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MIGRANTI, RAGGIUNTO L'ACCORDO UE – TURCHIA: ECCO COSA PREVEDE PUNTO PER PUNTO

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Tempo di lettura 3 minuti I 28 hanno trovato una posizione comune, ma il negoziato con la Turchia resta in salita.

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Redazione

Raggiunto l'accordo con la Turchia sui flussi migratori stabilita al 20 marzo, cioè a dopodomani, la data a partire dalla quale tutti i migranti illegali in arrivo in Grecia dalla Turchia saranno rimandati indietro: è quanto riferisce una fonte riservata del Consiglio Europeo, mentre a Bruxelles è in corso la riunione dei leader dei Ventotto, che stanno discutendo sulle proposte messe a punto dal presidente Donald Tusk con il premier turco Ahmet Davutoglu.

La data di domenica quale giorno di attivazione del meccanismo di rimpatrio dei migranti irregolari fa parte della proposta presentata da Tusk ai capi di Stato e di governo dei Paesi membri al termine delle trattative con Davutoglu. Tusk, riferisce la stessa fonte, avrebbe chiesto agli interlocutori di non modificare la bozza raggiunta con la controparte turca, cui è stata garantita l'apertura di un nuovo capitolo negoziale per l'adesione all'Ue entro la fine del semestre olandese di Presidenza, quindi entro il 30 giugno prossimo. Il capitolo negoziale che si vorrebbe aprire è il numero 33, relativo alle disposizioni finanziarie e di bilancio. Si tratterebbe del sedicesimo su 35 a essere aperto, ma la Turchia aveva chiesto l'apertura di cinque – energia, stato di diritto e diritti fondamentali, giustizia e sicurezza, istruzione e cultura, politica di sicurezza e difesa-, e quello offerto non è tra quelli su cui sta spingendo il governo di Ankara.

Rimpatri da domenica "Tutti i nuovi migranti irregolari in viaggio dalla Turchia verso le isole greche saranno riportati in Turchia": è una misura "temporanea e straordinaria" con lo scopo di mettere fine ai pericolosi viaggi nell'Egeo e rompere il modello di business creato dai contrabbandieri. Per fare in modo che il ritorno dei richiedenti asilo non violi il diritto internazionale, l'accordo garantisce che qualsiasi domanda d'asilo sarà esaminata singolarmente sulle isole greche, il che richiederà un allestimento logistico importante. Torneranno coloro che non presenteranno la domanda o quelli la cui domanda sarà ritenuta irricevibile. Gli europei, per legittimare sul piano giuridico l'irricevibilità delle richieste d'asilo che saranno presentate in Grecia, si baseranno essenzialmente sul principio del "Paese terzo sicuro". Quando la Grecia avrà riconosciuto questo status alla Turchia, l'Ue ritiene che i rinvii saranno legali, nella misura in cui i candidati potranno beneficiare della protezione internazionale che meritano. "La Turchia e la Grecia, assistiti dall'Unhcr e dall'Ue, prenderanno le misure necessarie" per permettere questa procedura, tra le quali la presenza di funzionari turchi sulle isole greche. "I costi delle operazioni di ritorno saranno prese in carico dall'Ue". Uno per uno: "Per ogni siriano tornato in Turchia dalle isole greche, un altro siriano sarà reinsediato dalla Turchia verso l'Ue", afferma il progetto di accordo; e sarà "data priorità" ai migranti che non abbiano tentato di entrare in modo irregolare nell'Ue

La liberalizzazione dei visti Una delle contropartite per Ankara sarebbe "l'accelerazione" della "tabella di marcia" per consentire l'esenzione dei visti per i cittadini turchi in Europa, "al più tardi entro la fine di giugno 2016". Ma Ankara deve soddisfare i 72 criteri specifici previsti (il che rende piuttosto improbabile tale prospettiva)

Assistenza finanziaria L'Ue si è impegnata ad accelerare il versamento dell'aiuto di 3 miliardi di euro già promesso alla Turchia per migliorare le condizioni di vita dei 2,7 milioni di rifugiati che ospita. "Quando queste risorse saranno sul punto di essere completamente esaurite", l'Ue darà "un aiuto finanziario aggiuntivo nel limite di 3 miliardi di euro supplementari fino alla fine del 2018".

L'adesione all'Ue Questa era una delle linee rosse poste da Cipro: la promessa di aprire rapidamente nuovi capitoli di negoziato nel processo di adesione della Turchia. Per aggirare la minaccia di veto di Nicosia, il progetto di accordo è sufficientemente vago da non suscitare malumori: "L'Ue preparerà la decisione di aprire nuovi capitoli di negoziati di adesione il più presto possibile"

Una delle condizioni raggiunte tra Ue e Turchia nel corso dei negoziati è che la prossima settimana Commissione europea e governo turco definiranno una lista di progetti "concreti" da finanziare attraverso il fondo da tre miliardi che l'Ue ha messo a disposizione di Ankara nell'ambito del piano d'azione congiunto per la gestione dei flussi dei migranti. Lo riferiscono fonti Ue, precisando che la Turchia lamenta un esborso "troppo lento" dei tre miliardi promessi dai leader dei ventotto Paesi dell'Unione europea. Proprio per questo motivo è stato deciso di stilare la lista.

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Trump in vantaggio su Biden: ecco gli ultimi sondaggi

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Donald Trump è in vantaggio su Joe Biden nei sette principali Stati in bilico.

Lo rivela l’ultimo sondaggio del New York Times. Si tratta in particolare di Arizona, Georgia, Michigan, Nevada, North Carolina, Pennsylvania e Wisconsin. Il margine più stretto è in Michigan, dove il tycoon ha il 42% delle preferenze contro il 40% del presidente, e in Pennsylvania (43% contro 40%). 

Quasi i due terzi dei democratici ritengono che Joe Biden dovrebbe ritirarsi dalla corsa alla Casa Bianca e consentire al partito di nominare un altro candidato. E’ quanto rileva un sondaggio di Ap-Nord Center for Public Affairs Research. 

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Cronaca

Libano, visita del Cardinale Parolin alle strutture umanitarie dell’Ordine di Malta

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Spirito di vicinanza e comunione d’intenti al centro del ciclo ravvicinato di incontri tra il Governo dell’Ordine di Malta e la Santa Sede iniziato con l’arrivo del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in Libano per visitare le opere assistenziali del Sovrano Ordine di Malta, e che si è concluso il 27 giugno proprio in concomitanza con il vertice di Stato in Vaticano tra Papa Francesco e il Gran Maestro dell’Ordine, Frà John Dunlup.
 
Nel corso della visita in Libano, Parolin ha celebrato una solenne Santa Messa in memoria di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’Ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il Segretario di Stato si è successivamente recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e ha partecipato ad alcune attività caritative.
 
La visita è stata fortemente voluta dal Governo del Sovrano Ordine di Malta proprio per rafforzare lo spirito di comunione e collaborazione con la Santa Sede. Promuovere il viaggio in Libano del Segretario di Stato il Cardinale Parolin, contestualmente alla visita ufficiale del Gran Maestro dal Santo Padre, testimonia l’attenzione a sostegno dei tanti progetti umanitari che l’Ordine porta avanti nel mondo.  Da oltre 70 anni, l’Ordine di Malta è in prima linea nel fornire assistenza sanitaria di base e servizi di sostegno sociale alla popolazione di tutto il Libano. Dal 2020 l’Ordine ha focalizzato il suo impegno su progetti “agro-umanitari” riconoscendo nell’agricoltura un fattore cruciale nell’affrontare le principali questioni umanitarie e in particolare, dopo la crisi economica del 2019 che ha colpito il Paese, per garantire la sicurezza alimentare, promuovere la ripresa economica e sostenere le fasce della popolazione più vulnerabili del Libano. Oggi l’azione umanitaria dell’Ordine di Malta si inserisce nel contesto di una crisi socio economica che vede l’80% della popolazione vivere in una condizione di povertà multidimensionale e in una situazione che, a causa del conflitto Israelo-Palestinese, ha gettato il Paese in uno stato di continuo allarme.
 
Alla luce delle pressanti sfide umanitarie, il programma agro-umanitario è la testimonianza dell’impegno dell’Ordine di Malta nel Paese che attraverso un’ampia rete di iniziative mira a dotare le comunità degli strumenti e delle risorse necessarie per resistere e riprendersi efficacemente dagli shock avversi. Attualmente l’Ordine di Malta gestisce sei Centri agro-umanitari in tutta la nazione e l’attuale copertura di terreni agricoli riguarda il 69,26% del territorio libanese, con l’obiettivo di arrivare al 75% entro la fine di quest’anno.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Uk, svolta a sinistra: Starmer chiede unità

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Il leader del Partito Laburista, Keir Starmer, è diventato primo ministro e ha esortato il Paese a unirsi a un “governo di servizio”. Nel suo discorso inaugurale, Starmer ha sottolineato l’importanza di superare le divisioni politiche e sociali per affrontare le sfide che il Regno Unito deve affrontare. Ha evidenziato la necessità di collaborazione tra partiti politici, settori economici e comunità per costruire un futuro più prospero e giusto per tutti i cittadini.

Starmer ha delineato le priorità del suo governo, che includono il rafforzamento del sistema sanitario nazionale, la promozione dell’istruzione e della formazione, la lotta al cambiamento climatico, e il miglioramento delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori. Ha anche promesso di affrontare le disuguaglianze economiche e sociali, investendo in infrastrutture e servizi pubblici essenziali.

Il nuovo primo ministro ha chiesto a tutti i cittadini di partecipare attivamente a questo progetto comune, mettendo da parte le differenze ideologiche e lavorando insieme per il bene comune. Ha concluso il suo discorso con un appello all’unità nazionale e alla solidarietà, invitando tutti a contribuire alla costruzione di un futuro migliore per il Regno Unito.

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