Connect with us

Cronaca

Incubo sul Monte Bianco: guasto alla funivia riparato, verso evacuazione bloccati

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti I turisti erano sospesi a oltre 3 mila metri di quota da ieri. Messe in salvo un centinaio di persone

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

Redazione

MONTE BIANCO – Che incubo, passare una notte all'addiaccio. I tecnici francesi sono riusciti a riparare il guasto che ieri pomeriggio ha bloccato oltre cento persone sulla cabinovia panoramica del Monte Bianco, sul versante francese del massiccio. Lo riferisce la versione online del quotidiano francese Le Dauphine Libere. Le cabine sono così tornate a muoversi, permettendo l'evacuazione delle circa sedici persone che hanno trascorso la notte sospese ad oltre 3 mila metri di quota. Scenderanno quindi a valle attraverso le stazioni della funivia, dice il sito del quotidiano.

Incubo sul Monte Bianco – Non c'erano sono alpinisti, ma anche famiglie con bambini in vacanza, tra le persone costrette a trascorrere la notte sospese a oltre 3.000 metri di quota, sopra ai ghiacciai del massiccio del Monte Bianco: a causa di un guasto dal pomeriggio sono bloccate nella cabinovia francese che collega le stazioni dell'Aiguille du Midi (3.842 metri) a quella di Punta Helbronner (3.462 metri), al confine con l'Italia. Oltre ottanta le persone evacuate dai soccorritori con gli elicotteri, costretti poi a rientrare alla base per una nuvola che toglie visibilità e impedisce di avvicinarsi ai cavi nel tratto terminale della linea, o con le funi calate per oltre 50 metri sul ghiacciaio, in una zona insidiosa per i numerosi crepacci.

Due guide alpine valdostane, portate nel pomeriggio in elicottero sopra due cabine, hanno lavorato fino a tarda serata con i colleghi francesi per portare alle persone bloccate coperte e materiale utile a trascorrere la notte in quota. "Siamo in contatto con i clienti, hanno acqua e mezzi di comunicazione", spiega il presidente della Compagnia del Mont-Blanc, Mathieu Dechavanne, che gestisce la tratta. Tra gli evacuati "non mi sono stati segnalati casi di malori", aggiunge Roberto Francesconi, amministratore delegato di Skyway, la funivia italiana del Monte Bianco che funziona senza problemi e che ha riportato a valle le persone tratte in salvo. Poi aggiunge: "I francesi sono in contatto radio con i loro clienti, vogliono far sapere che la situazione non è di pericolo".

L'allarme è scattato alle 16.30. "I francesi ci hanno chiamato dicendoci che avevano un guasto", spiega Francesconi. Cavi che si sono 'accavallati', forse a causa del vento. I tecnici d'Oltralpe intervenuti non sono riusciti a risolvere il problema, continueranno a provarci per tutta la notte. Nel frattempo quello che sembrava ai clienti della funivia un inconveniente da poco, è diventato un problema di protezione civile. Vista l'impossibilità di intervenire per risolvere il guasto, la gendarmeria di Chamonix ha deciso di provare a evacuare le persone. Prima tre elicotteri, francesi e svizzeri, poi quattro, grazie a quello della Protezione civile valdostana decollato dall'aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe (Aosta). Le persone tratte in salvo vengono portate alla stazione di Punta Helbronner, quindi condotte a Courmayeur in funivia. I francesi proseguono verso Chamonix con un servizio di autobus organizzato da Skyway.

I tecnici francesi sono riusciti a riparare il guasto che ieri pomeriggio ha bloccato oltre cento persone sulla cabinovia panoramica del Monte Bianco, sul versante francese del massiccio. Lo riferisce la versione online del quotidiano francese Le Dauphine Libere. Le cabine sono così tornate a muoversi, permettendo l'evacuazione delle circa sedici persone che hanno trascorso la notte sospese ad oltre 3 mila metri di quota. Scenderanno quindi a valle attraverso le stazioni della funivia, dice il sito del quotidiano.

Incubo sul Monte Bianco – Non c'erano sono alpinisti, ma anche famiglie con bambini in vacanza, tra le persone costrette a trascorrere la notte sospese a oltre 3.000 metri di quota, sopra ai ghiacciai del massiccio del Monte Bianco: a causa di un guasto dal pomeriggio sono bloccate nella cabinovia francese che collega le stazioni dell'Aiguille du Midi (3.842 metri) a quella di Punta Helbronner (3.462 metri), al confine con l'Italia. Oltre ottanta le persone evacuate dai soccorritori con gli elicotteri, costretti poi a rientrare alla base per una nuvola che toglie visibilità e impedisce di avvicinarsi ai cavi nel tratto terminale della linea, o con le funi calate per oltre 50 metri sul ghiacciaio, in una zona insidiosa per i numerosi crepacci.

Due guide alpine valdostane, portate nel pomeriggio in elicottero sopra due cabine, hanno lavorato fino a tarda serata con i colleghi francesi per portare alle persone bloccate coperte e materiale utile a trascorrere la notte in quota. "Siamo in contatto con i clienti, hanno acqua e mezzi di comunicazione", spiega il presidente della Compagnia del Mont-Blanc, Mathieu Dechavanne, che gestisce la tratta. Tra gli evacuati "non mi sono stati segnalati casi di malori", aggiunge Roberto Francesconi, amministratore delegato di Skyway, la funivia italiana del Monte Bianco che funziona senza problemi e che ha riportato a valle le persone tratte in salvo. Poi aggiunge: "I francesi sono in contatto radio con i loro clienti, vogliono far sapere che la situazione non è di pericolo".

L'allarme è scattato alle 16.30. "I francesi ci hanno chiamato dicendoci che avevano un guasto", spiega Francesconi. Cavi che si sono 'accavallati', forse a causa del vento. I tecnici d'Oltralpe intervenuti non sono riusciti a risolvere il problema, continueranno a provarci per tutta la notte. Nel frattempo quello che sembrava ai clienti della funivia un inconveniente da poco, è diventato un problema di protezione civile. Vista l'impossibilità di intervenire per risolvere il guasto, la gendarmeria di Chamonix ha deciso di provare a evacuare le persone. Prima tre elicotteri, francesi e svizzeri, poi quattro, grazie a quello della Protezione civile valdostana decollato dall'aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe (Aosta). Le persone tratte in salvo vengono portate alla stazione di Punta Helbronner, quindi condotte a Courmayeur in funivia. I francesi proseguono verso Chamonix con un servizio di autobus organizzato da Skyway.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

Continua a leggere

Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

Continua a leggere

Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti