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ISIS IN ITALIA, BLITZ IN LOMBARDIA E PIEMONTE: PIANIFICAVANO ATTENTATO A ROMA
Tempo di lettura 3 minutiOperazione ROS-DIGOS. Fermata coppia pronta a partire con i figli piccoli per la guerra
Tempo di lettura 3 minutiOperazione ROS-DIGOS. Fermata coppia pronta a partire con i figli piccoli per la guerra
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9 anni faon
Un’operazione congiunta Ros-Digos ha portato arresto di una coppia di presunti estremisti islamici residenti islamici residenti nella provincia di Lecco. La coppia voleva partire in territori Sirio-iracheni e voleva portare con se i figli di 2 e quattro anni. Nel corso dell'operazione sono state emesse inoltre, ben sei ordinanze di custodia cautelare. Uno dei destinatari della misura restrittiva per il reato di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo internazionale è un marocchino di 23 anni che risiede a Varese. Il giovane ha inoltre un fratello foreign fighter che è stato espulso dall’Italia nel gennaio del 2015 per motivi di terrorismo e che si sarebbe dovuto unire alla coppia. I tre soggetti arrestati avevano contatti con due coniugi residenti a Lecco, partiti verso territori sirio-iracheni nel febbraio 2015. Sono stati raggiunti da un provvedimento cautelare e anche un loro parente che si è attivato nel fare da intermediario tra i soggetti e gli aspiranti combattenti. L’operazione è stata coordinata dalla Procura distrettuale di Milano d’intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e ha avuto luogo in diverse province come in Lombardia e Piemonte.
Gli arresti Delle 6 ordinanze di custodia emesse, quattro sono state eseguite mentre altre due riguardano una coppia già espatritata e latitante in Siria. In manette invece una coppia di marocchini regolare sul territorio italiano e residente in provincia di Lecco insieme a due figli che provvisoriamente sarebbero stati affidati ai nonni, un altro marocchino di 23 anni della provincia di Varese, già conosciuto alle forze dell'ordine perchè fratello di un presunto foreign fighter espulso dall'Italia nel gennaio 2015 e probabilmente morto in Siria mentre combatteva per il Califfato. Nell'elenco compare anche il nome di una donna, sorella del marocchino Koraichi. Secondo gli inquirenti milanesi, erano tutti pronti a partire per la Siria e l'Iraq per unirsi alle milizie dell'Isis.
Pianificavano attentato a Roma Gli arrestati stavano pianificando un attentato a Roma. Lo ha spiegato il Pm di Milano titolare dell'inchiesta sulla cellula terroristica islamica individuata in Lombardia. In particolare Koraichi, dalla Siria lo avrebbe esplicitamente chiesto a uno degli arrestati. "Il profilo di novità – ha detto il magistrato – è che non si tratta di una indicazione generica. Una persona specifica viene invitata a procedere in territorio italiano. E in particolare viene indicata la città di Roma come luogo di riferimento dei cristiani".
La rete dei terroristi Gli arrestati erano in contatto con altri due coniugi già residenti in provincia di Lecco, partiti verso la regione siro-irachena nel febbraio 2015, anch'essi raggiunti dal provvedimento cautelare così come una loro parente, che si è adoperata per mettere in contatto questi ultimi con gli aspiranti combattenti. L'operazione, coordinata dalla Procura distrettuale di Milano d'intesa con la Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, è cominciata all' alba in diverse province della Lombardia e del Piemonte, ed è stata condotta congiuntamente dalle Digos di Lecco, Varese, Milano – supportate dal Servizio Centrale Antiterrorismo della Dcpp/Ucigos – e dal Ros dei Carabinieri, coadiuvato dai Comandi dell'Arma territoriali.
La coppia latitante La coppia sparita circa un anno fa da Bulciago, in provincia di Lecco, figura tra i destinatari dell'ordine di arresto. Si tratta di Mohamed Koraici, marocchino di 32 anni, e Alice Brignoli, italiana di 39 anni che si è convertita all'Islam con il nome di Aisha e che risultano latitanti: non si ha più nessuna notizia di loro dal febbraio 2015 quando, stando alle indagini condotte dal pool dell'antiterrorsimo di Milano coordinato dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, la coppia sarebbe partita per la Siria insieme ai loro tre figli.
La conversione all'Islam La vicenda di Alice Aisha Brignoli e Mohamed Koraichi, i cui nomi sono finiti nell'elenco dei foreign fighters 'italiani', è emersa a maggio del 2015 quando la madre della donna ne ha denunciato la scomparsa portando con se i figli, il più grande di sette anni e il più piccolo di solo un anno e mezzo. Aisha e suo marito Mohamed, secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, hanno iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009, in concomitanza con la nascita del primo figlio: lei ha iniziato ad indossare il velo e a studiare l'arabo, lui si è fatto crescere la barba e sempre più spesso si faceva vedere in giro con una tunica bianca. Con il passare del tempo i due hanno tagliato i ponti con le famiglie e a maggio dell'anno scorso sono partiti. Prima tappa la Turchia, da dove poi hanno raggiunto la Siria. Quando è entrata nell'appartamento della figlia a Bulciago, la madre di Aicha ha trovato solo un messaggio: "sono partita, non mi cercate, non torno". Da allora gli investigatori hanno intercettato due telefonate, per dire che stava bene e di non preoccuparsi, e un ultimo messaggio verso la fine dell'anno.
Redazione online
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