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Cronaca

OMICIDIO FORTUNA LOFFREDO: CHIESTA RIESUMAZIONE DEL CORPO DEL PICCOLO ANTONIO GIGLIO

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Tempo di lettura 2 minuti Gli inquirenti vogliono chiarire la misteriosa morte del piccolo Antonio Giglio, di 4 anni, deceduto il 27 aprile del 2013 nelle stesse modalità di Fortuna e nello stesso luogo

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di Angelo Barraco
 
Aversa“I bambini sono come il cemento umido, tutto quello che li colpisce lascia un’impronta”, scriveva Haim G. Ginott. La piccola Fortuna Loffredo aveva su di se le impronte dell’orco che oggi è accusato della sua morte, impronte pesanti che hanno violato la sua innocente vita e che hanno interrotta bruscamente e prematuramente la sua vita. La bambina di 6 anni è stata infatti violentata e gettata dal balcone perché si era ribellata alle violenze sessuali. Sul mirino delle accuse è finito il 43enne Raimondo Caputo e l’occhio investigavo si sta allargando sul Palazzo che si affaccia al Parco Verde. Gli inquirenti vogliono chiarire la misteriosa morte del piccolo Antonio Giglio, di 4 anni, deceduto il 27 aprile del 2013 nelle stesse modalità di Fortuna e nello stesso luogo. Il legale della famiglia di Fortuna ha riferito “Arrestare tutti' i responsabili. Siamo solo alla prima pagina di un libro di orrore, violenza, degrado e criminalità”. Il legale inoltre non crede che la responsabilità per la morte di Fortuna sia da attribuire ad una sola persona. Nel registro della Procura sono stati iscritti due inquilini del “Palazzo degli orrori” con l’accusa di false dichiarazioni al pm e favoreggiamento, costoro hanno depistato le indagini sulla morte della piccola Fortuna sin dal primo momento. Perché? Gli elementi di cui dispongono gli inquirenti riguardano la presenza di più pedofili nello stabile. Le vicende di abusi sessuali all’interno dello stabile sono diverse, una di esse vede coinvolto Salvatore Mucci, colui che per primo prestò soccorso alla piccola Fortuna e la mise in auto per accompagnarla in ospedale. L’uomo fu arrestato nel 2014 per aver abusato sessualmente della figlia di 12 anni, successivamente fu arrestata la compagna per il medesimo reato. Ma non è tutto, la compagna di Caputo da mesi si trova agli arresti domiciliari per concorso in abusi sessuali ai danni di una delle figlie poiché avrebbe assistito alle violenze ma non avrebbe sporto denuncia. Gli inquirenti stanno anche identificando chi ha lanciato la molotov alla finestra di Caputo. L’uomo ha subito un agguato in carcere, è stato colpito da un pugno al volto dai compagni di cella. Si trovava nella sezione del carcere di Poggioreale dove vi sono detenuti condannati per reati sessuali, dopo l’aggressione è stato trasferito in isolamento. Matteo Salvini ha commentato così l’aggressione in carcere “E' stato quasi linciato in carcere il presunto assassino di Fortuna Loffredo? Se dicessi che mi dispiace, direi una cosa falsa. Non mi dispiace per nulla, anche se non deve essere lasciata alla legge del carcere la soluzione. La Lega da ormai almeno tre legislature propone la castrazione chimica per pedofili e stupratori. Chi mette le mani addosso a un bambino e a una donna deve essere farmacologicamente, quindi senza la scure ma con le pillole, messo in condizione di non rifarlo più per tutta la vita”. 

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Cronaca

Incendio nel Materano, morti due vigili del fuoco, “Volevano salvare una famiglia”

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 “Volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme.

Ma sono caduti in un dirupo e sono stati avvolti dalle fiamme”.

Sono le parole del sindaco di Nova Siri (Matera), Antonello Mele, riferendosi alla morte di due vigili del fuoco in contrada Cozzuolo.

Secondo quanto si è appreso, entrambi avevano 45 anni ed erano in Matera.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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