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di M.L.S.
Roma
– Sale l'allerta antiterrorismo sulla scia dell'informativa inviata dal FBI e raccolta dalla Dea riguardo i possibili obiettivi di eventuali attacchi all'Italia. Intanto, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, ospite della trasmissione Agorà, ha definito i "confini" entro cui la nazione agirà rispetto alle richieste di aiuto francesi per l'allarme terrorismo. Escluso l'intervento militare, l'Italia interverrà politicamente.
No ad intervento militare in Siria. “Nessuno metterà gli scarponi in Siria: nè Hollande, nè Obama, nè noi. Siamo pronti ad aiutare i nostri fratelli francesi ma nè noi, nè loro, nè gli americani faremo spedizioni in Siria”. Queste le parole riferite dal ministro che poi ha sottolineato:”La via d'uscita per la crisi siriana è di natura politica, non abbiamo bisogno di ripetere gli errori fatti in Iraq o Libia”. Una risposta forte, che se da una parte intende accordare l'assistenza al Governo francese, dall'altra pone delle restrizioni in attesa di maggiori specifiche riguardo il contributo italiano ai “fratelli francesi”.
Lavoro in Siria. Il ministro degli Esteri, dunque, ritiene possibile l'individuazione di un percorso in grado di allontanare Assad dalla Siria senza lasciare spazio ai tagliagole dell'Isis:”Questo è il lavoro che dobbiamo fare in Siria, con serietà e senza proclami roboanti”. Riguardo invece l'utilizzo dei Tornado, Gentiloni ha spiegato che sono necessari per le ricognizioni, prima di lasciare in bilico la posizione italiana al fronte. In futuro potrebbe mutare, ma: ”Per il momento quella è la funzione che ci chiede la coalizione e che noi svolgiamo”.
Allarme Usa. In merito all'informativa giunta dagli Stati Uniti, recante i nomi di 5 possibili attentatori presenti in Italia e degli obiettivi a rischio attentato- La Basilica di San Pietro a Roma, il Duomo e il teatro della Scala a Milano- , Gentiloni ha confermato il rischio, invitando però a: ”Non essere prigionieri di questa preoccupazione”. “Da ieri – ha riferito il ministro – le nostre forze di sicurezza stanno lavorando per identificare cinque persone”.
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