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Cronaca

Il terremoto fa tremare l'Italia, magnitudo 6.5

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Tempo di lettura 4 minutiScossa avvertita dal Trentino alla Puglia. Nelle Marche già 25 mila sfollati. A Norcia crollate la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea

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Redazione

Un boato, la terra che ha fatto tremare tutto: un sisma fortissimo di magnitudo 6,5 ha fatto tremare l'Italia centrale e ha ripiombato nell'incubo le popolazioni di Umbria e Marche, causando numerosi crolli e decine di ferite, di cui uno grave. La scossa alle 7,41 del mattino ha avuto l'epicentro tra Norcia e Preci, al confine tra le due regioni, a una profondità di 10 chilometri, ha riferito l'Istituto nazionale di geofisica (Ingv). Non si registrava un sisma così forte in Italia da quello in Irpinia del 23 novembre 1980 che fu anch'esso di magnitudo 6,5 sulla scala Richter. Altre 20 scosse di magnitudo superiore a 3 sono state registrate nelle due ore successive, tra cui nove scosse di magnitudo compresa fra 4 e 4,6. In totale sono state registrate oltre 200 scosse di assestamento, 15 delle quali comprese tra magnitudo 4 e 5.

La scossa di magnitudo 6,5 è stata registrata alle 7.40 e avvertita dal Trentino-Alto Adige alla Puglia. L’epicentro è stato localizzato tra i comuni di Norcia, Preci, Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera, a 10 chilometri di profondità e le onde sismiche sono durate più di due minuti. L’intensità, inizialmente indicata in 6,1, è stata ricalcolata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Si tratta del terremoto più violento in Italia da quello in Irpinia del 1980: quello del Friuli del 1976 fu di magnitudo 6,4. Le scosse principale dell'Aquila del 2009 furono dal 5,8 al 6,3, quelle di Umbria e Marche del 1997 del 6,1. Anche il sisma del Belice, del 1968, fu meno violento, del 6,1. Solo in Irpinia, nel 1980, la magnitudo fu 6,5 pari a quella odierna, e causò 280.000 sfollati, 8.848 feriti e 2.914 morti. La potenza di questo terremoto è pari a 80 chilotoni, l'equivalente di 80.000 tonnellate di tritolo, in pratica quattro volte superiore alle bombe atomiche che rasero al suo Hiroshima e Nagasaki. Al confine tra Marche e Umbria, dopo il terremoto delle 07:40 sono stati localizzati circa 200 eventi sismici. L'area interessata dalle repliche si estende per circa 30 km, da Accumoli a sud fino a Visso a nord. Riprende, quindi, la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto e interessa anche la parte meridionale attivata il 26 ottobre. Alle ore 16:00 sono 15 i terremoti di magnitudo tra 4 e 5.

Il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha dato notizia di una ventina di feriti. Due sono gravi, ma nessuno in pericolo di vita. Non ci sono dispersi. Tre feriti lievi sono stati segnalati a Tolentno, nelle Marche, e altri sei feriti sono stati estratti dalle macerie a Norcia dove i danni sono ingentissimi a partire dal crollo della basilica di San Benedetto.

Durante l'Angelus il Pontefice ha parlato del nuovo sisma e ha assicurato che prega per "per i feriti e per le famiglie che hanno subito maggiori danni, come pure per il personale impegnato nei soccorsi e nell'assistenza". "Il Signore risorto dia loro forza e la Madonna li custodisca", ha invocato il Pontefice.

A Norcia si registrano danni gravissimi e una situazione drammatica: è crollata la basilica di San Benedetto e la concattedrale di Santa Maria Argentea che sorgevano su quella che secondo la tradizione era la casa natale dei santi Benedetto e Scolastica. La chiesa era già stata danneggiata dal sisma del 24 agosto. Poche ore dopo ha ceduto anche la chiesa di Santa Rita, la cui facciata era stata costruita con pietre provenienti da edifici distrutti da antichi sismi e il santuario della Madonna addolorata. Il piccolo borgo della Valnerina è stato completamente isolato dai Vigili del Fuoco che non hanno permesso a nessuno di entrare se non scortato. Norcia si trova in una zona altamente sismica ma fortunatamente le abitazioni sono state ricostruite con criteri di grande sicurezza dopo il terremoto del 1997. La vicina Castelluccio, famosa per le lenticchie, è rimasta stata quasi rasa al suolo ed crollato del tutto anche il campanile danneggiato dagli ultimi terremoti.

 

TANTA PAURA E DANNI A ROMA

La Basilica di San Paolo a Roma è stata riaperta dopo le verifiche dei Vigili del Fuoco. Resta interdetta l'area del quadriportico dove proseguiranno i controlli di pompieri e tecnici. La Basilica era stata chiusa dopo la forte scossa di stamani.

Nalle Basilica di San Lorenzo fuori le Mura è stata interdetta solo parte di una navata, a causa della caduta di calcinacci.

Lunedì le scuole resteranno chiuse nella Capitale. Lo annuncia la sindaca Virginia Raggi in un post su Facebook. Raggi precisa che "l'amministrazione intende chiudere le scuole domani in via cautelativa in modo tale che i tecnici e i responsabili della sicurezza possano andare ad effettuare tutte le verifiche per vedere e valutare se il terremoto ha comportato lesioni o comunque danni gravi"

Alcune crepe sono state rilevate nel pomeriggio sulla rampa di accesso dalla via Prenestina alla tangenziale est di Roma. La strada, intorno alle 16, è stata chiusa al traffico per permettere i controlli dei Vigili del Fuoco. Secondo quanto si è appreso, i pompieri non hanno ravvisato pericoli di crolli. La linea tranviaria sottostante è stata temporaneamente fermata. Secondo quanto si è appreso, dai vigili urbani, dopo l'esito positivo dei controlli il traffico è stato riaperto e la linea tramviaria riattivata. Le verifiche hanno interessato, in particolare, i giunti metallici, presenti sull'asfalto della rampa, e una crepa.

Un ascensore è precipitato in un palazzo di via Bartolomeo Cristofori, in zona Marconi a Roma, dopo la scossa di terremoto fermandosi tra un piano e l'altro. E' quanto emerso dalle verifiche dei vigili del fuoco, intervenuti per la segnalazione di un ascensore precipitato. L'ascensore dunque è crollato tra un piano e l'altro e ora risulta disallineato tra i due piani. All'interno non c'era nessuno.