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di Angelo Barraco
Roma – Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha parlato a Radio Anch’io, esprimendo la sua vicinanza al ministro Maria Elena Boschi. Padoan ha puntualizzato a Radio Anch’io che la Boschi ne “uscirà alla grande, non ha nulla da nascondere”, Padoan aggiunge inoltre “Le istituzioni sono solidali e forti. Piena fiducia a Bankitalia e Consob”. Secondo Padoan è ancora presto per parlare di soglia poiché stanno attivando un meccanismo arbitrato, rispondendo alla domanda in merito alla soglia per i rimborsi ai risparmiatori coinvolti nel caso delle obbligazioni subordinate. Roberto Nicastro precisa che il problema che ha coinvolto le quattro banche è acuto ma molto più circoscritto e precisa che ci sono circa un migliaio di casi molto delicati. Nicastro ha parlato a Radio Anch’io riferendo che ci sono 8.000 risparmiatori che hanno visto un coinvolgimento del proprio patrimonio tra l’1% e il 29% aggiungendo che è “E' umano sviluppare la preoccupazione” ma comunque si reputa sereno per il semplice motivo che “sono state costituite quattro nuove banche fortissime per servire al meglio i propri clienti e i territori” e perché il problema riguarda l’1% dei clienti di cui il 10% si trova in una situazione molto delicata.
Quattro banche italiane erano sull’orlo del crac ovvero: Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di risparmio di Ferrara e Cassa di risparmio di Chieti. Unicredit ed Intesa erano pronte ad aiutare gli istituti per evitare il crollo ma il commissario Ue ai servizi finanziari, Jonathan Hill, ha precisato che devono essere rispettate le regole sugli aiuti di Stato previste nell’Unione. Bruxelles attribuisce invece la responsabilità del salvataggio al governo italiano puntualizzando che ne è alla guida e quindi ne ha la responsabilità. Le crisi delle banche portano anche a conseguenze irreparabili come il suicidio di Lugino D’Angelo, pensionato di Civitavecchia che aveva investito i suoi risparmi –per un totale di 110mila euro- nei bond subordinati di Banca Etruria. Le quattro banche sono state “salvate” e sono tornate operative con 300 milione tra nuove erogazioni e rinnovi fidi a 1.500 Pmi. “I casi più esposti delle 4 banche sono stimati in 1.010 piccoli risparmiatori (persone con meno di 100 mila euro di risparmi presso la banca) con una concentrazione di bond subordinati superiore alla metà del proprio patrimonio. Il controvalore di tali obbligazioni è pari a 27 mln. il fondo di solidarietà è idoneo per capienza a coprire queste situazioni, che saranno valutate caso per caso.”
Ma cosa c’entra la Boschi con la vicenda? Dal 2011 all’11 febbraio 2015, Pierluigi Boschi, padre del Ministro, faceva parte del Cda Etruria. Nel momento in cui la figlia divenne ministro lui divenne vicepresidente della Banca. Inoltre il ministro Boschi è azionista della banca e il fratello invece è dipendente. Nel mese di febbraio del 2015 la banca Etruria viene commissariata per un buco di 3 miliardi. Intanto Bankitalia fa una multa di 2.5 milioni di euro al cda della Banca. Pierluigi Boschi viene multato per 144 mila euro per “Carenza organizzazione e controlli interni, carenza gestione e controllo del credito, violazioni in materia di trasparenza, omesse inesatte segnalazioni”. Dal mese di ottobre 2014 a gennaio 2015 ci sono stati dei movimenti strani all’interno della Banca Etruria poiché la banca è in crisi, ma all’improvviso vengono comprate azioni nella convinzione che varranno qualcosa. Motivo? Il 20 gennaio 2015 il governo Renzi trasforma le banche popolari con 8 miliardi di attivo in SPA. A guadagnarci è proprio la Banca Etruria che in borsa raggiunge +62.5%. Henry Ford diceva "Meno male che la popolazione non capisca il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione".
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