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Cronaca

CAGLIARI: DORME CON I CADAVERI DEI GENITORI DOPO AVERLI UCCISI A BASTONATE E COLTELLATE

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Tempo di lettura 2 minutiHa riferito “È stato un raptus, non so cosa mi sia preso e li ho uccisi, non ricordo nulla di quello che è accaduto”

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di Angelo Barraco
 
Cagliari – Igor Diana, il 28enne di origini Russe, ha confessato il brutale delitto compiuto ai danni dei suoi genitori adottivi. Giuseppe Diana, 67 anni e Luciana Corgiolu, 62 anni, sono stati uccisi a Settimo San Pietro, provincia di Cagliari, con bastonate e numerose coltellate inferte con ferocia. Il killer si era dato alla fuga dopo il delitto e si era reso dato alla fuga. Il 28enne ha confessato il delitto al Pm Daniele Caria, che si era recato in ospedale ad interrogarlo e ha riferito “È stato un raptus, non so cosa mi sia preso e li ho uccisi, non ricordo nulla di quello che è accaduto”. L’uomo si trova ricoverato in seguito ad uno scontro a fuoco con le forze dell’ordine contro i quali aveva tentato di opporsi sparando contro, ma la sua arma si è inceppata. E’ accusato di duplice omicidio volontario, tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. Il terribile delitto sarebbe maturato domenica sera, a seguito di una violenta con i genitori. In seguito alla discussione si sarebbe addormentato, ma non si sarebbe dato pace e allora ha ucciso i genitori in piena notte. La madre è stata uccisa in camera da letto e in padre, che ha opposto resistenza alla furia omicida, è stato rinvenuto in cantina. Dopo aver massacrato i suoi genitori è andato a dormire come se nulla fosse accaduto, all’indomani si è cambiato ed è uscito di casa, è andato al bar, ha giocato alle macchinette, ha interagito e ha fatto uso di droga e poi è tornato nuovamente in quella casa con i corpi dei suoi genitori trucidati e massacrati a coltellate e bastonate. L’ultimo avvistamento risale alla mattina di martedì in zona Poetto, poi il buio, il giovane scompare con il suo fuoristrada e con una pistola. Gli inquirenti individuano la vettura e scatta un inseguimento. Il giovane però non si arrende e sceso dalla macchina si punta la Beretta alla tempia e successivamente la rivolge contro le forze dell’ordine, preme il grilletto, ma la reazione è istantanea e reciproca e viene ferito. Il giovane killer non si arrende e tenta la disperata fuga a piedi con la pistola in pugno. Viene descritto come determinato e lucido. 

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