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Esteri

Montpellier, uccide a coltellate la custode del monastero: È terrore tra i monaci

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Tempo di lettura 2 minuti Le autorità per ora non scartano alcuna ipotesi, compresa quella del terrorismo e della tentata strage, tenendo conto delle armi in mano all’assalitore.

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di Roberto Ragone


MONTPELLIER – Uccisa da un uomo con il volto coperto da passamontagna la guardiana del monastero e casa di riposo “Le Querce Verdi”, tenuto da 60 fra monaci e suore, nel piccolo paese di Montferrier-sur-Lez, tremila abitanti, nelle vicinanze di Montpellier.

Dopo avere aperto la porta al suo assassino, il quale ha fatto irruzione nell’edificio armato di coltello e fucile a canne mozze, la donna, comprese le sue intenzioni, era riuscita a dare l’allarme alla polizia; probabilmente questo il movente dell’assassinio, compiuto con diverse e ripetute coltellate, dopo che la custode era stata legata ad una sedia e imbavagliata. Immediato l’intervento delle forze speciali, quindici teste di cuoio PSIG-Sabre, di stanza nella regione, seguiti da gendarmi e uomini dal RAID di Lunel e Montpellier, secondo un efficiente meccanismo voluto dal ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, messo in opera dopo gli attentati del 13 novembre, per il quale ogni luogo della Francia, anche il più sperduto, dev’essere raggiunto dalle forze antiterrorismo nel tempo massimo di 20 minuti.

Dopo aver messo in sicurezza i monaci, le suore e i cinque o sei impiegati laici presenti in quel momento, i tre piani dell’edificio sono stati ‘bonificati’ dalle forze speciali, ma dell’assalitore nessuna traccia. Setacciate anche le cantine, e gli edifici adiacenti. Non è chiaro a cosa si possa attribuire questa irruzione, evidentemente frustrata dall’intervento della custode, pagato con la vita. Le autorità per ora non scartano alcuna ipotesi, compresa quella del terrorismo e della tentata strage, tenendo conto delle armi in mano all’assalitore.

Dato l’obiettivo, una ipotesi plausibile potrebbe essere quella dell’assassinio compiuto da un solitario fanatico religioso, come purtroppo la recente storia c’insegna, specialmente in Francia. Infatti, da fonti della polizia,  in giornata erano trapelate notizie di possibili attentati che avrebbero dovuto essere compiuti da un gruppo di terroristi poi arrestati nella notte fra sabato e domenica, fra Strasburgo e Marsiglia: tutti programmati a Parigi e dintorni, dagli Champs Elisees con i mercatini di Natale, a Disneyland, da diverse chiese, alla sede della Prefettura di Polizia, da una fermata della metropolitana, ai bistrot del XX arrondissement. Così la Francia, appena dopo l’anniversario del 13 novembre, sembra debba ripiombare nell’atmosfera di terrore che incombe sulla nazione ormai da due anni.
 

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Esteri

Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Esteri

Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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