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Cronaca

POTENZA, MORTE ANNA ESPOSITO: RIABILITATO LUIGI DI LAURO

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Tempo di lettura 2 minuti Adesso ci sarà chi sarà costretto a chiedere pubblicamente scusa! Lo faranno o scriveranno altro libro?

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di Domenico Leccese
Potenza – L’avvocato materano Leonardo Pinto in una nota annuncia l’archiviazione dell’inchiesta nella quale è stato coinvolto il giornalista della TgR Basilicata Luigi Di Lauro, prosciolto dall’accusa di omicidio del decesso di Anna Esposito. "Luigi Di Lauro non c’entra nulla con la morte di Anna Esposito. – Dichiara in una nota l’avvocato difensore Leonardo Pinto. – Non fu omicidio. – prosegue la nota –  La dirigente della Digos, trovata l’ 11 marzo del 2001 senza vita con una cintura al collo, all’interno del suo alloggio nella caserma Zaccagnino, si suicidò. A queste conclusioni è arrivato il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Potenza, dott.ssa Petrocelli, che ha archiviato il caso, senza neanche ritenere necessario il passaggio in camera di consiglio, condividendo così {in toto} la richiesta di archiviazione del pubblico ministero e le argomentazioni difensive dell’indagato".

"Dopo 16 lunghi mesi di gogna mediatica per il giornalista Rai, indagato con l’accusa infamante di omicidio volontario, arriva la sua piena e totale riabilitazione. Che Anna Esposito abbia voluto togliersi la vita lo hanno stabilito la prima consulenza medico-legale eseguita nel 2001 dal Prof. Strada e dal Dott. Maglietta e la superperizia depositata il 24 giugno 2015 dai consulenti tecnici di ufficio Prof. Introna e Dott.ssa Innamorato, nominati dalla Procura di Potenza.

Nessun riscontro rispetto alle accuse rivolte al Di Lauro è, inoltre, emerso dalla complessa, scrupolosa ed approfondita attività investigativa svolta a seguito della riapertura delle indagini, tra cui la riesumazione della salma e un nuovo esame autoptico che ha confermato il suicidio ed escluso in maniera netta e definitiva qualsiasi altra ipotesi all’origine della morte della poliziotta.

Né a Luigi Di Lauro, emerge dal decreto di archiviazione, è riconducibile alcun comportamento che possa configurare un suo concorso alla causazione dell’exitus. Luigi Di Lauro, insomma, è del tutto estraneo alla triste vicenda.

Ciononostante per oltre un anno, in silenzio, ha dovuto subire l’onta dell’ombra del sospetto e gli schizzi di fango riversati nei suoi confronti in trasmissioni televisive, sui giornali, sui social e nelle piazze, dall’efficiente macchina di improvvisati periti e giudici extra ordinem.

L’Avv.Leonardo Pinto, difensore del giornalista, ha così commentato l’epilogo della vicenda: “Auguro che non capiti ad altri di subìre l’ingiusta accusa dalla quale si è dovuto difendere Luigi, che ha vissuto con grande compostezza e serenità il calvario cui è stato sottoposto.

Sin dall’inizio dell’assurda accusa, egli ha riposto piena fiducia nella giustizia, mettendosi a disposizione della magistratura requirente, collaborando affinchè si facesse piena luce sulla sua totale estraneità alla morte della povera Anna Esposito. Infatti, non ha proposto alcuna forma di opposizione ovvero di condizionamento alle attività investigative svolte (compresa la riesumazione della salma per consentire l’effettuazione della “superperizia”).

Ciononostante, è stato oggetto di gossip e destinatario di gratuite accuse dirette e indirette che lo hanno seriamente segnato a livello umano.

Accuse rivelatesi infondate di cui gli autori dovranno ora rispondere nelle sedi competenti. Da sempre, come noto, mi batto nelle aule di giustizia per una informazioni libera, indipendente ed autonoma da ogni forma di condizionamento.

Per Luigi, però, in alcuni casi ci si è spinti in ricostruzioni -anzi costruzioni- fantasiose condite, a volte, da dosi di ignoranza e cattiveria. Luigi anche in tali casi, pur soffrendo intimamente, ha mostrato tanta compostezza senza mai assumere iniziative per condizionare l’operato fortemente censurabile di suoi colleghi.

Un sincero augurio affinché lo stesso cancelli presto e definitivamente dai suoi ricordi la triste vicenda.”

Adesso ci sarà chi sarà costretto a chiedere pubblicamente scusa!

Lo faranno o scriveranno altro libro?

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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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