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Roma-Viterbo, nuovo orario: il Comitato Pendolari chiama in causa Regione e Atac

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Tempo di lettura 3 minutiIl Comitato fa quadrato intorno al nuovo extraurbano ferrovia Roma-Viterbo presentato da Atac SpA

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Il Comitato Pendolari RomaNord fa quadrato intorno al nuovo orario della ferrovia Roma-Viterbo presentato da Atac SpA in occasione della riunione del 4 settembre in Regione, alla presenza dei Sindaci del viterbese e dell’asse Flaminia. E non mancano le perplessità. “Non possiamo fare a meno di notare che la nostra ferrovia assume sempre più le sembianze di una gommovia”, attacca Fabrizio Bonnani, nella nota inviata questa mattina all’assessorato e alla direzione regionale ai trasporti, all’Azienda e ai Sindaci stessi.  

“L’orario pubblicato dal Comune di Riano è riferito all’extraurbano”, recita il documento, “ci chiediamo dove siano finiti i riferimenti sui treni urbani in vigore dal 16 settembre. Riportiamo l’impietoso confronto, in allegato, con l’orario invernale precedente, che alleghiamo anch’esso. Si evidenzia infatti una forte diminuzione dei treni in totale, un corrispondente aumento delle corse bus sostitutive, un accorciamento delle percorrenze (quindi tanti km in meno da verificare sul contratto di servizio attuale) e addirittura bus diretti da catalano a Montebello, sembra senza fermate intermedie, in fascia alta”.

“Per questo vorremmo conoscere i razionali che hanno portato alla stesura e condivisione di questo nuovo orario, nel rispetto della normativa vigente di ANSF”. Una volta esaurite le considerazioni iniziali, la lettera entra nello specifico, con quesiti che richiedono risposte. “C’è la riattivazione degli incroci? Perché sono state cancellate corse che prima erano in fascia di entrata/uscita da scuole? Tra le ore 12.21 e le 18.21 ci sono solo 4 treni da Viterbo, mentre nel precedente orario tra le 12.40 e 18.16 ce ne erano 6 disponibili e con partenze differite di 20 minuti (12.40 invece di 12.21) in modo da raccogliere un bacino di utenza maggiore, soprattutto all’uscita delle scuole. Dopo le 18.21 non ci sono più treni da Viterbo”.

E ancora, “quali sono i criteri adottati per la distribuzione dei bus sostitutivi lungo tutta la giornata? Perché ci sono corse bus da Montebello a Catalano (es. in partenza ore 9) che non hanno le indicazioni di fermata nei comuni, ma hanno una “X”? Sono bus diretti? Se così fosse, a cosa servono? Avete tenuto presente che questo aumento di trasporto su gomma su vie di comunicazione già ‘affollate’ porta conseguentemente a un aumento di traffico, tempi di percorrenza, stress e inquinamento? Questa è l’intermodalità ecosostenibile che si intende perseguire?”

“Se l’orario proposto entra in vigore nella versione in cui è stato diffuso ci saranno, secondo noi, grossi problemi: tanti pendolari e anche tanti genitori sono anche molto preoccupati per gli spostamenti dei loro figli tra gli istituti dei comuni nella parte alta, che non si riesce a gestire con l’offerta di trasporto appena comunicata. Vi chiediamo quindi di analizzare nel dettaglio la tabella degli orari, anche confrontandola con la proposta a voi pervenuta tramite l’associazione TrasportiAmo e alcuni Sindaci nella riunione del 4 settembre scorso, per rivederla al fine di fornire un servizio pubblico adeguato alla domanda e al contratto vigente e di integrarla con i treni relativi al servizio urbano da Montebello a Roma-Flaminio”.

“Inoltre”, conclude la nota, “vorremmo sapere se le stazioni extraurbane verranno riaperte la mattina e soprattutto in orario di passaggio dei treni poiché spesso questa estate erano inesorabilmente chiuse, come segnalato da più utenti in transito”. Qualcuno si prenderà la briga di rispondere nell’interesse dei cittadini? Sono aperte le scommesse.