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di Angelo Barraco
Marsala (TP) – Ieri è stata confermata l’assoluzione della Corte d’Appello di Palermo per Jessica Pulizzi, su cui pende l’accusa di aver sequestrato la piccola Denise Pipitone. Erano stati chiesti 15 anni di reclusione dal procuratore generale Rosalba Scaduto, cma, anche in primo grado era stata assolta. In aula, era presente la mamma della piccola Denise, Piera Maggio. Noi de L’Osservatore D’Italia abbiamo intervistato l’Avvocato Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, che ha risposto ad alcune nostre domande in merito alla vicenda:
Jessica è stata assolta, vi aspettavate questa assoluzione?
“E’ chiaro che un giudizio particolarmente difficile non può avere un risultato scontato, la sensazione, e di sensazioni purtroppo in diritto non si può vivere ma si vive di certezze, da uomini era una sensazione interessante, avevamo una sensazione positiva. Vero è che ad un certo punto abbiamo notato l' umore da parte della Corte, tuttavia il procedimento aveva degli atti d’Appello ben precisi, ben determinati, che non avevano lacune, che evidenziavano deficit dell’utilizzo di primo grado. Questi erano ritenuti fondati alla riapertura del dibattimento e quindi è chiaro che non avevamo certezza me una buona idea di aver fatto un buon lavoro, il massimo che si poteva fare”.
In merito agli elementi contro Jessica?
“In merito agli elementi contro Jessica in particolare si era approfondito anche l’accesso nell’abitazione dopo due ore dalla scomparsa della piccola Denise Pipitone nella casa di Anna Corona e che in realtà si è avuto modo di rilevare che è stato sviato questo accesso dalla Anna Corona stessa che li ha fatti entrare nella casa della vicina. In questa storia, mi spiace doverlo dire, c’è tanta gente che è a conoscenza, e ne abbiamo prova di fatti e di elementi, che possono far mutare il senso di questa tragica vicenda. Purtroppo queste persone o sono reticenti o comunque non raccontano la verità, tutto questo ha fatto male a questo processo indiziario e dunque oltre a nascere con grosse difficoltà genetiche, lo ha ulteriormente aggravato con la reticenza e la non collaborazione di molti testi terzi per paura e tanti altri motivi. Sta di fatto che nonostante questo siamo riusciti ad avere un quadro abbastanza chiaro, un puzzle in cui mancano dei tasselli. Non c’è ombra di dubbio, non posso negarlo, ma abbiamo dei punti certi in questo puzzle”.
Quali saranno le prossime mosse?
“Le prossime mosse saranno che certamente dobbiamo attendere le motivazioni, non posso escludere a priori la possibilità di fare ricorso in Cassazione perché verrei meno al mio giuramento d’Avvocato, verrei meno ai miei doveri deontologici nei confronti della cliente, ma verrei meno a una mia condizione morale. La ricerca della verità in questa storia va affrontata in tutte le sedi, siano queste sedi collegabili ad un ambito stragiudiziale e legate alla ricerca, siano le sedi processuali canoniche, con queste noi ci confrontiamo, con le sedi canoniche. Noi abbiamo tre gradi di giudizio e quei tre gradi di giudizio li affronteremo tutti a testa alta, come abbiamo fatto fino ad oggi, con la consapevolezza che siamo nel giusto, con la consapevolezza che noi abbiamo una visione chiara su quello che è accaduto sulla vicenda”. Speriamo di poterla trasmettere anche ai giudici della Suprema Corte.
Sarà cercata ancora Denise?
“Denise sarà ricercatissima, credo che sia la bambina, insieme a Meddi, più ricercata nel mondo e noi continueremo a fare il nostro dovere anche in questa sede della ricerca. Non le nego che lo abbiamo fatto nel mese di agosto, lo abbiamo fatto nel mese di settembre, perché non tralasciamo nessuna segnalazione, non tralasciamo nessun piccolo elemento che ci possa condurre a poter riabbracciare Denise Pipitone. Noi speriamo di poter arrivare a questo, per noi è un sogno, in questo sogno purtroppo tanta gente da incubo si è frapposta e speriamo che la verità emerga e speriamo che la cortina di omertà che avvolge come un manto opaco la città di Mazara del Vallo possa definitivamente aprirsi e possa questa città e i suoi abitanti, tutti, riscattarsi e riscattare l’immagine di questa città che certamente in questa storia non ha dato una bella immagine di se. Quindi veramente, noi sollecitiamo tutti i mazaresi che possano conoscere anche un frammento di questa storia, e ce ne sono, io potrei pure dirle i nomi e cognomi di quelli che ci sono che sono stati evidentemente reticenti”.
Quindi allo stato attuale ci sono persone che conoscono la vicenda?
“A Mazara ci sono le persone che conoscono. Noi comunque ci fermeremo solamente se ci riportano Denise Pipitone; che ci dicano che fine ha fatto Denise Pipitone, altrimenti saremo degli irriducibili”.
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