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Redazione
Tira dritto senza pensare a polemiche, reazioni e conseguenze: lui le riforme intende portarle avanti e realizzarle. Matteo Renzi al Tg5 parla proprio di riforme. "Non ci saranno problemi, le riforme vanno avanti, l'abbiamo sempre detto e sempre fatto ma c'è sempre un pò di preoccupazione nel mondo politico. Le riforme sono un tentativo di rendere il paese più semplice e giusto, un pò meno politici e un pò più concretezza per i cittadini. I tempi vengono rispettati finalmente". "Le riforme portano alla crescita del paese, oggi siamo al segno più e l'Italia non è più il problema nel mondo, il problema sono gli altri, non più gli italiani. I risultati finalmente si vedono". Per il premier "la principale riforma è restituire fiducia". "Se gli italiani dopo tanto tempo vedono tornare a crescere i consumi è perché i tanti soldi da parte, fermi in Italia tornano a girare e si rimette in modo l'economia reale e noi diventiamo il paese più forte dell'Ue".
Poi: "Se i medici ci vogliono suggerire modi diversi per tagliare gli sprechi, saremo ben felici di ascoltarli senza che si arrivi allo sciopero. Penso troveremo agevolmente un punto di intesa ma deve essere chiaro che noi stiamo mettendo più soldi nella sanità, non meno. Quelli che mettiamo, spendiamogli meglio". "Dovremo parlare anche con i medici – spiega il premier – ma segniamoci i numeri: nel 2013 106 miliardi, nel 2014 109 mld, più 3%, nel 2015 110 miliardi e il prossimo anno 111 miliardi. Nella sanità i soldi per la sanità non sono tagliati, ne abbiamo messi di più ma la gente invecchia, ha bisogno di cure, quindi dobbiamo trovare criterio per fare cose che servono davvero".
Tornando alle riforme, il ministro Maria Elena Boschi ha detto che "dai tempi della politica dipendono poi tutti gli altri". "Tutto poteva essere fatto meglio – ha sostenuto ancora la Boschi -, dalla legge elettorale alle riforme della P.A. dalla scuola al lavoro. Ma fare bene è possibile senza darsi tempi infiniti per realizzarli".
"Io userò qualunque strumento, matematico e non, per cancellare Renzi dalla scena politica e per fare in modo che, mai più, dopo già tre volte, qualcuno possa essere incoronato re senza essere stato votato dal popolo", ha scritto su Facebook Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato in un post dal titolo: "Algoritmo o equazione? No riforme=no Renzi". "Tanti stanno cercando di capire l'algoritmo che ha generato 85 milioni di emendamenti. Pochi hanno invece capito la semplice equazione: "no riforme=no Renzi" dove le variabili,cioè le incognite, sono rappresentate dal numero dei miei emendamenti. Se Renzi non porta a casa le riforme, referendum compreso, entro il luglio 2016,va a casa e ci resta per sempre".
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