Connect with us

Cronaca

Zapponeta, il comune più indebitato d'Europa. A scuola con la Panda del sindaco

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Esistono per fortuna esempi positivi come in questo Comune nel foggiano di appena 3.400 abitanti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

di Paolino Canzoneri

Zapponeta (Foggia) – Spendig review a parte, la maggior parte dei Comuni d'Italia specie quelli molto piccoli a bassa densità di popolazione soffre di enormi debiti e carenze di capitali che non permettono l'acquisto anche di quei beni e strumenti necessari per la gestione ottimale civile e urbana. Esistono per fortuna esempi positivi come nel comune di Zapponeta nel foggiano di appena 3.400 abitanti e sprovvisto di fondi per l'acquisto dello scuolabus dove le istituzioni per assolvere a queste carenze, si danno fare in prima persona. Il neo sindaco da appena tre mesi Vincenzo D'Aloisio di prima mattina si improvvisa autista e con la sua vettura, una Panda, prende quattro bambini dalle loro case e li accompagna a scuola per poi recarsi puntualmente alle 8.30 al suo posto di lavoro al Comune. Questo nobilissimo gesto consente ai genitori degli alunni di poter andare a lavoro nei campi sin dalle prime luci del mattino e offre uno spunto di riflessione su come il nostro paese stia attraversando un periodo difficile e molto lontano dai proclami ottimisti dei politici al governo che quasi ogni santo giorno sparano cifre e sondaggi sempre positivi cercando di portare avanti una "propaganda" mirata al mantenimento delle solite e comode poltrone. Un piccolo grande gesto che consente una consolazione in un paese che da oltre 4 anni non è in grado di garantire i pagamenti utenze pubbliche e che ha dichiarato il suo dissesto sin dal 2012 a causa degli enormi debiti accumulati. Un sindaco 47enne agronomo e agricoltore sposato e padre di due fanciulle di 12 e 15 anni, che è riuscito a far convivere schieramenti insofferenti come Forza Italia con il M5S in una sorta di paradossale "compromesso storico" nella via comune della sopravvivenza forzata vista la cifra pazzesca di indebitamento più alta d'Europa di circa 17 milioni di euro di cui 10 milioni sono un mutuo da capogiro con rata annuale di 700mila euro a fronte di un bilancio che assicura appena 2 milioni di euro alle casse del Comune. D'Aloisio dal canto paga un conto durissimo causato dalle gestioni precedenti condotte in modo incompetente. Basti pensare agli ex sindaci come Savino Di Noia, prima comunista e poi passato a PD, che dal 1982 fino al 2001 lasciò un avanzo di cassa di 300 milioni di lire; il maresciallo dei Carabinieri Francesco D'Aluisio che nella vicina Margherita di Savoia sempre in divisa pure al municipio, in 10 anni lasciò anch'egli una voragine di 7 milioni  ed altri debiti successivi da successive cariche per 1.3 milioni le cui denunce alla magistratura penale e contabile passarono in sordina. Commenta il sindaco D'Aloisio sopreso dei riflettori dei media su questa vicenda: "Non capisco perchè questa storia stia facendo così tanto scalpore: questa è la normalità, questo è un piccolo paese, ci conosciamo tutti, cerchiamo di fare il possibile per risolvere le cose. Il pulmino è una goccia nel mare di problemi che abbiamo. La Regione Puglia ha stanziato un contributo per l'acquisto dello scuolabus ma le casse del Comune sono talmente vuote che non è possibile neppure coprire la restante somma necessaria per l'acquisto del mezzo. Con i pochi soldi che abbiamo, riusciamo a garantire solo illuminazione, riscaldamento pubblico e servizio di raccolta rifiuti. I genitori degli alunni che accompagno a scuola sono agricoltori e vanno presto a lavorare nei campi: non possono accompagnare i figli e gli altri si sacrificano, chiedono aiuto a parenti oppure, purtroppo, non mandano i figli a scuola. Ho utilizzato la mia Panda per sopperire alla mancanza delle istituzioni, ma sinceramente mi è sembrata una cosa normale. Noi viviamo di normalità: cosa voglio dire? Che se non c'è lo scuolabus in qualche modo si deve fare: a me non pesa andare a prendere questi bambini e accompagnarli a scuola e alle 8.30 sono in Comune. Certo, noi vorremmo un miracolo: vorremmo risolvere i nostri problemi finanziari e, perchè no, finalmente acquistare un pulmino. In attesa del 'miracolo', però, bisogna darsi da fare e noi non ci tiriamo indietro. Il 6 giugno siamo stati eletti e un paio di giorni dopo con mogli e fidanzate ci siamo armati di secchi e di scope e abbiamo pulito tutto il Municipio. E' tutto normale di cosa vi meravigliate?".

 

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti