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Cronaca

Video Hard: suicidio Tiziana Cantone, parla Mary Petrillo

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Tempo di lettura 4 minuti Dott.ssa: "Tiziana è stata ingenua, forse ha creduto che tutto finisse li, ma non per questo meritava la gogna mediatica che inevitabilmente le ha reso la vita difficile ed intollerabile"

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di Angelo Barraco

Napoli – Il suicidio di Tiziana Cantone, avvenuto a seguito dell’umiliazione subita per un video hard pubblicato sul web senza il suo consenso, sta facendo discutere molto. Un video dove è immortalato un tradimento, in cui la giovane è consenziente sia in merito al rapporto in corso che alla videoripresa a cui è sottoposta,  che decide di non tenere per se quanto immortalato in quel video ma preferisce condividerlo con le sue amiche che prontamente lo pubblicano, senza il suo consenso, su diverse piattaforme web causandole un danno irreparabile. Le reazioni in merito a quanto accaduto sono contrastanti.  Vige la consapevolezza che le pressioni coercitive che ha subito Tiziana  sono state per un lungo periodo un pensiero negativo comune di molti utenti pochi in tanti hanno additato la giovane come una “poco di buono” dopo aver visto il video e relative parodie. Critiche che risuonavano come  “sentenze” ma i  moralismi, alla luce di quanto accaduto, risultano vere e proprie contraddizioni poiché la vicenda va analizzata su più fronti e prima di puntare il dito sui social -che al momento sembrano essere i veri colpevoli- o su chi ha pubblicato il video e/o contro un sistema tecnologico espansionistico che può arrecare danno, bisogna che molti si tolgano il grembiule da “psicologi del web” e prendano una volta per tutte consapevolezza in merito l’accanimento che adottano nei confronti di soggetti più deboli, ma che li rende “leoni da tastiera” che oggi fanno la morale sulla vicenda. Tiziana non ha retto al peso dell’umiliazione subito. Quel video era stato girato con il suo consenso ma la diffusione non era stata da lei voluta e la giovane era stata costretta a cambiare città, cambiare cognome e lavoro. Quei video andavano tolti dal web e Tiziana aveva vinto la causa ma avrebbe dovuto versare 20mila euro a cinque siti che sono stati assolti. Il Tribunale di Napoli aveva invece obbligato Facebook a rimuovere l’immagine della giovane che era stata inserita a sua insaputa. A Tiziana era stato imposto un rimborso nei confronti di Youtube, Yahoo, Google, Citynews, Appidears di 3.645 euro ciascuno per le spese legali, in più le spese generali del 15% perché il video lo avevano già rimosso. Siti come Facebook, Sem srl, Ernesto Alaimo, Pasquale Ambrosino e Rg Produzioni, che non avevano rimosso il video sono stati condannati a “320 euro, per esborsi, e 3.645 euro per compenso professionale, oltre al rimborso delle spese generali nella misura del 15 per cento sul compenso”. 
 
Noi abbiamo parlato della vicenda con la Dott.ssa Mary Petrillo, Criminologa docente e coordinatore master Analisi del crimine Sicurezza e Safety Univ. N. Cusano che ci ha esposto il suo punto di vista in merito alla morte di Tiziana Cantone.

“Finché nessuno, indifferentemente uomo o donna, non smetterà di pensare al corpo femminile come un oggetto che può essere usato e poi gettato, in tutti i sensi, purtroppo di notizie come queste e come quelle di Melito e della ragazza della discoteca ne sentiremo tante. La depersonalizzazione,  il guardare agli altri come "cose" e non come esseri umani ci sta portando verso la autodistruzione
Non ne faccio affatto un problema di natura solo maschile, anzi! Solo che la cultura presente non aiuta utilizzando anche termini quali femminicidio, al quale per motivi professionali, ho dovuto, in parte cedere! La violenza è un fenomeno trasversale e non ha sesso, razza e/o colore, ciò che potrebbe aiutarci è capire da dove e perché parte l'azione violenta, nel nostro Paese, purtroppo, in molti casi la violenza ha una "storia familiare e culturale" di natura patriarcale, ma in altrettanti casi la spinta all'atto violento deriva da altre motivazioni, attualmente sono impegnata proprio in una ricerca che sta cercando di capire e di andare oltre e lo scopo è di non fare di "tutte le violenze un fascio" , ogni atto è a se e come tale richiede un trattamento specifico ed individualizzato ecco pure perché non è sempre prevedibile ( vedi frase classica: ..ma era tanto una brava persona!)naturalmente, per me non tutti i maschi sono violenti per definizione…per fortuna! Per quanto concerne le nuove tecnologie, che in questo caso hanno avuto importanza, bè su quelle anche il legislatore dovrebbe muoversi, leggevo che solo ora alla Camera stanno prendendo in considerazione una legge sul cyberbullismo, che purtroppo, come in qs caso specifico, vediamo che coinvolge non solo i ragazzi, ma anche gli adulti e qs lo ritengo davvero un fenomeno  preoccupante perché a mio avviso la società non sta regredendo solo economicamente, ma a quanto pare anche culturalmente e…mentalmente! indubbiamente Tiziana è stata ingenua, forse ha creduto che tutto finisse li, ma non per questo meritava la gogna mediatica che inevitabilmente le ha reso la vita difficile ed intollerabile. Se avesse voluto ottenere altro non li avrebbe denunciati, non avrebbe cercato di cambiare identità e soprattutto non sarebbe arrivata al suicidio, atto anticonservativo! Per gli "aggressori" non vedo attenuanti; delle persone adulte decidono di fare un video hard, ma non per questo una donna (guarda caso) deve essere messa alla berlina e alla gogna mediatica per questo, ripeto si sarà fidata di gente sbagliata, credendo che la cosa rimanesse tra loro, certamente non cercava popolarità, visto l'accaduto e tutto ciò che é l'antefatto! non giustifico il comportamento denigratorio e deliberatamente atto a colpire una persona fino ad esasperarla e portarla alla morte, non c'è più un briciolo di empatia e umanità, é qs il problema ed é sempre qs modalità comportamentale a non far vedere l'altro come un essere umano, ma come un oggetto di cui disporre”.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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