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BOMBE NATO SU CENTRO MEDICI SENZA FRONTIERE A KUNDUZ: TESTIMONIANZE AGGHIACCIANTI

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Tempo di lettura 4 minuti La denuncia di Msf Il bombardamento è proseguito per mezz'ora dalla segnalazione alle forze armate Usa e afgane

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Redazione

Tragedia in Afghanistan a Kunduz, dove caccia-bombardieri Usa, che conducono raid aerei a sostegno delle truppe di Kabul e delle loro forze speciali per completare la riconquista della citta1' strappandola ai Talebani, hanno centrato per errore un ospedale di Medici Senza Frontiere. Nell'azione sono morti almeno 19 persone, 12 operatori della stessa ong e 7 pazienti: 3 bambini e 4 adulti. Medici sena frontiere (Msf) ha annunciato che l'ospedale di Kunduz bombardato dalla Nato "non è più operativo. Alcuni membri del nostro personale medico stanno lavorando in due ospedali dove sono stati trasferiti alcuni feriti", ha spiegato il portavoce dell'Ong in Afghanistan Kate Stegeman, in un mesaggio su Twitter. La struttura è l'unica con un servizio di traumatologia e chirurgia in tutta la regione.

La denuncia di Msf Il bombardamento è proseguito per mezz'ora dalla segnalazione alle forze armate Usa e afgane, denuncia Msf su Twitter, aggiungendo che "tutte le parti in conflitto, incluse Kabul e Washington, conoscevano le coordinate delle nostre strutture già da mesi". Msf sostiene che i raid continuavano anche dopo l'avvistamento del centro sanitario

Aperta un'inchiesta "Le forze aeree Usa hanno condotto un raid aereo alle 2,15 ora locale (le 23,45 ora italiana) nella città di Kunduz contro singole forze ostili. Il raid potrebbe aver causato danni collaterali ad una vicina struttura medica. Su questo incidente è stata aperta un'inchiesta", ha affermato il colonnello Brian Tribus in un comunicato. In precedenza Msf aveva denunciato: "Alle 2,10 (appena 5 minuti di differenza con l'orario del raid Nato, ndr)… il centro traumi di Msf a Kunduz e' stato colpito ripetutamente volte durante un intenso bombardamento ed è stato gravemente danneggiato".

Il centro MSF Il centro traumi di Msf è l'unica struttura medica nella regione in grado di prestare cure ospedaliere. Il personale medico sta facendo di tutto per garantire la sicurezza del pazienti", ha proseguito Msf aggiungendo che al momento del bombardamento erano 105 le persone ricoverate nella struttura e oltre 80 sanitari tra nazioni e internazionali di Msf erano presenti nell'ospedale. Immediata la denuncia anche dei talebani di questo nuovo caso di un attacco Nato che ha causato vittime tra la popolazione afghana: il portavoce degli ex studenti coranici, Zabihullah Mujahid ha detto che il raid ha ucciso pazienti, dottori ed infermieri mentre nessuno combattente era nella struttura al momento del raid. xxx xxxx xxx Onu condanna bombardamento, può essere crimine guerra = L'Onu ha condannato il bombardamento Nato sull'ospedale di Kunduz, in Afghanistan, affermando che potrebbe trattarsi di un "crimine di guerra". "Questo evento profondamente scioccante dovrebbe essere investigato a fondo e in modo indipendente e i risultati dovrebbero essere resi pubblici", ha affermato Zaid Ra'ad al-Hussein, Alto Commissario Onu per i diritti umani. "La serietè dell'incidente è sottolineata dal fatto che, se ne fosse provata la volontarietà in un tribunale, un attacco aereo contro un ospedale integrerebbe un crimine di guerra", ha aggiunto, definendo il bombardamento "tragico, inescusabile e forse persino criminale". xxx xxxx Capo del Pentagono, stiamo cercando capire come successo = Gli Stati Uniti stanno ancora cercando di verificare come sia potuto accadere il bombardamento aereo su Kunduz, nel nord dell'Afghanistan, che invece di colpire i Talebani ha centrato un ospedale gestito da Medici senza Frontiere, causando almeno sedici morti e 37 feriti: lo ha affermato il capo del Pentagono, Ash Carter. "Un'indagine approfondita ed esaustiva e' in corso su questo tragico incidente, in coordinamento con il governo afghano", ha riferito il ministro della Difesa americano.

La posizione degli Usa Carter ha spiegato poi che la zona circostante l'ospedale nei giorni scorsi era stata teatro di furiosi combattimenti con gli ex studenti coranici, ma non ha voluto confermare ufficialmente alcuna responsabilità diretta Usa. "In appoggio a quelle afghane nei dintorni operavano forze americane, proprio come i Talebani del resto", ha puntualizzato. L'organizzazione umanitaria ha denunciato che il raid aereo sull'ospedale di Kunduz in Afghanistan sono proseguiti per almeno "altri 30 minuti" dopo che il comando americano era stato informato che i suoi jet stavano bombardando una loro struttura. "Il bombardamento è continuato per oltre 30 minuti dopo che le truppe Usa e afghane sono state allertate per la prima volta" di quanto stava accadendo", si legge in una dichiarazione di Msf. L'organizzazione umanitaria ha denunciato di aver ripetutamente fornito nel corso degli ultimi mesi alle forze Usa le estate coordinate del loro ospedale, l'ultima volta "ad inizio settimana". Il bombardamento dell'ospedale di Kunduz "è vergognoso da un lato e lascia impietriti dall'altro. Vergognoso perche' noi sappiamo bene che quando si lavora in una zona di conflitto si incontrano le parti in causa per spiegare chi siamo e cosa facciamo, e tutti, sia a Kabul che a Washington, avevano le coordinate Gps dell'ospedale". Lo dice Stefano Zannini, responsabile del Dipartimento supporto ale operazioni di Msf, Già il fatto che si sia verificato e' estremamente grave, ma il fatto che nonostante avessimo chiesto sia a Kabul che alle forze Usa di fermare i jet e invece sono andati avanti è ancora più grave. E lascia impietriti che siano stati piu' passaggi dei caccia, ripetute ondate di attacchi e' un livello diverso, ci chiediamo perche'". Zannini agginge che "mai prima d'ora era capitata una cosa simile, o forse solo a Gaza lo scorso anno si era raggiunto un simile livello di barbarie". Non da oggi Medici senza Frontiere opera in diverse aree dell'Afghanistan, anche in quelle più contese. "Sino a qualche ora fa a Kunduz si riusciva a lavorare nonostante si trovi in un'area critica. E abbiamo continuato a ricevere pazienti anche dopo l'offensiva dei talebani. Poi e' arrivato questo attacco aereo…".
L'ospedale preso di mira è, anzi era, strutturato per essere un centro traumatologico per l'intera regione di Kunduz, nel nord del Paese, ed anche come primo soccorso di emergenza. "Riteniamo che oltre al drammatico bilancio delle vittime, sarà elevato il prezzo che ora agherà la popolazione della regione nel poter accedere alle cure e all'assistenza sanitaria"

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Francia, nuovo Governo: Macron bloccato tra i partiti

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La Francia è intrappolata in un’impasse senza precedenti, con il presidente Emmanuel Macron bloccato in un labirinto politico che sembra non avere via d’uscita. La scelta del nuovo premier, incaricato di formare un governo che possa gestire efficacemente il Paese, si sta rivelando una sfida insormontabile. Le consultazioni con i partiti politici, iniziate la scorsa settimana, non hanno portato ad alcun risultato concreto, lasciando il Paese in uno stallo politico che giorno dopo giorno diventa sempre più difficile da risolvere.

Dopo aver incontrato il Nuovo Fronte Popolare, Macron ha ricevuto i rappresentanti della destra, nella speranza di trovare un consenso per il nuovo esecutivo. Tuttavia, il clima politico è rimasto teso e privo di progressi significativi. La presidente dell’Assemblea Nazionale, Yael Braun-Pivet, è stata la prima ad arrivare all’Eliseo, ma ha lasciato l’incontro senza rilasciare dichiarazioni, segno del profondo disaccordo che persiste.

Diverso l’approccio dei leader del Rassemblement National, Marine Le Pen e Jordan Bardella, che non hanno esitato a manifestare la loro opposizione a un eventuale governo del Nuovo Fronte Popolare, anche in assenza di ministri dell’ala sinistra di Jean-Luc Mélenchon. Le Pen ha chiaramente espresso l’intenzione di chiedere una sessione straordinaria del Parlamento a settembre per valutare la possibilità di censurare il governo non appena verrà formato. “Non cambia assolutamente nulla”, ha dichiarato, evidenziando come la sfiducia nei confronti di qualsiasi esecutivo proposto sia totale.

A peggiorare ulteriormente la situazione, si è aggiunto il leader dell’ex Republicain, Eric Ciotti, che ha dichiarato la sua ferma opposizione a un primo ministro scelto dal Nuovo Fronte Popolare, preannunciando un voto di censura immediato da parte del suo gruppo. La possibilità di una seconda ondata di consultazioni non è più solo un’ipotesi remota, ma un’opzione sempre più concreta, mentre il tempo stringe.

L’attuale stallo non è solo una questione politica, ma rappresenta anche una crisi istituzionale. Gabriel Attal, il premier dimissionario, è ormai da 41 giorni alla guida del governo per gli affari correnti, una situazione senza precedenti dalla Seconda Guerra Mondiale. Questo prolungato periodo di incertezza sta sollevando preoccupazioni non solo tra i politici, ma anche tra i cittadini francesi, sempre più disillusi e preoccupati per la mancanza di una leadership stabile.

Nel frattempo, la tensione tra i partiti continua a crescere. Il Nuovo Fronte Popolare, ansioso di imporre la candidatura di Lucie Castets, non sembra disposto a scendere a compromessi. Il socialista Olivier Faure ha già messo in guardia contro una “messa in scena” orchestrata da Macron, mentre l’Insoumis Manuel Bompard ha parlato di “manovre” presidenziali per impedire alla sinistra di governare. Bompard ha avvertito che qualsiasi nomina diversa da quella di Castets potrebbe portare a un’escalation di tensioni, con proteste di piazza e, in ultima istanza, alla destituzione dello stesso Macron.

In questo contesto di crescente frustrazione e incertezza, il presidente Macron ha ancora pochi giorni per trovare una soluzione, prima di partire per la Serbia per una visita ufficiale. Con la cerimonia di apertura dei Giochi Paralimpici all’orizzonte, sembra sempre più probabile che la nomina del nuovo premier debba ancora attendere, prolungando ulteriormente l’impasse politica che sta paralizzando la Francia.

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Israele e Hamas: accordo rischia di fallire

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L’accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco è sull’orlo del fallimento e non esiste uno schema alternativo che possa essere presentato al suo posto.

Lo hanno riferito a Politico due alti funzionari Usa e due israeliani. “Non sappiamo se Sinwar vuole l’accordo”, ha detto una fonte, “se non lo vuole, c’è la possibilità che l’Iran attacchi e la situazione degeneri”. Mentre gli Usa spingono per un vertice al Cairo venerdì, un funzionario israeliano ha affermato: “Non è affatto sicuro che ci sarà un vertice, se ci fosse, non ci sarebbe nulla di cui parlare finché Israele resterà sulla sua posizione”. 

In un attacco con un drone israeliano a Sidone è stato ucciso Khalil el-Moqdah, fratello di Mounir el-Moqdah, un comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, il braccio armato di Fatah palestinese, secondo quanto scrive il quotidiano L’Orient le Jour online citando un annuncio fatto nel campo palestinese di Ain el-Héloué, nei pressi di Sidone. Suo fratello Mounir è uno dei leader palestinesi di Fatah in Libano. È stato ripetutamente accusato da Israele di contrabbando di armi alle Brigate dei Martiri di al-Aqsa nella Cisgiordania occupata.

“Hezbollah ha lanciato questa mattina 50 razzi nel centro della città di Katzrin. Hezbollah spara indiscriminatamente contro i civili israeliani. Come ogni Paese che protegge i propri cittadini, agiremo di conseguenza”, ha dichiarato su X il portavoce dell’esercito Daniel Hagari.

Intanto i media libanesi riferiscono di un attacco di un drone israeliano a un veicolo nel campo profughi palestinese di Mieh Mieh, vicino alla città costiera di Sidone. L’Idf non ha ancora rilasciato dichiarazioni.

L’ esercito israeliano continua a operare nell’area di Rafah, nel sud della striscia di Gaza, e nelle ultime 24 ore ha eliminato decine di terroristi, distruggendo infrastrutture e individuando numerosi armamenti. Lo ha riferito il portavoce dell’Idf aggiungendo che l’aeronautica israeliana ha colpito circa 30 obiettivi terroristici nella Striscia, incluse postazioni di lancio e di osservazione.

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Vaiolo delle scimmie: l’Argentina blocca una nave in porto

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Tutto l’equipaggio è in quarantena, nessuno può sbarcare

Restano in quarantena gli oltre venti membri dell’equipaggio della nave per il trasporto di cereali Ina Lotte, battente bandiera liberiana, bloccata dalle autorità sanitarie argentine nel Rio del Paranà, nei pressi di Puerto San Lorenzo, nella provincia di Santa Fe, per un caso sospetto di vaiolo delle scimmie.

L’imbarcazione aveva lasciato l’Atlantico del nord il 12 luglio dopo essere entrata in un porto russo e olandese e due settimane dopo era arrivata in Brasile, dove è rimasta oltre una settimana nello scalo di Santos, prima di riprendere il largo verso l’Argentina.

Secondo quanto riportano le tv locali, il personale medico salito a bordo ieri sera ha sottoposto ad un test almeno un membro dell’equipaggio che presentava sintomi compatibili col virus.

Nessuno potrà sbarcare dalla nave fino a quando non si conosceranno gli esiti degli esami.

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