Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Redazione
Giovedì 14 aprile si è tenuto il sesto appuntamento di RADIOSSERVATORE, ovvero L’Osservatore D’Italia in radio, precisamente su CBP-Radio Activity. Un appuntamento settimanale che accompagna i lettori e i radioascoltatori dalle ore 22.00 in poi con approfondimenti in merito a notizie de L'Osservatore D'Italia.
Le notizie vengono approfondite da Angelo Barraco (corrispondente de L’Osservatore D’Italia in Sicilia) affiancato ogni giovedì dal fondatore di Radio Activity, Federico Salluzzo e da Francesco Zingale e con la collaborazione di Paolino Canzoneri. Nel sesto appuntamento di “RADIOSSERVATORE” è stato intervistato il cantautore romano Emilio Stella, nato a Velletri nel 1983 ma residente a Pomezia, città alle porte di Roma. All’età di 11 anni il nonno paterno -artigiano, poeta e pittore- costruì per lui una piccola chitarra e gliela regalò. Da li nacque la sua passione per la musica, dal gioco alla passione, dalla passione alla professione. Emilio si avvicina all’arte e dentro di se nasce l’esigenza di dover raccontare la sua Roma. Ascolta De Andrè, Rino Gaetano, De Gregori, Lucio Dalla, artisti che hanno segnato in modo significativo il suo percorso. Tanti i concorsi in cui partecipa, tanti i premi i riconoscimenti che ottiene, apre concerti per Francesco Baccini e Simone Cristicchi e proprio con quest’ultimo sta producendo un disco. La puntata è stata introdotta con la presentazione di un artista proveniente dalla scuderia Nostress Netlabel, Massimo Ruberti, artista di Livorno che si definisce “trafficante di suoni e immagini”. Un artista che crea suggestive ed affascinanti performance audio e video, sonorizzazioni di film muti. Utilizza laptop e sintetizzatori analogici e arricchisce le sue performance live grazie al supporto di altri musicisti. Il tema centrale, onnipresente nelle sue opere, è il viaggio, il cammino interiore e la ricerca dentro se stessi. Le sue composizioni sono lunghe suite che registra nel suo studio di registrazione, il “Dogana d’Acqua”, arricchite di volta in volta da svariati strumenti suonati da musicisti che lasciano un’impronta nei suoi dischi.
Correlati