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di Angelo Barraco
Washington – Gli Stati Uniti hanno chiesto alla banca tedesca Deutsche Bank un risarcimento di 14 miliardi di dollari per regolare una risputa legale che è stato l’elemento scatenante della crisi economica del 2008. Secondo alcune fonti che conoscono il dossier, si apprende che la banca tedesca non intende assecondare la richiesta e si prospetta quindi l’avvio di una negoziazione tra le autorità americane e la Deutsche Bank. Ad inviare la richiesta è stato il dipartimento di Giustizia di Washington, con l’intento di risolvere l’indagine in merito ai titoli derivati. Emerge che le azioni della banca quotate a Wall Street hanno raggiunto l’8%, Deutsche Bank ha spiegato in una nota che “non ha alcuna intenzione di risolvere queste potenziali cause su cifre vicine a quelle citate. La banca si aspetta che si arrivi a un esito simile a quello di altre banche, che si sono risolte a valori sostanzialmente più bassi”, dagli Usa invece non è sopraggiunto nessun commento ulteriore. Ma dopo che è emersa la notizia riguardante la proposta da parte del Dipartimento di Giustizia americano di voler chiudere un’indagine relativa ai mutui subprime, Deutsche Bank ha subito un pesante calo alla Borsa di Francoforte con le contrattazioni in ribasso del 7,2%, malgrado la borsa abbia dichiarato che non intende chiudere il contenzioso pagando la cifra richiesta. La richiesta che gli Stati Uniti hanno fatto alla banca con a capo John Cryan è senza ombra di dubbio impegnativa e abnorme ma le voci che si rincorrono in merito alla sanzione richiesta è che tale cifra sia in realtà una reazione del Dipartimento USA per la richiesta della UE alla Apple di pagare le tasse all’Irlanda. La cifra indicata da Bruxelles corrisponde esattamente a 14.5 miliardi di dollari. Coincidenze? Ma la causa legale che coinvolgeva la più importante banca tedesca era ben nota poiché era accusata di aver venduto scorrettamente titoli che avevano mutui come collaterale. Ma la Deutsche Bank non si aspettava di certo una multa con cifre così alte e poco tempo fa ha fatto sapere di aspettarsi una cifra che si aggirava attorno ai 2,4 miliardi di dollari. Nel 2013 la banca tedesca aveva pagato 1,9 miliardi di dollari per liquidare le posizioni su Fannie Mae e Freddie Mac. Una banca che si è trovata con le spalle al muro e con una vacillante stabilità poiché sono state tante le cause intentate in merito alla vendita dei mutui subprime, ovvero i finanziamenti erogati da diverse banche in larga misura a clienti ad alto rischio. Tali prestiti scatenarono la crisi del 2008 che coinvolse l’occidente. Vi sono state anche delle cause intentate per la manipolazione dei tassi di cambio o delle quotazioni di oro e argento, o la manipolazione dei tassi Libor ed Euribor. Oggi la borsa Deutsche Bank è crollata, con un titolo che ha aperto all’8% a Francoforte per poi attestarsi a -6%.Banca Mps -4%, Ubi Banca -2,5%, Bper -2.1%, Cede l’1,9% Mediobanca, Unicredit precipita all’1,7%, Bpm 1,45%, Banco Popolare 1,2%, Intesa Sanpaolo 0,87%.
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