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Frascati (Rm) – Tra i volti nuovi dello staff tecnico del Volley Club Frascati ce n’è uno… vecchio. Zè Araujo Barros, infatti, aveva fatto già parte del club tuscolano fino a due stagioni fa e in estate ha “ceduto alla corte” del presidente Massimiliano Musetti. “Ci siamo sentiti per un saluto e io avevo appena deciso di lasciare il Volley Group con cui sono stato nella scorsa stagione. Massimiliano ha insistito tantissimo e questo mi ha fatto estremamente piacere perché significa che c’è grande stima nei miei confronti. Nonostante logisticamente, vivendo attualmente ad Ostia, non sia stata la soluzione più semplice per me, mi è piaciuto molto il progetto del Volley Club Frascati che punta fortemente sulla valorizzazione delle ragazze del territorio e cresciute nel settore giovanile. Sono felice di essere ritornato”. Araujo Barros sta lavorando da qualche settimana assieme a Flavia Mola con cui cura il gruppo che affronterà le categorie femminile maggiori: la serie C e la D, ma anche l’Under 18 e l’Under 16, campionati su cui ci sarà un occhio più da parte dello stesso Araujo Barros. “In serie C le ragazze dovranno tenere botta, anche grazie al contributo delle poche “over” in organico che comunque sono anch’esse molto giovani e hanno margini per migliorare. Nei campionati giovanili il discorso cambia e ci aspettiamo un maggiore riscontro, ma in generale l’obiettivo primario è quello di far crescere tutte le ragazze a nostra disposizione”. L’organico è ancora in via di perfezionamento. “Abbiamo una certa sovrabbondanza di palleggiatrici, mentre c’è un po’ di carenza tra i centrali: vedremo di trovare delle soluzioni entro breve tempo” rimarca Araujo Barros che poi spiega i motivi che hanno portato il Volley Club Frascati a non disputare finora amichevoli. “E’ stata una nostra precisa volontà: siamo convinti che al momento il lavoro in palestra sia decisamente più utile. In ogni caso domenica prossima organizzeremo un triangolare nel nostro palazzetto”. Chiusura sull’incontro con la Mola. “Ho conosciuto Flavia quando era atleta e successivamente l’ho incrociata un paio di volte da allenatore. Mi aveva molto impressionato il suo modo di condurre la squadra ed ero convinto che avrebbe dimostrato presto il suo valore. Su alcuni aspetti gestionali abbiamo idee diverse, ma questo è anche normale. Siamo due carattere forti e per alcuni questa collaborazione poteva presentare qualche perplessità, invece la stima e il rispetto reciproco sono alla base del nostro rapporto”.
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