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PD, LA DIREZIONE BOCCIA LA MINORANZA SUL NO AL REFERENDUM. SCONTRO RENZI-CUPERLO

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Tempo di lettura 3 minutiRenzi ha assicurato che con lui le correnti nel partito non torneranno a guidarlo

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Redazione

Il referendum è cruciale "non per i destini di qualcuno ma per il futuro della credibilità della classe politica italiana". Lo ha detto Matteo Renzi alla direzione del Pd, nel corso della quale ha affrontato vari temi – oltre l'appuntamento referendario – tra cui la Brexit, le banche, la flessibilità.

"C'è qualcuno tra voi – ha incalzato Renzi – che pensa sinceramente che, dopo che la legislatura è nata e ha fatto ciò che ha fatto, in caso di 'no' al referendum, il presidente del Consiglio, e io penso anche il Parlamento, non ne possa prendere atto?".

 

La Direzione del Pd ha bocciato l'ordine del giorno presentato dalla minoranza Dem che impegnava il partito ad "offrire piena cittadinanza anche a chi sostiene le ragioni del No" al referendum sulle riforme. I voti favorevoli al documento presentato da Roberto Speranza sono stati "otto".

Renzi ha poi assicurato che con lui le correnti nel partito non torneranno a guidarlo. "Si pone un tema di organizzazione del partito – ha sottolineato -. Alla nostra straordinaria militanza dobbiamo un modello organizzativo che non ricalchi gli errori del passato. Finché lo guido io, le correnti non torneranno a guidare il partito, lo dico innanzitutto ai renziani di stretta osservanza, della prima o seconda ora o a quelli last minute. Non c'è garanzia per nessuno in questo partito, a iniziare da me. Girate, ascoltate, fate i tavolini. O state in mezzo alla gente o voi e noi non abbiamo futuro".

"Una cosa deve essere certa – ha affermato ancora Renzi -; la stagione in cui qualcuno dall'alto della sua intelligenza si diverte ad abbattere il leader è finita; la strategia del Conte Ugolino non funziona. Se volete i caminetti prendetevi un altro segretario perché io voglio aprire le finestre e non chiuderle. Da Prodi a Veltroni ho sempre detestato gli attacchi al leader senza strategia alternativa".

"Avverto la responsabilità di questo passaggio molto importante per il nostro partito e per la nostra comunità – ha rilevato ancora -. Vorrei offrire un'occasione di dialogo molto sincera, profonda e franca. La direzione si svolge dopo le amministrative che non sono andate bene, ma anche dopo Brexit, dopo la più grande strage di civili italiani all'estero, dopo un G7 chiave per la comunità internazionale e dopo la mobilitazione, ognuno avrà le sue opinioni, sulle tasse, tutto mentre si raccolgono le firme sul referendum costituzionale", ha aggiunto il premier.

"Sono pronto ad ascoltare, ma anche a difendere la dignità di questa comunità, l'unica in cui si discute in modo franco e per questo viene rappresentata in modo macchiettistico. Litigano tutti i partiti e quelli che lo sono in modo meno tradizionale lo fanno ancora di più, ma al chiuso delle stanze. Il punto è che loro fingono di essere una falange e appaiono come tali, mentre noi – ha continuato Renzi – valorizziamo troppo spesso ciò che ci divide".

"C'è fuori un mondo che chiede al Pd se ha le idee chiare, quella che si apre è una stagione difficile e affascinante nella quale scommetto sul fatto che il Pd possa essere protagonista e non comparsa", ha detto Renzi.

Ecco, oltre al referendum, le altre questioni affrontate da Renzi:

'Flessibilità non è una concessione a noi ma dovere Ue' – "Noi lo diciamo da tempo che l'Ue così com'è non va". Lo afferma il premier Matteo Renzi intervenendo alla Direzione del Pd ricordando come questo suo atteggiamento abbia subito critiche anche nel Pd e in Parlamento, come quelle dell'ex premier Mario Monti sulla flessibilità. "All'inizio del 2016 molti giornali del cosiddetto establishment scrivevano che io, prendendo di punta l'Ue avrei terminato la mia esperienza politica. Ma la flessibilità non è una concessione all'Italia ma dovere di buon senso per l'Ue", aggiunge.

"Ciò che è accaduto su Brexit farà più male ai britannici che a noi, in fin dei conti. E' un clamoroso errore del Regno Unito, l'Ue può cogliere l'occasione del referendum britannico per scrivere una pagina nuova".

'G7 a Taormina 26-27 maggio 2017,valori al centro' – Nel G7 di Taormina, il 26 e 27 maggio 2017, dal teatro greco cercheremo di lanciare i valori della nostra cultura" come risposta anche agli estremismi, "insieme al nuovo presidente o – io spero – alla nuova presidente degli Usa, e ai Paesi del G7", ha detto Matteo Renzi

 "Noi i risparmi li salviamo nonostante le regole Ue fatte permettendo ai Paesi di mettersi in regola quando noi non l'abbiamo fatto": afferma il premier, soffermandosi sul tema delle banche e definendo "assolutamente ingiustificate e indecenti le polemiche fatte anche da alcuni di noi" sulla scia della "demagogia grillina". "Salvare i correntisti non significa fare gli interessi delle lobby dei poteri forti", aggiunge Renzi ribadendo di "aver fatto tutto ciò che serviva".

"E' suonato l'allarme, l'ultimo. Oggi tu sei visto come un avversario da una parte della destra, ed è bene così, ma anche da una parte della sinistra e questo è un dramma" per chi è sotto il simbolo del Pd. Senza una svolta, tu condurrai la sinistra italiana ad una sconfitta storica". Lo afferma Gianni Cuperlo, leader di Sinistradem, intervenendo alla direzione del Pd, definendo "miope" la relazione di Renzi e sottolineando: "Esci dal talent di un' Italia patinata e fatta di opportunità e scopri la modestia".