Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Continua la trattativa tra Pd e M5s per un governo. Ma dai pentastellati, che insistono su un Conte bis, arriva l’ultimatum: “Nessun confronto è possibile davanti ai veti, come quello che continua ad arrivare su Conte”. Così fonti del M5S che aggiungono: “Dire di no a Conte per trovare altri nomi figli di strategie politiche, significa indebolire il Paese. Non vorremmo che fosse una scusa per tornare al voto. In tal caso Zingaretti e i suoi devono essere chiari”.
Il segretario del Pd, in una nuova telefonata con Luigi Di Maio, ha ribadito il no a un Conte bis, per i motivi che aveva già spiegato al leader M5s. Secondo quanto riferiscono fonti della segreteria Dem Zingaretti avrebbe espresso “malessere” per gli “ultimatum” da parte di M5s ma “si lavora comunque a una soluzione”.
I renziani spingono Zingaretti ad accettare l’accordo su Conte. “Zingaretti accetti la sfida del M5S, via libera a Conte per formare un esecutivo di svolta sui contenuti e sulla compagine ministeriale”. È quanto fanno emergere fonti parlamentari renziane. “Il segretario – affermano – si ricordi che è ancora possibile un governo con Salvini reinsediato al Viminale. Per questo il Pd deve mantenere la barra dritta, e lavorare ad una alleanza riformatrice, anche con Conte premier”.
Esplicitamente anche Grillo rilancia Conte. “Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi….”. Così scrivevo a proposito del nostro Presidente del Consiglio, a maggio del 2018 e questo è il mio pensiero a distanza di un anno.” C’è anche l’incipit del post-endorsement di Beppe Grillo a Giuseppe Conte, datato 23 agosto, nel resoconto dei post della settimana che abitualmente il Garante M5S pubblica la domenica sul suo blog.
Nel pomeriggio intanto sono cominciati, presso la sede nazionale Dem, i lavori dei sei tavoli sul programma con i membri della segreteria e i capigruppo di Camera e Senato del PD.
Ieri era circolato il nome di Roberto Fico come possibile premier di un governo M5s-Pd. ma fonti vicine alla Presidenza della Camera hanno fatto sapere che Fico “intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo”.
Dal canto suo, Conte ha smentito la telefonata al vicepremier Luigi Di Maio, riportata da alcuni giornali. Lo precisano fonti di palazzo Chigi, sottolineando che non c’è stata alcuna lamentela o doglianza da parte del premier nei confronti del capo politico dei 5stelle. Anzi, precisano le fonti, il premier è stato chiaro: in questo momento dobbiamo lasciare che i leader delle forze politiche possano lavorare per verificare se può nascere un’intesa programmatica solida e sostenibile, che possa realizzare un ampio programma riformatore.
Conte ieri ha rotto un silenzio che durava da giorni per mettere il turbo all’alleanza fra Pd e Movimento Cinque stelle: “Per quanto mi riguarda, la stagione con la Lega è chiusa e non si riaprirà”. Il messaggio è chiaro: sono disponibile a un Conte bis, ma bisogna chiudere definitivamente la porta a Salvini.
In tutto questo, Matteo Salvini ancora non ha perso le speranze. “Mai arrendersi, mai!”, ha scritto su twitter.
Correlati