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di Angelo Barraco
Firenze – Recentemente è apparsa su tutti i giornali nazionali la parola “Mostro di Firenze”, un tuffo nella memoria e nei tristi ricordi di cruenti fatti di sangue che hanno macchiato le campagne toscane e che, ad oggi, lasciano aperte le porte ad una vasta gamma di dubbi e perplessità in merito a cosa sia realmente accaduto in quelle calde notti e soprattutto a chi abbia commesso quegli atroci crimini senza precedenti. Si è parlato nuovamente della vicenda a seguito di una querela per diffamazione presentata dal Dott. Francesco Calamandrei, all’epoca indagato come uno degli autori degli omicidi del Mostro di Firenze e assolto nel 2008 dinnanzi al Gup con rito abbreviato. Il Dott. Calamandrei è deceduto nel 2012 e la sua memoria è oggi tutelata dalla famiglia. Il farmacista di San Casciano aveva querelato la produzione del film “Il Mostro di Firenze”, miniserie a sei puntate, perché presentava scene diffamatorie. Il Giudice del Tribunale di Firenze ha stabilito che Calamandrei non è stato diffamato e la produzione del film è stata assolta dall’accusa di diffamazione.
Noi de L’Osservatore d’Italia abbiamo intervistato in esclusiva Paolo Cochi, famoso documentarista nonché autore di un libro sul Mostro di Firenze uscito da poco dal titolo “Mostro di Firenze, al di là di ogni ragionevole dubbio”, scritto con Michele Bruno e Francesco Cappelletti. Cochi ci ha parlato della vicenda processuale del Dott. Calamandrei.
– Quando avviene il coinvolgimento del Dott. Calamandrei nella vicenda del Mostro di Firenze?
Nel 1988 fu oggetto di accuse tanto circostanziate quanto suggestive da parte dell'ex moglie, reiterate ossessivamente fino al 1992, allorquando la stessa scrisse un memoriale nel quale addirittura coinvolgeva Vigna. La donna fu dichiarata, dopo varie perizie psichiatriche, affetta da squilibrio mentale.
– Quali sono gli elementi investigativi iniziali che supportano un suo eventuale coinvolgimento?
Non fu rinvenuto nulla durante le perquisizioni al Calamandrei: pertanto, l'unico elemento d'accusa erano proprio le dichiarazioni della moglie.
– Quali sono invece gli elementi che escludono il suo coinvolgimento?
Non è mai stato trovato alcun elemento a carico, perciò non si può dire che vi fossero prove a discarico. gli elementi accusatori portati in giudizio , erano totalmente insufficenti .
– Come e quando si arriva all'assoluzione?
L'assoluzione fu pronunciata il 21 maggio 2008 in sede di giudizio abbreviato, perché il fatto non sussiste per insufficienza di prove. La sentenza non fu nemmeno appellata dal Procuratore della Repubblica.
In merito alla fiction e alla recente vicenda processuale Paolo Cochi ci ha riferito
La fiction che ha avuto ad oggetto le vicende del mostro e che è stata di recente oggetto di una pronuncia della Cassazione, oltre ad essere un prodotto scadente da un punto di vista televisivo, ha il difetto di essere totalmente parziale nel racconto dei fatti, tendendo ad evidenziare soltanto gli elementi d'accusa nei confronti di coloro che furono condannati. Non dà alcuno spazio ai fatti di segno opposto, nonostante gli stessi fossero emersi anche sui mass media, oltre che nei processi che si erano celebrati.
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