Tapio Wirkkala è stato designer, grafico e scultore del legno. Alla sua vasta produzione si deve buona parte della scoperta da parte del resto del mondo del nuovo codice linguistico nordico nel mondo del design nella seconda metà del secolo scorso. Il suo è un nome importante anche nel campo del vetro e il Museo delVetro di Murano rende omaggio alla sua vasta e splendida produzione, che anche in laguna ha preso vita, con un’esposizione che presenta più di cento opere e identifica due anime dell’artista: quella legata alla trasparenza del vetro e alla sua materialità profondamente connessa con la natura finlandese,e l’altra colorata connessa con il virtuosismo artistico-esecutivo di Murano. Non presenta solo opere in vetro però, in omaggio all’eclettismo di Wirkkala, capace di espandere il suo genio a un vasto repertorio di materiali e oggetti.
Tapio Wirkkala nasce nel 1915 a Hanko, porto nel sud della Finlandia. Studia a Helsinki, dove frequenta la Scuola Centrale di arti applicate. Nel 1946 incontra la storica vetreria Ittala, con la quale collaborerà per tutta la vita, e la sua relazione con un materiale che lo coinvolgerà in tutte le sue fasi di produzione,dalla progettazione all’esecuzione. Nel 1951 con i suoi vetri vince tre premi alla Triennale (la prima di molte), il successo provoca un’immediata eco commerciale,anche in Italia. Di quella Triennale scrisse Giò Ponti, con un’esortazione: “Voglia Venezia invitare Tapio Wirkkala”. Tra i due l’amicizia fu duratura. Proprio a Gio Ponti Tapio deve l’incontro con Venini, nel 1959. Si apre così la sua avventura veneziana, nella fornace muranese dove i suoi vetri trasparenti acquistano nuove dimensioni cromatiche. “In Finlandia il vetro di Tapio era diamante, era ghiaccio.
A Venezia il vetro di Tapio era colore, era aria”, ha scritto Lisa Ponti. Racconta la figlia Maaria che Tapio Wirkkala aveva due patrie: Venezia e la Lapponia. Nei suoi ricordi di figlia bambina il legame con la laguna è sempre evidente: “Mentre noi facevamo colazione, Tapio era già a Murano, da Venini, e i primi esperimenti avevano preso forma. Voleva cominciare a lavorare assieme ai soffiatori”.
La fama di Tapio Wirkkala cresce velocemente, mentre i suoi interessi continuano ad allargarsi ai più diversi materiali, dal compensato alla porcellana, dall’argento alla plastica. Disegna anche per la grande serie, una sua bottiglia di vodka è prodotta in milioni di esemplari, negli anni Sessanta inventa una lampadina, disegna coltelli, pipe, gioielli e canoe pieghevoli per i laghi della Lapponia. Continua intanto a scolpire il legno. Negli anni Settanta Tapio Wirkkala è l’artista maggiormente riconosciuto in Finlandia e la sua fama è mondiale, con importanti riconoscimenti. Nel 1981 realizza il Museo del Vetro a Riihimäki, il suo progetto architettonico più importante. Dopo la sua morte nel 1985 e la scomparsa di Rut Bryk, sua compagna della vita e sua prima interfaccia nel lavoro, i figli hanno creato la Fondazione Tapio Wirkkala Rut Bryk, la cui collezione è stata poi acquisita da EMMA, il Museo di Arte Moderna della città di Espoo. A cura di Harri Koskinen, Marco Romanelli, Chiara Squarcina. In collaborazione con Tapio Wirkkala Rut Bryk Foundation,EMMA Espoo Museum of Modern Art.
Museo del Vetro di Murano fino al 29 settembre 2019