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Pokemon Go: Semplice gioco o allarme sociale? Ecco il parere di due esperte

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Tempo di lettura 6 minuti Si sono scatenate accese polemiche in merito a questa nuova Pokemon-mania

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di Angelo Barraco
 
Roma – Pokemon Go è un’App per smartphone che in due settimane ha raggiunto livelli da record, diventando un vero e proprio fenomeno mondiale dagli effetti economici, mediatici e sociali esorbitanti. Migliaia di giovani che fino a poco tempo fa preferivano arenarsi e sedare le proprie menti sul divano di casa e vegetare dinnanzi alla tv giocando con i videogames, rinunciando indiscutibilmente alla visione della realtà esterna adesso hanno deciso che è il momento di uscire il naso fuori di casa, hanno deciso di osservare il mondo e ammirare la realtà circostante, ma sotto una prospettiva diversa, che fonde quello che è il coloratissimo nonché fantasioso mondo dei Pokemon con quella che è la realtà circostante, fatta di palazzi, monumenti storici e luoghi di culto, dove poter catturare i Pokemon più forti. Una caccia che spinge costoro a camminare per chilometri e chilomentri, li spinge all'interno di vere e proprie aree  di aggregazione nell’attesa che spunti l’amatissimo Pikachu o chissà quale altro coloratissimo mostriciattolo. Ma al di là dell’aspetto ludico, si sono scatenate accese polemiche in merito a questa nuova Pokemon-mania che ha coinvolto proprio tutti, poiché molti soggetti si imbattono in queste frenetiche ricerche anche alla guida, rischiando di cagionare un danno a terzi. L’Associazione Italiana Familiari e vittime della strada ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Matteo Renzio e al Ministero dell’Interno Alfano chiedendo che il Governo e le forze dell’ordine “intervengano con pesanti sanzioni a chiunque utilizzi il cellulare in modo inappropriato e pericoloso, e fermi in ogni modo questa nuova app” e hanno chiesto un intervento immediato per la rimozione dell’App, ritenendola “assurda e pericolosissima per chi la utilizza sulle strade”. 
 
Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo voluto approfondire il fenomeno chiedendo il parere di due esperte che ci hanno concesso gentilmente un’intervista: la Dottoressa Mary Petrillo, criminologa coordinatrice Master criminologia Univ. Niccolò Cusano, coordinatrice Crime Analysts Team , Vice Presidente associaz Con Te Donna Lazio, componente GdL "violenza nelle relazioni intime" Ordine Psicologi del Lazio e la Dottoressa Rossana Putignano, Psicologa clinica – psicoterapeuta psicoanalitica membro crime analysts team nonché Responsabile divisione psicodiagnosi psicologica, neuropsicologica e forense del Crime Analysts Team. 
 
– Pokemon Go è un’App uscita da poco tempo e ha già conquistato grandi e piccoli. Nel gioco si deve catturare il Pokemon e tale missione conduce i soggetti a recarsi in qualsiasi luogo pur di catturarli: Cosa rappresenta la missione per il soggetto?
 
Mary Petrillo: il gioco consiste nel trovare questi Pokemon (demoni tascabili!) in ogni dove e ovviamente chi riesce per primo viene premiato, quindi le persone sono incentivate ad uscire di casa per cercare i Pokemon e per ricevere la loro "ricompensa" . Questo concetto alla base del gioco è un classico della psicologia comportamentale, secondo cui ottenere una ricompensa funge da rinforzo positivo per le persone che sono quindi portate a ripetere un dato pattern comportamentale per riottenere il loro "premio".
 
Rossana Putignano: Eccitazione e scoperta. Eccitazione data dalla cattura e dai premi annessi. In una società narcisistica come la nostra, la “ricerca delle sensazioni forti” è molto presente ed è funzionale a far fronte a lacune affettive e vuoti lasciati, probabilmente, dalla generazione prededente,  fatta di stenti e sacrifici. Noi, invece, possiamo avere tutto e non ci facciamo mancare niente. Nemmeno i Pokemon.

– Quanto influisce positivamente e quanto influisce negativamente per l’interazione sociale questo gioco?

Mary Petrillo: tra le poche cose positive che riscontro in questo gioco è il fatto di aver potuto far conoscere al grande pubblico la cosiddetta "realtà aumentata" che da anni in ambito medico-scientifico e anche militare viene utilizzata. La realtà aumentata è in pratica un’integrazione fra immagini reali ed oggetti virtuali. Ciò permette, a differenza della realtà virtuale, di non trovarsi in un ambiente finto, virtuale e non si è costretti a visualizzare su uno schermo cose, persone ecc., ma qualsiasi superficie può diventare un supporto per continuare ad osservare il mondo reale con l'inserimento di oggetti virtuali. Tra gli aspetti negativi, in relazione alla interazione sociale sono da non sottovalutare gli "incontri" più o meno casuali che il giocatore fa durante la ricerca dei Pokemon, infatti, tramite un sistema di geolocalizzazione i giocatori sanno che in un determinato luogo si trovano i Pokemon, ma prima di tutto questo luogo potrebbe essere sconosciuto al giocatore, facendolo quindi ritrovare in posti che mai avrebbe frequentato e che potrebbero provocargli un senso di smarrimento o potrebbe essere utilizzato questo sistema GPS da maleintenzionati che potrebbero farsi trovare in quel determinato luogo arrecando problemi ai danni del malcapitato giocatore: adescamento, furto, ecc.
 
Rossana Putignano: Domanda che mi aspettavo. Cito inizialmente solo gli effetti positivi perché  con quelli negativi si potrebbe scrivere un manuale: il manuale dell’isolamento autistico indotto. Gli effetti positivi sono senz’altro il fatto di vedere i ragazzini scendere per strada, con la sola differenza che non si gioca con le palline, con la corda o con la sabbia come si faceva negli anni ’80 quando ci si sporcava e ci si sbucciava il ginocchio e avevamo pure “il resto” dai genitori. I giovani hanno sostituito,semplicemente , il Nintendo e la PS con il cellulare e l’I-pad. L’unica nota positiva è che escono all’ “aria aperta” , come si dice nel linguaggio comune.
 
– Quali sono i danni che può arrecare questo gioco?
 
Mary Petrillo: i danni che può arrecare questo gioco sono di natura fisica, ossia il giocatore impegnato è concentrato nella ricerca dei Pokemon, si distrae e può provocare incidenti di natura fisica a se stesso, ma anche agli altri, infatti, il giocatore può ad esempio inciampare e cadere per distrazione, può provocare incidenti, abbiamo visto filmati nei vari Tg che all'estero, dove il gioco è già da tempo su piazza, sono accaduti gravi incidenti stradali. Questo accade perché si tengono gli occhi fissi sul cellulare e non ci si rende conto del mondo circostante.
 
Rossana Putignano: Ho parlato di isolamento autistico: questo è il maggior effetto negativo che questa “castroneria” moderna può produrre. I ragazzini viaggiano in gruppo ma soli, ognuno con il suo cellulare. Che immagine triste!Poi ci sarebbe anche la possibilità per questi ragazzini di cadere in brutte trappole: isolandosi nelle stradine di paese possono correre il rischio di incontrare qualche pedofilo che magari promette qualcosa o li rassicura sulla presenza dei Pokemon in aree isolate. Vogliamo parlare anche della scomunica dei luoghi sacri? Nel mio paese “la palestra dei Pokemon”  è ubicata sul sagrato della Chiesa Madre. Inoltre, ho letto che ci sarebbero anche delle limitazioni in ambito legale che possono sconfinare nella violazione della proprietà privata. Un giorno potreste trovarvi un ragazzino sulla veranda di casa. Sareste contenti di sapere che la vostra abitazione è attenzionata da una comitiva di giovani perché sul tetto di casa vostra  c’è un Pokemon ?non credo.
 
– Cosa può comportare un’eccessiva esposizione al gioco? 
 
Mary Petrillo: chiaramente una eccessiva esposizione al gioco comporta, da parte del giocatore, il rischio di rimanere ossessivamente incollato al proprio smartphone per svariate ore e ciò porta inesorabilmente a forme di dipendenza da telefono cellulare e paradossalmente, anche se il gioco comporta di uscire di casa, si rischia l'isolamento sociale, sia per la eccessiva concentrazione solo sul gioco, ma anche perché molte persone non desiderano affatto socializzare con gli altri giocatori che vengono invece vissuti come "Potenziali nemici" che ti sottraggono il "premio".   

Rossana Putignano:  Avrei sulla punta della lingua una parola ficcante ma preferisco evitarla. Non si possono fare previsioni finché non si palesano i sintomi ma credo che l’effetto possa essere simile a quello indotto  a dai programmi per rimbecillire. E’ chiaro a tutti che l’applicazione è un grande strumento di manipolazione delle giovani menti, volto ad allontanarli dai libri e dalla cultura. La cultura si sa, ti permette di pensare con la tua testa e di non farti mettere i piedi i testa. Vogliono, a mio avviso, renderci più poveri anche culturalmente.    

– Che danni può arrecare ad un bambino tale gioco? Sia dal punto di vista comportamentale che di interazione con il prossimo…
 
Mary Petrillo: il gioco potrebbe comportare a livello internazionale quanto già esposto nella domanda precedente, inoltre, si può andare incontro a stress e ansia,  perché cercare di trovare queste "creature" produce un alto livello di arousal nei soggetti, quindi scatena negli individui alti livelli di attivazione con relativo rilasciamento di sostanze quali la  adrenalina, aumentando, quindi,  la frequenza cardiaca e ciò provoca forte stress fisico. Nei bambini il gioco potrebbe anche comportare una confusione tra mondo reale e mondo immaginario, proprio perché il gioco si svolge nella realtà, ma si devono trovare creature di fantasia. Quindi ci vuole molta prudenza e buon senso da parte dei genitori nel far usare tale gioco a bambini piccoli.
 
Rossana Putignano: Primo tra tutti l’incapacità di relazionarsi con i pari, perché inevitabilmente  parli con gli altri in assenza completa del contatto oculare. Bisogna tenere presente, inoltre, che strumenti elettronici come telefonini, play station i-pad et similia,  a livello cerebrale, non è che facciano proprio bene dal momento che il sistema nervoso dei bambini termina il suo completamento intorno ai 12 anni; non ho dati alla mano, ma sicuramente esistono ricerche neuroscientifiche in grado di dimostrare quello che dico.

– Che danni può arrecare ad un adulto?
 
Mary Petrillo: fondamentalmente i danni che può arrecare ad un adulto sono gli stessi che ho esposto per i bambini con la aggravante che un adulto può provocare anche gravi incidenti stradali
 
Rossana Putignano: L’adulto è ormai compromesso da se ahaha

– Cosa vi sentire di consigliare a chi gioca abitualmente a Pokemon Go?
 
Mary Petrillo: prima di tutto consiglierei di evitare " l'effetto zombie" ossia di non incentrare le ore della giornata solo sul gioco, ma in generale anche solo sul mondo virtuale, E' importante stare attenti a dove il gioco ci sta conducendo, evitando luoghi  isolati, è necessario fare  attenzione all'ambiente circostante sia per scongiurare brutti incontri sia per evitare distrazioni alla guida e quindi incidenti provocati dal giocatore stesso o di cui egli stesso può rimanere vittima. Infine consiglierei a chi proprio vuole giocare di fare almeno delle pause e di giocare al massimo per un paio di ore al giorno: è estate andate al mare, fate passeggiate!
 
Rossana Putignano: Di aprire un bel libro. Anzi, più di uno

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Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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