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Cronaca

EBREO ACCOLTELLATO, CENTRA L'INTIFADA DEI COLTELLI

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Tempo di lettura 2 minuti L'ebreo accoltellato migliora ma è ancora sotto choc. Continua la caccia all'uomo. Gli inquirenti per ora non escludono alcuna ipotesi

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Redazione

Milano – "Ho ricevuto in regalo mio marito giovedì sera e di questa sono grata a Shem, il nostro dio,che ci ha fatto questo grande dono". Lo ha detto la moglie di Nathan Graff, accettando di parlare con i giornalisti nel corridoio dell'ospedale di Niguarda, dove è ricoverato il marito, a condizione di non essere ripresa e fotografata. "Lui sta meglio ma è un pò irrequieto – ha aggiunto – , ora abbiamo paura di tornare a casa, credo che ci sentiremo sempre insicuri". Il presidente della comunità ebraica milanese Milo Hasbani ha raccontato di aver sentito per telefono Graff e che "era tranquillo ma ancora un po' sotto shock, come è normale".

Prosegue la caccia all'uomo a Milano. Gli inquirenti per ora non escludono alcuna ipotesi, compresa quella di un'aggressione dal movente razziale o politico. Finora, però, non ci sono state rivendicazioni e gli inquirenti stanno cercando elementi concreti a riscontro dell'ipotesi di un attacco a sfondo antisemita. Sono al vaglio degli agenti della Digos di Milano, quindi, le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona, un quartiere dove abitano numerosi ebrei. Gli investigatori hanno raccolto anche le testimonianze di alcune persone presenti quando è avvenuta l'aggressione compiuta, secondo le descrizioni, da un uomo con capelli e carnagione chiara. Ha sorpreso l'uomo alle spalle e, dopo averlo accoltellato senza pronunciare alcuna frase, si è allontanato a piedi. Graff, cittadino israeliano residente a Milano da tre anni, è stato ascoltato dalla Digos. Resta ricoverato all'ospedale Niguarda di Milano e non è in pericolo di vita. Intanto il procuratore aggiunto di Milano Maurizio Romanelli, che coordina il pool anti-terrorismo della Procura di Milano e ieri ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di reato di tentato omicidio volontario, resta in costante contatto con la Digos.

Graff è stato raggiunto da diverse coltellate alla schiena, alla gola e al volto. E' il genero di un rabbino di origine afghana, Hetzkia Levi, e attorno alle 20 stava tornando a casa in via San Gimignano (una delle strade della zona ebraica) quando è stato inseguito e raggiunto alle spalle dall'aggressore. Graff indossava la kippah, era "riconoscibile", e questo aumenta la preoccupazione della comunità ebraica che dai primi minuti ha ripetuto che l'aggressore è di origine araba. Secondo quanto raccolto dalla polizia, l'aggressore ha mostrato il volto durante la breve colluttazione che ha avuto con la vittima, rivelando una carnagione chiara e capelli biondi. Qualche speranza arriva da una telecamera che potrebbe aver ripreso la scena e il momento della fuga. Da chiarire, inoltre, se l'aggressore aveva dei complici che lo attendevano per scappare. La comunità ebraica: 'c'entra con Intifada dei coltelli'. Il Dipartimento di Pubblica Sicurezza ha intensificato la vigilanza in tutta Italia nei luoghi di culto e sugli obiettivi sensibili riferibili ad Israele e alla religione ebraica. Graff è stato dichiarato dai medici fuori pericolo

Dopo l'accoltellamento, è stata immediatamente intensificata la vigilanza agli obiettivi sensibili. Lo comunica la prefettura di Milano, aggiungendo che il Viceprefetto Vicario Giuseppe Priolo ha convocato con urgenza un Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica per questa mattina alle 9. Al Comitato parteciperanno, oltre ai vertici delle Forze dell'Ordine, il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia e i rappresentanti della comunità ebraica.

Il premier Matteo Renzi: "affetto e amicizia alla comunità ebraica e profonda vicinanza alla persona che è stata colpita a Milano".

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Castelli Romani

Tragedia sul Lago di Castel Gandolfo: due ragazzi perdono la vita nel tentativo disperato di salvarsi

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Castel Gandolfo (RM) – Un dramma si è consumato ieri pomeriggio sul Lago Albano di Castel Gandolfo, dove due giovani hanno perso tragicamente la vita. L’incidente ha lasciato sotto shock la comunità locale e i numerosi turisti presenti, suscitando un profondo senso di tristezza e smarrimento.

I due ragazzi, stavano trascorrendo una giornata di relax al lago quando è avvenuto l’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, uno dei due giovani si sarebbe allontanato dalla riva per una nuotata, ma sarebbe stato colto da un malore o dalle correnti improvvise, che in quel punto del lago sono particolarmente insidiose. Il secondo ragazzo, vedendo l’amico in difficoltà, non ha esitato un attimo e si è gettato in acqua nel disperato tentativo di salvarlo. Purtroppo, però, nessuno dei due è riuscito a tornare a riva.

I bagnanti presenti hanno lanciato subito l’allarme, ma nonostante l’intervento tempestivo dei soccorsi, per i due ragazzi non c’è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri di Castel Gandolfo, i Vigili del Fuoco di Marino e un’unità della Protezione Civile, supportati da un gommone in servizio sul lago. È stato richiesto anche l’intervento di un’ambulanza e di un elicottero del 118, ma purtroppo, quando i soccorritori sono riusciti a recuperare i corpi, i giovani erano già privi di vita.

“Siamo devastati,” ha dichiarato un residente di Castel Gandolfo, visibilmente commosso. “Conosciamo bene il lago e sappiamo quanto possa essere pericoloso. Ogni anno si ripetono tragedie come questa, nonostante tutti gli sforzi per garantire la sicurezza.”

Il Lago Albano, famoso per le sue acque cristalline e il paesaggio incantevole, nasconde insidie che spesso vengono sottovalutate. Le correnti, i fondali scoscesi e i repentini cambi di profondità lo rendono particolarmente pericoloso, soprattutto per chi non è un nuotatore esperto. Negli ultimi anni, le autorità locali hanno adottato diverse misure di sicurezza, tra cui l’attivazione di un servizio di sorveglianza durante la stagione estiva e l’adozione di protocolli specifici per le emergenze in acqua. Tuttavia, nonostante questi sforzi, gli incidenti continuano a verificarsi.

“Ogni estate ci troviamo a piangere giovani vite spezzate da questo lago,” ha aggiunto un altro abitante del posto. “È una bellezza naturale che purtroppo si trasforma spesso in un pericolo mortale.”

Le forze dell’ordine stanno ora indagando sulle circostanze precise dell’incidente, anche se al momento sembra trattarsi di una tragica fatalità. Nel frattempo, la comunità di Castel Gandolfo si stringe attorno alle famiglie delle vittime, colpite da un dolore immenso e inconsolabile.

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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