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Cronaca

Palermo, laboratorio di crack in casa: arrestato un nigeriano

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Tempo di lettura 2 minutiPer il nigeriano aperte subito le porte del carcere di Pagliarellli su ordine dei PM della Procura

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di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Carabinieri della compagnia di Piazza Verdi del capoluogo siciliano hanno fatto una irruzione in una casa di Via del Fondaco 5 nel quartiere dell'Albergheria di un nigeriano Jimmy Aimieigbefo di 34anni adibita a laboratorio per la produzione di crack. I carabinieri hanno rinvenuto su un tavolo dell'abitazione un fornelletto da campeggio, un pentolino, un pacco di bicarbonato già aperto e un panno di stoffa; tutto materiale ad hoc per il taglio, peso e confezionamento per preparare la terribile droga sintentica. Sul tavolo anche 1.600 euro e 90 grammi di cocaina già suddivisa in 196 dosi di cui una parte già trasformata in crack e custodite in confezioni termosaldate di colore blu pronte per lo spaccio nonchè un'arma da fuoco consegnata agli esperti della scentifica per gli esami di laboratorio. Per il nigeriano aperte subito le porte del carcere di Pagliarellli su ordine dei PM della Procura con le accuse di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di arma da fuoco. In caso desta grosse preoccupazioni perchè il propagarsi di questa potente droga nel capoluogo siciliano potrebbe essere frutto di accordi tra criminalità nigeriana e mafia locale. Questa droga dal basso costo ma dagli effetti micidiali viene assunta tramite inalazione del fumo prodotto dal surriscaldamento dei cristalli all'interno di speciali pipette di vetro spesso sostituite da bottigliette di plastica. L'effetto che produce al cervello è devastante e in poco tempo l'assuefazione e la dipendenza diventano praticamente fortissime. Il crack, parola che significa "scricchiolii", è nato in America negli anni 80 destinata ai cocanoimani oramai cronici non più in grado di sniffare a causa della distruzione dei tessuti nasali. Esperti informano che questo terribile stupefacente oltre ad una dipendenza totale aumenta gli istinti violenti ed annulla i centri di controllo del sistema nervoso centrale. Diventa fondamentale stanare immediatamente qualsiasi tentativo di diffusione locale e nazionale di questo pericolo immane per i giovani.