Connect with us

Cronaca

VIGEVANO: SMANTELLATA BANDA CRIMINALE IN STILE GOMORRA – VIDEO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti L'associazione per delinquere si ispirava alla fiction di Sky

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Red. Cronaca

Vigevano (PV) – Un vero arsenale è stato sequestrato all'associazione per delinquere, che si ispirava alla fiction 'Gomorrà, smantellata dai carabinieri del Comando provinciale di Pavia. L'attività coordinata dal procuratore aggiunto Mario Venditti e diretta dai pm Mario Andrigo e Roberto Valli ha portato alla misura cautelare per 24 persone – 56 quelle indagate – ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico di armi e alla commissione di estorsioni, incendi, attentati dinamitardi e rapine. In particolare vengono contestati, a vario titolo, 14 episodi fra detenzioni o cessioni illegali armi, cinque estorsioni, 21 incendi di cui quattro commessi a fini estorsivi, 14 per danneggiamento, tre per truffe in danno di compagnie assicurative. E ancora: sei danneggiamenti di cui la metà a fini estorsivi, 14 furti in abitazioni ed esercizi commerciali, tre tentate rapine a negozi, numerose truffe ai danni di compagnie assicurative mediante falsi incidenti, numerossissimi episodi di spaccio di droga. I componenti del gruppo che ha tentato di conquistare

Vigevano e la zona della Lomellina – "grazie ad una marcata penetrazione nel tessuto sociale e commerciale e con aderenze – secondo gli investigatori – in alcuni settori della pubblica amministrazione che ne hanno amplificato la pericolosità" – si vantavano dei loro misfatti con le amanti e con i figli che portavano sui luoghi dei reati «per ostentare il loro operato ai fini di indottrinamento». Durante gli arresti e le perquisizioni, ancora in corso, i militari hanno sequestrato una pistola calibro 7,65, un fucile 'a pompà e un fucile semiautomatico, tutti con matricola abrasa. Sequestrati anche altri quattro pistole e quattro fucili, sebbene denunciati come detenuti nell'abitazione del padre di uno degli arrestati, erano a casa di quest'ultimo.

 

L'operazione dei Carabinieri Nelle perquisizioni delle ultime ore i carabinieri di Pavia hanno sequestrato 20 piante e 300 grammi di marijuana, 60 dosi di cocaina e 150 grammi di hashish. E ancora: due targhe di auto risultate rubate, 6.000 euro in contanti e sei banconote da 50 euro false. Per il gip di Pavia gli arrestati – ora rinchiusi a Pavia, Vigevano, Voghera e San Vittore – sono stati considerati "concretamente e notevolmente pericolosi", trattandosi di persone che hanno agito all'interno di un contesto organizzato, "con ampia disponibilità di armi e che hanno dimostrato di aver fatto della commissione di delitti un'abitudine di vita". Durante l'indagine, che si è servita anche di intercettazioni, emerge tutto il linguaggio criminale: i 'cani con il guinzagliò erano le forze dell'ordine in divisa, i 'cani senza guinzagliò quelli in borghese. A testimoniare, secondo gli inquirenti, la «notevole pericolosità dell'associazione» c'è «l'elevato numero di armi di cui il gruppo ha avuto la disponibilità, precisamente non meno di ventisette armi da fuoco, talune delle quali clandestine e talune provento di furto». Un vero e proprio arsenale composto anche da armi di notevole capacità offensiva. L'operazione, che oggi ha portato a un ultimo atto, ha già consentito l'arresto in flagranza di 13 persone e la denuncia di altre tre, il recupero di nove pistole, un fucile semiautomatico, un fucile 'a canne mozzè, un fucile 'a pompà, quattro carabine con sistemi di precisione ottici, una penna-pistola, una bomba artigianale, migliaia di cartucce e proiettili, nonché passamontagna e maschere per compiere rapine. La stessa attività ha inoltre consentito complessivamente il sequestro di oltre due chilogrammi di marijuana, di 500 grammi di cocaina pura e di denaro in contante.

Cronaca

In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

Continua a leggere

Cronaca

Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

Continua a leggere

Cronaca

Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti