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Cronaca

BRUTUGNO: PARTE LA MOBILITAZIONE CONTRO IL TEMPIO CREMATORIO

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Tempo di lettura < 1 minuto Il comune ha indetto la gara pubblica per la realizzazione e la gestione del primo forno crematorio di defunti nel Salento

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di Domenico Leccese

Brutugno (LE) – Proteste da parte dei residenti della piccola cittadina di Botrugno in provincia di Lecce che si stanno mobilitando contro il progetto di costruire un tempio crematorio a ridosso dell'abitato. Il movimento civico ApertaMente è sceso in campo chiedendo al Comune di sospendere la gara pubblica indetta per la realizzazione e la gestione del primo forno crematorio di defunti nel Salento e indire un referendum per ascoltare il parere dei cittadini.. "E' superfluo – spiega il presidente di ApertaMente Giovanni Colella – sottolineare che si tratta della salute nostra e dei nostri figli e che un'opera di questa rilevanza porterà degli stravolgimenti. A ciò si aggiunga che l'impianto di cui stiamo parlando sorgerà a poche decine di metri dalle abitazioni sia di Botrugno che di San Cassiano. Chiedere un coinvolgimento della popolazione è, forse, un atto violento?"

Dall'associazione chiedono quindi "la immediata revoca in autotutela del bando di gara;
la convocazione di un Consiglio comunale aperto ai cittadini; l'avvio di un processo di confronto partecipato". Chiedono anche di indire un referendum consultivo sulla questione. Si tratta – precisa Apertamente – di un investimento di circa 2 milioni e mezzo di euro per la realizzazione e la concessione trentennale dell'opera".
 

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Cronaca

Incendio nel Materano, morti due vigili del fuoco, “Volevano salvare una famiglia”

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 “Volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme.

Ma sono caduti in un dirupo e sono stati avvolti dalle fiamme”.

Sono le parole del sindaco di Nova Siri (Matera), Antonello Mele, riferendosi alla morte di due vigili del fuoco in contrada Cozzuolo.

Secondo quanto si è appreso, entrambi avevano 45 anni ed erano in Matera.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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