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Berlusconi: denunciata "olgettina" per tentata estorsione

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Tempo di lettura 4 minuti La donna avrebbe chiesto all'ex Cavaliere un milione di euro per non rivelare alla stampa e ai Pm informazioni in grado di danneggiarlo

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di Angelo Barraco
 
 
L’ex Cavaliere ha denunciato Giovanna Rigato, 35 anni, che sarebbe poi stata accusata dalla Procura di Milano del reato di tentata estorsione poiché avrebbe chiesto a Berlusconi  un milione di euro “per non rivelare alla stampa e ai Pm informazioni in grado di danneggiarlo”. La 35enne è inoltre imputata per corruzione in atti giudiziari in uno dei filoni d’indagine del processo Ruby Ter. Esattamente come le altre venti ragazze ascoltate nel corso del processo Ruby, anche lei non avrebbe rivelato la verità in merito alla vicenda che riguarda i festini ad Arcore e a differenza delle altre non ha ricevuto comunque i 2.500 euro che il Cavaliere regolarmente versava ogni mese alle ragazze.

La ragazza riceveva bonifici da parte della società presso cui svolgeva il suo lavoro e per i programmi televisivi a cui partecipava. Emerge però che la Rigato si sarebbe presentata ad Arcore nel mese di luglio in compagnia di un amico e si sarebbe intrattenuta a colloquio con Berlusconi, ma i toni di quella conversazione si sarebbero presto accesi tanto da costringere il personale di servizio ad intervenire.
 
La donna avrebbe chiesto inoltre 500 mila euro all’ex Cavaliere e successivamente avrebbe alzato la somma fino a un milione, minacciando inoltre Berlusconi di rivelare alla stampa e alla Procura della Repubblica alcuni fatti. Le minacce sarebbero state fatte ad alcuni legali dell’ex Cavaliere, che successivamente ha deciso do presentare denuncia. Si apprende inoltre che la donna avrebbe mandato una email indirizzata al Pm Gaglio in cui riferiva di voler fare delle dichiarazioni e una copia, successivamente, l’ha inviata anche a Berlusconi. La donna è stata interrogata, Berlusconi invece sarà sentito dal gup il 15 dicembre e soltanto li si potranno capire le dinamiche che gravitano attorno a questa storia. 

Per  anni l’ex Cavaliere ha ricevuto richieste di denaro da parte di alcune ragazze che hanno partecipato alle famose cene nella Villa di Arcore. Storie che sono rimbalzate ai rigori della cronaca e del gossip e che hanno acceso i riflettori su di un mondo fatto di bellezze travolgenti inequivocabilmente e giovani accostate a uomini di potere. Un mondo in cui il piacere viene tramutato in silenzio per non diventare un eco per il popolo sovrano. Ma oggi tutto è cambiato, si  è verificato quello che potrebbe considerarsi  un vero e proprio “rovescio della medaglia” e laddove prima erano le giovani e prosperose fanciulle a chiedere il denaro auspicando ad un tenore di vita decisamente diverso rispetto agli standard a cui erano abituate, oggi è Silvio Berlusconi a a denunciare una di loro.
 
Le vicende di Arcore sono ben note agli italiani che hanno ridimensionato lentamente il loro perentorio punto di vista in merito a fatti e situazioni che prima risultavano lontani da logiche etiche e morali. Dagli atti processuali di Milano relativi all’inchiesta denominata “Ruby 3” è emerso che sono stati versati da Silvio Berlusconi oltre due milioni di euro alle ragazze che partecipavano alle serate di Arcore tra assegni, bonifici. In questo copioso conteggio di cifre non è imputata Ruby. Dai dati analizzati è emerso che circa 20 ragazze, a partire dal 2010 e per tre anni, hanno ricevuto denaro corrispondente a 1 milione e 700 mila euro. Tra la fine del 2013 e i primi mesi del 2014 circa 400 mila euro. E’ emerso che Alessandra Sorcinelli ha ricevuto la cifra più alta corrispondente a 390 mila euro, Barbara Guerra invece ha ottenuto 200 mila euro, Barbara Faggioli circa 180 mila euro, le gemelle De Vito oltre i 100 mila euro a testa, Raissa Skorkina 62 mila euro, Ioana Visan 40mila euro, Silvia Treviani 55 mila euro. Tutti movimenti bancari verificati dagli inquirenti che vanno dal 2010 al 2014. Spunta una lettera in cui il Cavaliere spiega alle ragazze di averle aiutate economicamente per affetto ma riferisce di non poterlo più fare. Per l’Avvocato di Berlusconi si è trattato di: “un evidente e maldestro tentativo di disinformare l’opinione pubblica e di gettare fango sull’avversario politico. Anche se fosse vero che il presidente Berlusconi abbia elargito (come abitualmente fa in favore di chi ha bisogno) due milioni di euro nel corso di quattro anni a molte ragazze trovatesi in grande difficoltà a causa del danno di immagine provocato loro dalle inchieste giudiziarie che le hanno coinvolte la somma deve essere commisurata ad una persona che il tribunale di Milano ha condannato a pagare, per le sue capacità economiche, oltre tre milioni di euro mensili alla ex moglie”. In merito alla vicenda Ruby Ter però i pm hanno ritenuto che Ruby avrebbe intascato da Berlusconi soldi in contanti, compresi 800mila euro tra 2013 e metà 2014 e colui che si occupava di custodire i versamenti era l’avvocato Luca Giuliante. I pm hanno ritenuto che tra Berlusconi, Ruby e le altre ragazze, le cosiddette “olgettine”, vi fosse un accordo corruttivo risalente al periodo delle cene ad Arcore. Il pm spiega che “l'esborso di illeciti pagamenti in denaro per oltre 10 milioni di euro, oltre alla corresponsione di utilità quali concessione a titolo gratuito di case, pagamento di utenze, spese mediche e altre, unitamente a doni di elevato valore economico quali autovetture”. I pm hanno ritenuto inoltre che 3 milioni di euro sarebbero  stati andati alle ragazze per non farle parlare e 7 milioni a Ruby. I soldi servivano per comprare il silenzio o rendessero dichiarazioni false nei due processi Ruby. Dalle indagini è emersa una 'tranche' da 400mila euro versata alla marocchina (avrebbe preso soldi fino allo scorso marzo), circa il 50% sarebbero finiti a Luca Risso. Gli inquirenti attendono una rogatoria avviata in Messico per fare ulteriori accertamenti.  C’è una registrazione audio in cui Barbara Guerra, in un messaggio audio inviato tramite Whatsapp ad Ioana Visan dice di essere insoddisfatta per non aver ricevuto la macchina che aveva chiesto al tesoriere di Giuseppe Spinelli, tesoriere di Silvio Berlusconi. E dice “Domani butto giu' il cancello di Arcore comunque, vado a rubargli una macchina al vecchio”, Barbara Guerra, in un altro file audio, dice: “Ho appena richiamato Arcore e mi sono incazzata che io sono la p…… sono a 35 anni zitella perche' la p…… del presidente non la vuole piu' nessuno,  mi sono incazzata come una bestia, io del bla bla bla del burattino di Spinelli non me ne faccio piu' un c…. gli ho detto di riferirlo al presidente che se no io vado la' e gli chiamo magistrati giornalisti e inquirenti,  stasera veramente gli entro in casa”. La donna si lamenta con Spinelli e invia un sms nel febbraio 2014 dove scrive: “Dica al presidente che sono nella merda per colpa sua. Sto aspettando ancora la consegna della vettura. Io andro' con il mio legale in questura se non mi risolve i problemi che lui mi ha recato! Non ho ricevuto nulla. Ho urgenza per la vettura ragioniere. Grazie”.

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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