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di Paolino Canzoneri
L'imbecillità e l'ignoranza mietono più vittime di tutte le guerre attualmente in corso in tutto il mondo. L'Egitto, paese nord africano ricco di storia unica al mondo e a maggioranza musulmana "allieta" le giornate estive con la notizia che ben otto conduttrici della TV di stato Ertu ( Egyptian Radio and Television Union) sono state sospese dalla conduzione di telegiornali e programmi vari perchè ritenute "troppo grasse" e quindi non presentabili in televisione. La BBC la prima emittente a rivelare la notizia e oltre a riportare l'immagine di una delle conduttrici sospese Khadija Khattab, afferma che le conduttrici avranno garantito ugualmente lo stipendo e saranno riammesse al loro lavoro solo quando avranno perso il peso ritenuto eccessivo e poco "estetico". La stessa conduttrice Khattab si è rivolta ad un giornale locale Al-Yawm al-Sabi asserendo che giudizi del genere dovrebbero essere accettati solamente dal pubblico. Il Centro per l'orientamento e la consapevolezza giuridica delle donne condanna la scelta dell'emittente perchè a loro dire ci sono evidenti segni di violazione della Costituzione e rappresenta una palese forma di violenza contro le donne. L'articolo 11 della Carta Fondamentale varata del 2014 che conferma i principi assoluti della Sharia, oltre a maternità e infanzia, impegna lo Stato al raggiungimento dell'eguaglianza tra donne e uomini in e per tutti i diritti politici, civili, economici, sociali e culturali preservando e proteggendo da ogni forma di violenza. Discriminazione da sempre è stato sinonimo di ignoranza e riguardo alla grassezza vige da sempre un enorme fraintendimento legato appunto da becera ignoranza dovuta alla misconoscenza di tutta una serie di patologie che causano obesità e che viene quasi sempre interpretata come forme eccessive di golosità ed errato rapporto con il cibo. Le critiche, ovviamente, non si sono fatte attendere e l'accademico Waheed Abdul Maji ritiene che la tv pubblica dovrebbe occuparsi in primis della qualità dei contenuti piuttosto che concentrarsi su altro. In Italia non sono passati molti giorni da titolo offensivo sulle atlete "cicciottelle" dei giochi di Rio apparso su un quotidiano sportivo che ne ha causato la rimozione del direttore. Tutto questo la dice lunga su come la società contemporanea sia perennemente costituita da persone asserite e prostrate ad una percezione rigorosamente e severamente racchiusa in una linea che non preveda nessuna condizione estetica fuori dalla norma e dalla media, come se, per nostro istinto, faticassimo nell'accettare condizioni sociali, culturali e religiose diverse da un modus che ci siamo imposti noi o che la società stessa, attraverso tutte le forme mediatiche esistenti, ci abbia inculcato facendoci sempre perdere giorno dopo giorno la semplice e naturale capacità di accettare la diversità in ogni sua forma.
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