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di Angelo Barraco
Marsala (TP) – Cicerone definì la città di Marsala “Splendidissima civitas Lilibaetana”. Oggi tale concetto di “Splendida città Lilibetana” risulta tanto attuale quanto oggettivamente comprovato poiché l’arte, il turismo e il progresso culturale hanno reso la città di Marsala un luogo molto ambito dai turisti che la scelgono come meta per trascorrere le tanto attese ferie di agosto. I turisti che giungono ogni anno in città e affollano le vie del centro storico, istaurano un rapporto di completa sinergia con l’ambiente circostante, ricco di storia e di bellezza, di buon cibo e di locali che propongono i prodotti caratteristici. Se lo sbarco di Garibaldi a Marsala ha portato cambiamenti notevoli e arricchimenti sotto il profilo storico e culturale, l’afflusso di turisti che sopraggiunge ogni estate restituisce linfa vitale ad un sistema che si sorregge su elementi oggettivi che mirano alla valorizzazione del territorio mediante la diffusione degli stessi attraverso lo scambio e la condivisione. La piazza diventa il luogo presso cui il cittadino marsalese si rifugia, fa nuovi e vecchi incontri ed entra in contatto con quello che è il sistema di interscambio culturale, di novità che riguardano gli eventi del territorio e soprattutto l’incontro. Nel mese di agosto le vie del centro sono copiosamente affollate da turisti e residenti e l’aria che si respira è notevolmente eterogenea e stimolante poiché si intrecciano lingue e culture di ogni tipo e l’interscambio di idee e di retaggi culturali sono alla base della crescita del singolo all’interno della società. Le piazze e i pub si riempiono di nuovi e vecchi volti, di curiosi che si apprestano ad assaggiare prodotti tipici, degustano il buon vino seduti comodamente in uno dei tanti locali del centro, ammirando così gli elementi caratteristici del territorio con la buona musica dal vivo. I luoghi di culto sono aperti anche in tarda serata per accogliere turisti o fedeli che vogliono concedersi un momento di raccoglimento ma diventano anche lo specchio di una città che racconta una storia e l’arte da ammirare in religioso silenzio.
Il cibo è uno degli elementi su cui si concentra maggiormente l’attenzione dei turisti che arrivano in città. La maggior parte di essi sceglie ristoranti del centro storico, poiché collocati all’interno di scorci antichi che fanno rivivere il sapore di antiche storie che hanno segnato la città. Antichi sapori che si intrecciano con l’inconfondibile fragore della gente che si appresta a visitare i locali dell’Antico Mercato o dei vicoli del Centro. Molti turisti amano degustare il buon pesce fresco di giornata che da colore e vigore agli ottimi primi piatti o l’ottimo cous cous di pesce, il tutto accompagnato da un buon bicchiere di vino proveniente dalle prestigiose cantine locali. I cannoli, cappidduzzi, la cassata, sono i dolci che chiudono quello che è il cerchio all’interno nel quale si incentra il fulcro gastronomico della città, dolci immancabili nelle tavole dei marsalesi e super ricercati dai turisti. Ma cosa mangiano solitamente i turisti che approdano a Marsala? Un piatto molto apprezato è la “Pasta col Matarocco”, in dialetto “Pasta cu Matarocco”. Un piatto semplice ma molto richiesto in tutti i ristoranti della città. La sua preparazione è semplice, veloce e la commistione degli ingredienti genera un’esplosone di sapori che non ha eguali. Il piatto si prepara con: 350g di pasta casereccia, 8 pomodori rossi maturi, un mazzo di basilico, 2 spicchi d’aglio, olio extra vergine di oliva, sale e pepe. Alcuni aggiungono anche l’origano, le mandorle, il pecorino e il tonno. Bontà e tradizioni sono parte integrante di un organigramma complesso ma che si muove assecondando dinamiche che mutano con il territorio, il tempo e l’evoluzione culturale che in modo camaleontico si adatta a tutto ciò.
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