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Editoriali

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di Angelo Barraco – Paolino Canzoneri 

NEW YORK – Ci siamo quasi. Manca davvero poco e tutto sembra oramai ruotare attorno alla vittoria della candidata dei democratici Hillary Clinton che si appresta ad entrare nella storia quale prima donna presidente degli Stati Uniti d'America alla Casa Bianca assumendo un ruolo fondamentale nello scacchiere dei grandi personaggi che governano il globo. La sua vittoria, praticamente ad un passo dal compiersi, rivela quanto gli americani abbiano le idee chiare sul programma politico della Clinton fondato su interventi fiscali e strutturali rivolti a tutte le popolazioni senza distinzione di razza, colore o posizione sociale. Una vittoria che seppellisce una volta per tutte i beceri propositi dell'avversario Trump basati sulla costruzione di muri, di intolleranza, di razzismo e di tutela e interesse solo per le classe sociali più abbienti. Hillary Clinton destinata a diventare una icona di esempio di democrazia e di interesse per ogni singolo americano porterà avanti un programma politico che vedrà il domani come una risorsa per migliorare lo stile di vita americano stretto dalla morsa delle lobby interne e da certe resistenze del consiglio di Capital Hill. Appare evidente come un sospiro di sollievo si sentirà da parte dell'universo femminile che finalmente potrà in un certo senso rivalersi su quell'insano modo di vedere e di concepire la donna quale oggetto di piacere e quale "inserviente" di famiglia senza anima e senza diritto di opinione. Oggi l'America volterà pagina e potrà davvero gioire nel cuore per un pericolo scampato, per aver scongiurato la presidenza di un maldestro "portatore sano di arretratezza" che pensava di vincere basandosi sulle paure quotidiane delle famiglie americane e su un atteggiamento aggressivo e oltranzista. E' oltremodo piacevole condividere la gioia di un risultato vicino alla sua conferma con un amico collaboratore e appassionato lettore de l'Osservatore d'Italia, il prefetto Francesco Tagliente apparso in una foto del maggio del 2011 al fianco di Hillary Clinton nelle pagine dei social in una calorosa stretta di mano quale valore aggiunto di un risultato storico per il futuro del mondo intero.

 L’America per la prima volta si è trovata dinnanzi ad un cambiamento presidenziale che ha tenuto sulle spine l’intero globo con uno scontro senza mezze misure tra il magnate dell’imprenditoria Donald Trump e l’ex First Lady Hillary Clinton, moglie dell’ex Presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton. Entrambi hanno propinato al popolo americano un programma elettorale ben strutturato con il fine ultimo di dare un volto nuovo all’America che da anni attende di surclassare i dogmi che configurano alla classe politica un profilo ben designato e sempre fedele ad una linea precipua. Hillary Clinton si è distinta sin da subito per il carisma attraverso il quale ha coinvolto il popolo americano nel corso delle primarie, battendo senza indugi i suoi sfidanti e conquistando inoltre il primato che porta con orgoglio di prima donna in corsa per la White House. L’ex moglie di Bill si è subito tolta di dosso il suo precedente ruolo di “first lady” e ha saputo ascoltare la voce di un popolo che in passato ha caldamente ascoltato una politica che lei ha vissuto di riflesso. Il suo programma politico si divide in dieci punti. il primo di esso, denominato “Terrorismo e Sicurezza”, punta al Potenziamento della campagna  contro i combattenti ISIS, Risoluzione diplomatica della guerra civile in Siria, Riforma della detenzione delle armi con l’impegno nell’intensificazione della campagna aerea contro i combattenti dell’Isis, sostegno delle forze arabe e curde locali per proteggere civili inoltre vi è in programma una strategia diplomatica con l’obiettivo unico di risolvere la guerra civile in Siria. Uno dei punti su cui si batte Hillary riguarda la detenzione di armi, diritti maggiori per gay, lesbiche, transessuali e persone affette da disabilità, agevolazione per l’accesso al college agli studenti, sostegno per le famiglie dove vi sono soggetti con problemi autistici, maggiore sostegno per la sconfitta dell’Aids, inoltre intensificare i controlli nei campus universitari con il fine ultimo di far cessare la violenza, norme atte alla difesa degli animali e per la difesa del cambiamento climatico. Il punto due del suo programma è il sistema economico, con l’aumento della spesa pubblica grazie all’incremento di imposta per redditi elevati (sopra 250mila dollari), introduzione di una sovrattassa per redditi sopra i 2 milioni, aumento dell’imposta di successione, introduzione di una tassa sulle istituzioni finanziarie. Quindi un aumento della spesa pubblica grazie ad un incremento di imposta per redditi elevati attraverso deduzioni per aliquota e l’introduzione di sovrattassa per redditi elevati. Vi sarebbero anche delle notevoli agevolazioni per le piccole imprese. Un programma basato sul rilancio nel settore delle infrastrutture, nella ricerca, nel settore della tecnologia e del commercio con l’intento di rafforzare quelli che sono gli accordi commerciali inoltre punta all’energia alternativa. Il terzo punto del suo programma è il tanto discusso tema immigrazione, che si divide in tre punti: riforma dell’immigrazione nei primi 100 giorni, espansione della cittadinanza a unità familiare, Facilitazioni per l’ottenimento dei permessi di lavoro (green card) e cittadinanza. Nei primi 100 giorni intende presentare una riforma che riguarda il fenomeno migranti con un piano d’investimento nel settore delle infrastrutture. Il suo obiettivo è quello di rafforzare le leggi che impongono restrizioni a coloro che non sono in regola con i visti e non possono lavorare e vuole garantire la cittadinanza a chi nasce in America. Poi vi è l’obiettivo che riguarda le infrastrutture con i seguenti punti: Nuovi investimenti per le infrastrutture come la rete stradale e il trasporto pubblico, Banda larga a tutte le famiglie Usa entro il 2020, Riforma del sistema nazionale dello spazio aereo, riducendo le emissioni di carbonio e facendo risparmiare a viaggiatori e compagnie aeree una cifra stimata di 100 miliardi di dollari per ritardi evitati con l’obiettivo di nuovi investimenti sulle strade d’America e l’ampliamento sul trasporto pubblico. Un altro degli obiettivi è quello di permettere a tutti i cittadini il collegamento internet a banda larga entro il 2020. Come premesso Hillary tierne molto alla salvaguardia dei diritti per le persone di diverso sesso, inoltre la tutela dei lavoratori l’istruzione e l’investimento per le famiglie e la scuola, taglio agli sprechi di energia, Riduzione del consumo di petrolio americano di un terzo attraverso automobili, caldaie, navi e camion più efficienti, Taglio degli sprechi di energia nelle case, scuole, ospedali e uffici di un terzo e trasformazione dell'industria americana nella più pulita ed efficiente al mondo. Una politica che punta alla rinascita dell’America, alla crescita di un paese posto di fronte ad una scelta che si è rivelata determinante ma allo stesso tempo coraggiosa poiché Trump ha proposto una politica che lo ha trasformato in uno sfidante temerario con delle restrizioni sul fronte immigrazione e con l’obiettivo di creare muri, barriere, eliminare il diritto alla cittadinanza per nascita, la collaborazione degli statunitensi ai posti di comando e migliorie per i posti di lavoro e per i salari con l’obiettivo unico di un’America imprenditoriale volta a crescere senza una possibile prospettiva futura che ha attaccato duramente la politica di Obama, elemento che va certamente in contraddizione con quanto fatto da Hillary che invece vuole continuare il percorso di Obama. Il Tycoon ha creato tensioni con Russia e Cina issando muri prima ancora di aver strutturato una vera e propria roccaforte alla Casa Bianca. 

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