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UNIONI CIVILI: IL MOVIMENTO 5 STELLE È FAVOREVOLE

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Tempo di lettura 5 minuti Sul blog di Grillo si legge: "In via del tutto straordinaria, a fronte di un tema etico che chiama in gioco anche i diritti di bambini"

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di Angelo Barraco
 
Roma – L’argomento Unioni Civili non sembra mettere d’accordo la classe politica del bel paese ovvero i “decisori” dell’argomento e dell’amore altrui. Beppe Grillo scrive sul suo blog: “Con una votazione sul Blog del 28 ottobre 2014 gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno espresso la loro posizione favorevole sulle unioni civili. Il quesito non conteneva però espliciti e diretti riferimenti alla stepchild adoption, nè le spiegazioni necessarie per esprimere un voto consapevole su un tema tanto complesso e delicato”. Grillo continua: “L’indicazione di voto uscita da quella consultazione è stata già espressa dai portavoce M5S nelle votazioni che si sono svolte in Commissione al Senato e ugualmente sarà rispettata nelle votazioni sulle unioni civili che a partire da questa settimana si svolgeranno in Aula”. Si legge inoltre: “In via del tutto straordinaria, a fronte di un tema etico che chiama in gioco anche i diritti di bambini, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, in qualità di Garanti del Movimento, si sono assunti la responsabilità di rinunciare a un’ulteriore votazione sul blog e di lasciare ai portavoce la libertà di decidere sulla stepchild adoption secondo coscienza, sulla base di principi personali” e sottolinea che così facendo si è voluto evitare di mettere i parlamentari nella condizione di votare “per costrizione a maggioranza essendo portavoce e contro la propria coscienza su una materia che riguarda la sfera dei minori e tocca da vicino le convinzioni e i valori piu' intimi e profondi di ognuno di noi”. Tante sono le dichiarazioni e le idee contrarie dei politicanti sull’argomento, ad esempio Angelino Alfano ha chiesto invece di cambiare il ddl Cirrinnà e di eliminare la Stepchild Adoption.
 
Ma qual è la posizione del PD? I senatori del Pd Albano, Angioni, Borioli, Capacchione, Cardinali, Esposito, Fabbri, Ferrara, Fissore, Maturani, Rossi, Silvestro, Tomaselli, Vaccari, Verducci e Zanoni scrivono in una nota: “Ciò che il Senato sarà chiamato a decidere nei prossimi giorni riguarda la vita e il futuro di milioni di cittadini italiani. Chiediamo, perciò, che il confronto tra le differenti posizioni espresse in discussione generale sia mantenuto trasparente e palese anche al momento del voto” continua la nota “La decisione del gruppo Pd di non chiedere voti segreti è stata importante. Ora – proseguono – occorre che si traduca in un'iniziativa volta a far assumere lo stesso impegno a tutti i gruppi. A cominciare da quelli, come il M5S, che hanno lasciato libertà di coscienza, senza dire se ci sia, e quale sia, la posizione del movimento”. Il Capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato precisa che sulle unioni civili si va avanti e che il PD è sempre su questa linea e che non contempla l’ipotesi di stralciare la Stepchild Adoption. Il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto ha scritto su facebook che il PD non cambia nulla e che le unioni civili sono parte integrante del progetto di modernizzazione del paese. La prima firmataria del provvedimento sulle unioni civili, Monica Cirinnà, scrive su Twitter: “Sui diritti no a compromessi” e sottolinea inoltre che il PD va avanti con l’obiettivo di rendere il nostro paese migliore, moderno ed europeo. Beatrice Lorenzin, a Sky tg24 ha dichiarato invece che “Un bambino ha tutti i diritti  abbiamo il dovere di renderlo più sereno. Allora facciamo una riflessione in un altro contenitore legislativo, in cui rivediamo anche la legislazione su adozioni e affidi” ha continuato “ognuno è libero, credo che possa prevalere semplicemente il buon senso: è lecito progettare in laboratorio bimbi che non avranno la mamma? Fa bene Grillo a lasciare libertà di coscienza, ho applaudito a questo fatto. Siamo di fronte a dei temi in cui non è concepibile la blindatura di un testo dove non si affrontava quello di cui stiamo parlando. Il livello del dibattito non è stato alto" e ha concluso “Se passa la stepchild adoption stiamo autorizzando l'eterologa per persone dello stesso sesso. Come si può pensare di blindarla? Nel paese la maggior parte dei cittadini non è favorevole”. Si è accesa invece una polemica accesa in seguito ad un post su Twitter di Roberto Formigoni in cui afferma “sta procurando crisi isteriche gravi su gay, lesbiche, bi-transessuali e checche varie”, Formigoni ha poi precisato: “Accetto di essere criticato, non di essere distorto, stravolto, strumentalizzato. Non ho insultato nessuno, mi sono limitato a constatare che alcune persone gay, lesbiche ecc… stanno avendo crisi isteriche. Del resto la lingua italiana è precisa: in italiano, l'assenza dell'articolo determinativo indica chiaramente che si tratta di casi specifici. Se avessi voluto offendere un'intera categoria di persone  avrei usato l'articolo determinativo: i gay, le lesbiche ecc… Così non ho fatto, accetto di essere criticato, non distorto”. 
 
Il fulcro della questione Unioni Civili sono i primi tre tabella, ma cosa dicono? 
 
 TITOLO I
Delle unioni civili
Art. 1.
(Costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso)
1. Due persone dello stesso sesso costituiscono un'unione civile mediante dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile ed alla presenza di due testimoni.
2. Presso gli uffici dello stato civile di ogni comune italiano è istituito il registro delle unioni civili tra persone dello stesso sesso.
3. Sono cause impeditive per la costituzione della unione civile tra persone dello stesso sesso:
a) la sussistenza di un vincolo matrimoniale o di un'unione civile tra persone dello stesso sesso;
b) la minore età salvo apposita autorizzazione del tribunale, per cui si procede conformemente a quanto previsto dall'articolo 84 del codice civile;
c) l'interdizione per infermità di mente; si applica il secondo comma dell'articolo 85 del codice civile;
d)la sussistenza delle ipotesi di cui ai commi primo, secondo e terzo dell'articolo 87 del codice civile; si applicano le disposizioni dell'articolo 87 codice civile;
e) la condanna di cui all'articolo 88 del codice civile; se è stato disposto soltanto rinvio a giudizio ovvero sottoposizione a misura cautelare per il delitto di cui all'articolo 88 del codice civile, la procedura per la costituzione dell'unione civile tra persone dello stesso sesso è sospesa sino a quando non è pronunziata sentenza di proscioglimento.
4. La sussistenza di una delle cause impeditive di cui al presente articolo comporta la nullità dell'unione civile tra persone dello stesso sesso. All'unione civile tra persone dello stesso sesso si applicano gli tabella 65 e 68  nonché le disposizioni della Sezione VI del Capo III del Titolo VI del Libro I del codice civile.
5. L'unione civile tra persone dello stesso sesso è certificata dal relativo documento attestante la costituzione dell'unione, che deve contenere i dati anagrafici delle parti, l'indicazione del loro regime patrimoniale e della loro residenza, oltre ai dati anagrafici e la residenza dei testimoni.
6. Mediante dichiarazione all'ufficiale di stato civile le parti possono stabilire il cognome dell'unione civile scegliendolo tra i loro cognomi. Lo stesso è conservato durante lo stato vedovile, fino a nuove nozze o al perfezionamento di nuova unione civile tra persone dello stesso sesso. La parte può anteporre o posporre allo stesso il proprio cognome, se diverso, facendone dichiarazione all'ufficiale di stato civile.
 
Art. 2.
(Modifiche al codice civile)
1. All'articolo 86 del codice civile, dopo le parole «da un matrimonio» sono inserite le parole «o da un'unione civile tra persone dello stesso sesso».
 
Art. 3.
(Regime giuridicodell'unione civile tra persone dello stesso sesso)
1. All'unione civile tra persone dello stesso sesso si applicano gli tabella 143, 144, 145, 146, 147, 148, 342-bis, 342-ter, 417, 426 e 429 del codice civile.
2. All'unione civile tra persone dello stesso sesso si applicano le disposizioni previste dagli tabella 408 e 410, dal Capo VI del Titolo VI, dal Titolo XIII del libro I, dagli tabella 1436, 2122, 2647, 2653, primo comma n. 4), 2659, e dall'articolo 2941, primo comma n. 1) del codice civile.
3. Fatte salve le disposizioni del codice civile che non sono richiamate espressamente nella presente legge e fatta salva la disposizione di cui all'articolo 6 della legge 4 maggio 1983, n. 184, le disposizioni contenenti le parole «coniuge», «coniugi», «marito» e «moglie», ovunque ricorrano nelle leggi, nei decreti e nei regolamenti, si applicano anche alla parte della unione civile tra persone dello stesso sesso.

Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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