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Cronaca

TORINO: AUTOMOBILISTA AGGREDISCE ANZIANO E POI LO INVESTE CON L'AUTO. IL TUTTO DAVANTI AL COMMISSARIATO

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Tempo di lettura 2 minuti Attualmente l’aggressore si trova ristretto in carcere.

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di Cinzia Marchegiani

Torino – Sembra un racconto fuori da ogni logica, eppure è accaduto davanti al Commissariato di Polizia “San Paolo” di Torino.
La storia inizia con un banale diverbio automobilistico, iniziato per futili motivi sulla statale che collega Poirino a Villanova d’Asti. L’automobilista non appagato dal diverbio si è messo all’inseguimento dell'auto a bordo della quale viaggiavano due coniugi ultra sessantacinquenni. La corsa è proseguita fino a Torino. Qui il conducente dell’auto inseguita, spaventato e in cerca di aiuto, in quegli istanti che sembravano non terminare, ha pensato di trovare aiuto dagli agenti della Polizia e si è fermato in corso Racconigi davanti al Commissariato “San Paolo”.

Un video riprende la parte finale del diverbio e la crudeltà con cui l’automobilista passa con la propria auto sopra il corpo dell’anziano signore.

L’automobilista si ferma, prima aggredisce l’anziano e poi lo investe con la macchina. L’aggressore, sceso dall’auto, ha aggredito la vittima, dapprima colpendola al volto con la portiera, poi ha volontariamente investito con la propria autovettura l’anziano che aveva cercato di difendersi da quella violenza inaudita. Dopo il colpo ricevuto dall'urto con la macchina, l’anziano è caduto violentemente a terra subendo traumi alla testa e alle gambe.

Inseguimento e arresto. Gli agenti del Commissariato “San Paolo” sono immediatamente intervenuti e si sono messi all’inseguimento dell’aggressore, che ha tentato di fuggire, prima di essere fermato dai poliziotti degli uffici e della Volante del Commissariato. L’autore di questa folle aggressione è risulato essere un cittadino italiano di 53 anni con precedenti di Polizia.

Violenza registrata dal sistema video-sorveglianza. L’episodio, è stato immortalato da alcune telecamere dei sistemi di video-sorveglianza, evidenziando l’azione del cinquantatreenne e la gravità del fatto commesso. La Procura della Repubblica, nella persona del Dr. Antonio Rinaudo, ha disposto il fermo di indiziato di delitto per tentato omicidio e resistenza a P.U. Attualmente l’aggressore si trova ristretto in carcere.
 

Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
Privo di virus.www.avast.com

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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com

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Cronaca

Epidemia di Peste Suina, cresce la rivolta degli allevatori: il Ministro Lollobrigida nel mirino

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Il ministro dell’Agricoltura accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza

L’epidemia di peste suina sta mettendo in ginocchio gli allevatori del Nord Italia, con nuovi focolai che si diffondono in Lombardia e Piemonte, alimentando rabbia e frustrazione tra i produttori. Nonostante l’adozione di nuove misure di sicurezza da parte del Commissario straordinario Giovanni Filippini, la situazione continua a peggiorare, con 26 allevamenti contaminati solo in Lombardia, coinvolgendo le province di Pavia, Milano e Lodi.

La diffusione del virus in queste aree altamente densamente popolate da suini, che contano circa 4,5 milioni di capi, ha suscitato un’ondata di proteste da parte degli allevatori, già provati da oltre due anni di gestione considerata fallimentare dell’emergenza. Assosuini, una delle principali associazioni di settore, ha espresso la propria indignazione, lamentando che gli allarmi lanciati dagli allevatori sono stati ignorati per troppo tempo, lasciandoli ora a dover affrontare costi insostenibili e una situazione sanitaria al limite.

La tensione è ulteriormente aggravata dalla critica dei vertici di Coldiretti, che chiedono l’immediata erogazione degli indennizzi alle aziende colpite e certezze sui rimborsi per chi è costretto a sospendere l’attività. Le nuove regole imposte dal commissario includono il divieto di movimentazione degli animali e l’accesso agli allevamenti nelle aree di restrizione, nonché la possibilità di abbattimenti preventivi in caso di rischio di contagio. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, con molti allevatori che si sentono abbandonati dalle istituzioni.

La critica si è rivolta anche verso il governo, e in particolare verso il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza. L’Eu Veterinary Emergency Team, gruppo di esperti della Commissione Europea, ha recentemente bocciato la strategia adottata, suggerendo che sarebbe stato più efficace un approccio basato sul monitoraggio e sul contenimento geografico dei cinghiali, piuttosto che sulla caccia.

Dichiarazioni recenti del ministro Lollobrigida, riportate dai media, sottolineano l’impegno del governo nel fronteggiare la crisi, pur ammettendo le difficoltà incontrate. Lollobrigida ha ribadito l’importanza delle nuove misure di biosicurezza e ha promesso un maggiore supporto agli allevatori, ma per molti queste rassicurazioni arrivano troppo tardi.

Con l’aumento dei focolai, l’epidemia di peste suina si sta trasformando in una catastrofe economica e sanitaria, con conseguenze che potrebbero essere devastanti non solo per il settore zootecnico, ma anche per l’intera economia delle regioni colpite.

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