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Sarà il caldo o la poca attenzione? Bollette pazze sono state recapitate per la seconda volta ad oltre 200 cittadini a Ladispoli. I malcapitati si sono messi in fila per chiedere chiarimenti sia in Comune che ai vigili urbani nella caserma di via Vilnius.
Sarebbe stata colpa di un virus che ha infettato i pc della municipale e del sistema informatico che custodisce le prove di tutti i pagamenti effettuati nel 2017.
“Disponibili ad ascoltare ogni singolo caso. Per chi si ritrova la ricevuta di pagamento naturalmente è più facile risolvere. Ma anche per coloro i quali ne sono sprovvisti stiamo lavorando per incrociare i dati con gli uffici postali ed altri archivi. C’è da dire che qualcuno magari si è anche presentato qui sostenendo di aver pagato la multa anche se non risulta», è quanto afferma Sergio Umberto Blasi, comandante della Polizia locale di Ladispoli.
Nel 2017 tra gli sfortunati c’è anche chi ha saldato immediatamente la multa utilizzando il bollettino allegato che permette di applicare lo sconto in caso di pagamento entro i 5 giorni.
A Nemi sono stati recapitati i bollettini Tari 2018 e già molti si sono affrettati a pagarli. E così è nato il caos come a Ladispoli. Il Comune ha pubblicato sulla pagina istituzionale un avviso “tardivo”, pubblicato insomma dopo il caos bollette Tari e dopo che era stato affisso un bigliettino “volante” a palazzo che aveva destato qualche polemica. “Si avvisa l’utenza – si legge – di non tener conto dell’avviso di pagamento relativo al TRIBUTO COMUNALE DEI RIFIUTI (TARI) arrivato in questi giorni, in quanto per mero errore materiale è riferito all’anno 2018. A breve arriveranno gli avvisi relativi all’anno corrente. Per coloro che hanno pagato la quota gli uffici provvederanno allo storno dell’anno in corso”.
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