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di Angelo Barraco
Roma – Le spiagge italiane vedono ogni anno una massiccia presenza di turisti e vacanzieri che vi si accalcano per godere del sole, del mare e della bellezza che da nord a sud contraddistingue il nostro paese e le nostre coste. Le spiagge si riempiono di ombrelloni e sdraio, diventano salotti di intrattenimento dove lo scambio e l’interazione sono fondamentali. Finita la giornata però, sulla spiaggia rimangono bottiglie, sigarette, cotton fioc, oggetti di plastica. Un quantitativo ingente di rifiuti emerso a seguito del rapporto Beach Litter di Legambiente, che ha monitorato 47 spiagge italiane per 106mila metri quadrati. Tale esame ha fatto emergere un dato sconvolgente, la presenza di 33mila rifiuti in spiaggia. Dall’indagine è emerso un quantitativo di plastica e polistirolo pari al 22,3%, che col tempo finiranno nella bocca dei pesci e di conseguenza sulle nostre tavole. Il 13,2% dei rifiuti rinvenuti riguarda Cotton fioc, ne sono stati raccolti ben 4.412 pezzi dai volontari. Il 7,9% invece sono i mozziconi di sigarette, ne sono stati rinvenuti circa 2.642. Sono stati rinvenuti oggetti di plastica, reti, coperchi, tappi. Dalle spiagge campionate è emerso che sono stati rinvenuti 1.252 rifiuti in 100 metri sulla spiaggia di Olivella nel comune di Santa Flavia a (PA). Le altre spiagge campionate sono quella nei comuni di Genova e Orbetello nella provincia di Grosseto; cinque nel Lazio, sedici in Campania: Nella provincia di Napoli ne sono state campionate cinque, a Pozzuoli la spiaggia delle Monachelle e la spiaggia della Riserva naturale Costa di Licola, l’arenile alla marina di Castellammare di Stabia, la spiaggia del Pezzolo alla Marina di Marina di Seiano di Vico Equense e la spiaggia di Cada dell’Isola a Forio sull’Isola di Ischia. In Sicilia è stata campionata la spiaggia Olivella a Santa Flavia e quella di San Cataldo a Trappeto, a Siracura a Barcellona Pozzo di Gotto e Agrigento. Ancora in Calabria, Puglia e sei spiagge nelle Marche. La pulizia delle spiagge costa 411,75 euro l’anno e l’impatto dei rifiuti sul settore della pesca è di 61,7 milioni circa. La presidente di Legambiente Rossella Muroni spiega che “Il problema dei rifiuti spiaggiati e di quelli in mare rappresenta la punta dell'iceberg: circa il 70% dei rifiuti che entra a contatto con l'ecosistema marino affonda e solo il 15% resta in superficie. Per questo è urgente mettere in programma azioni per la progressiva riduzione dei rifiuti in mare e nella fascia costiera come previsto dalla direttiva Ue Marine Strategy, che in Italia non sono ancora state messe in campo”.
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