Connect with us

Cultura e Spettacoli

Morto Gian Luigi Rondi: decano dei critici italiani

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 3 minuti Si è spento la notte scorsa alla veneranda età di novantaquatto anni

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

 

di Paolino Canzoneri

 

ROMA – Il 2016 verrà ricordato a lungo per l'alto numero di grandi personaggi illustri e storici passati a miglior vita. A lasciarci questa volta è il decano dei critici Gian Luigi Rondi che si è spento la notte scorsa alla veneranda età di novantaquatto anni che con il suo inconfondibile sorriso e dal cappotto nero e sciarpa bianca in pieno stile felliniano è stata una presenza fondamentale nella storia del cinema italiano che con le sue assidue recensioni ha regalato al cinema importanti pagine di critica di alto livello e assoluta perizia. Operatore culturale a livello internazionale era nato nel 1921 a Tirano nella provincia di Sondrio in Valtellina ma trascorse quasi tutto il suo tempo nella capitale dove ebbe modo di distinguersi sin dalla sua prima recensione nel 1947 sui film americani che facevano capolino in Italia. Figlio di un Carabiniere Reale, Gian Luigi esordisce scrivendo su un giornale catto-comunista come "La Voce Operaia" suscitando un vero e propro scandalo in famiglia costrerra a correre "ai ripari" imponendogli di falsare la sua firma ma il giovane Rondi insiste e rincara la dose scrivendo le sue critiche su un giornale ancora più di sinistra come "Voce Partigiana" finchè non viene notato dal direttore dell'accademia che lo prende come vice di Teatro portandolo verso la rubrica di cinema lasciata vacante dal drammaturgo Luigi Chiarelli con recensioni di grandi film d'epoca come Casablanca, La grande pioggia, Saratoga ma solo nel 1947 inizierà a firmare le sue recensioni con Gian Luigi Tondi. Un vero e proprio fermento quello che seguì il dopoguerra e Rondi giovane e talentuoso come pochi ebbe modo di interlacciarsi non senza fatica con registi dal valore titanico come Roberto Rossellini, Luchino Visconti, suo lontano parente, e Vittorio De Sica e non di meno frequentò anche attori allora studenti dell'accademia d'Arte Drammatica come Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Nino Manfredi che è risaputo divennero icone assolute della grandezza indiscussa del cinema italiano di quei tempi. Durante la lavorazione del capolavoro "La terra trema" di Visconti riuscì ad entrare in confidenza con il regista che gli confidò le difficoltà nascoste del mondo cinematografico italiano che nonostante il successo e il riconoscimento aveva insidie e difficoltà gestionali al suo interno che non lasciavano sereni neanche i grandi registi. Ne nacque una bellissima amicizia durata tutta la vita. Nel 1948 ebbe modo di presenziare per la prima volta come critico alla Mostra di Venezia. Vent'anni dopo nel 1968 la mostra venne bloccata per contestazioni e sorsero polemiche fra Zavattini e Bertolucci e Pier Paolo Pasolini. Periodo convulso della storia d'Italia che sconfinò negli anni di piombo dove il terrorismo eversivo investiva e coinvolgeva istituzioni tanto da costringere Rondi stesso a munirsi di scorta della Digos. Gian Luigi è comunque stato un personaggio non esente da polemiche e qualche errore lo commise come quando escluse dalla selezione della Mostra il film "Velluto Blu" di David Lynch interpretato dalla giovane Isabella Rossellini. Nelle sua fitta carriera firmerà anche documentari e cicli di cinematografia per la televisione ma continuerà sempre a scrivere grandi recensioni per il giornale "Il Tempo" come quella per il film di Rosi "Le Mani sulla città". Ha sempre rivendicato con orgoglio d'esser stato un partigiano antifascista di solida fede democristiana e con lo stesso orgoglio è sempre stato grande organizzatore di eventi, rassegne, premi e non di meno un vero e proprio talent scout di registi. Per volere dello stesso Rondi non è prevista una camera ardente e i funerali verranno celebrati sabato per dare modo ai figli che vivono in Francia di arrivare nella capitale. Un personaggio assoluto che non perdeva mai occasione per elogiare il cinema italiano perchè lo amava sinceramente e si è sempre speso per tramandare ai suoi successori questa importante eredità.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti