo bomber, una felpa con cappuccio e delle scarpe, tutti di colore blu. Davanti all’evidenza dei fatti l’uomo ha confessato il reato e altri 16 commessi con lo stesso modus operandi, anche se le indagini proseguono per addebitare all’indagato diverse altre rapine commesse con modalità simili e per individuare il complice che in alcuni casi lo ha affiancato.