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Redazione
Con l'allarme del segretario generale Jens Stoltenberg sulla "preoccupante escalation" delle attività militari russe in Siria, i ministri della Difesa della Nato si avviano ad affrontare una riunione particolarmente difficile a Bruxelles. "Stiamo affrontando molte sfide, provenienti da diversi orizzonti – ha detto Stoltenberg arrivando al quartier generale dell'Alleanza prima della ministeriale – sia da Est che da Sud. E la crisi senza precedenti dei rifugiati è proprio la conseguenza dell'instabilità a cui assistiamo a sud". La Nato, ha aggiunto, "sta rispondendo, attuando il più grande rafforzamento della difesa collettiva dalla fine della Guerra fredda"
Sul tavolo dei ministri dell'Alleanza, ci sarà quindi innanzitutto la tensione con la Russia, che ha deciso di sostenere il regime di Assad per combattere lo Stato islamico e, oltre a colpire Daech, colpisce in realtà anche "altri gruppi moderati", come Stoltenberg ha chiamato l'opposizione a Damasco. Come ha ribadito il segretario generale, "la soluzione a lungo termine per la pace in Siria non può essere militare, deve essere politica e prevedere una fase di transizione" ma, ha aggiunto, "la Nato e' pronta ad intervenire per aiutare tutti gli alleati, compresa la Turchia": e oggi a Bruxelles ci sara' l'occasione di "valutare la situazione assieme al ministro turco". I ministri parleranno anche della situazione in Afghanistan, e di una maggiore cooperazione con la Georgia. Stoltenberg auspica anche che venga dato il via libera a due nuovi centri di comando militare in Ungheria e Slovacchia, ai quali se ne aggiungeranno altri sei (Polonia, Bulgaria, Romania, Estonia, Lituania e Lettonia) per poter intervenire rapidamente contro le minacce provenienti da Est, quella "forza rapida di azione" decisa dopo l''aggravarsi della crisi in Ucraina nei mesi scorsi
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