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di Vincenzo Giardino
Sant'Agata di Militello (ME) – A Sant'Agata di Militello, comune in provincia di Messina, l'incessante bagarre della politica locale, da decenni, non consente un dialogo costruttivo tra le maggioranze e le opposizioni che si sono succedute e alternate, lasciando la cittadina tirrenica in uno stato di abbandono rispetto alle opere d'interesse pubblico, che potrebbero dare stimolo alla crescita economica locale.
Anche l'attuale giunta sembra non essere capace di prendere iniziative che possano dare slancio in questo senso e l'unica preoccupazione dei politici locali è quella di poter scaricare le responsabilità a chi li ha preceduti nella gestione amministrativa. E così, oggigiorno, il “teatrino” dei governanti ha come “palcoscenico” i sistemi di comunicazione moderni – facebook, blog, etc -, ma con la dialettica di sempre: improperi, insulti, offese personali e minacce di denunce.
Per i politici di Sant'Agata di Militello, parlare di “bene comune” è come parlare dell'utopia di Tommaso Campanella ne “La città del sole”; molto spesso, iniziative d'interesse pubblico, vengono boicottate perché patrocinate da qualcuno della parte avversaria.
I programmi presentati nel corso delle varie campagne elettorali, sono un mero documento amministrativo necessario.
Anche in questo paese, come nella maggioranza delle cittadine del Sud, i candidati alle comunali, fanno leva sulla conoscenza personale e parentale, raramente espongono il loro programma elettorale (alcuni di questi candidati non lo conoscono), spesso si mettono in lista per smania di protagonismo, per interessi di “bottega” o perchè lo chiede l'amico potente.
Ormai, anche dall'esempio dei rappresentati politici nazionali (di centrodestra e di centrosinistra), è dimostrato che poco importa la preparazione politica e culturale, l'importante è assecondare i giochi di potere.
Sono veramente pochi i rappresentati politici di oggi che hanno letto la Carta della Costituzione, che dovrebbe conoscere anche il meno eletto dei consiglieri comunali del più piccolo comune d'Italia.
Intanto, anche a Sant'Agata di Militello, i cittadini, nonostante si lamentino quotidianamente, in occasione delle competizioni elettorali locali continuano a votare sempre con lo stesso criterio: l'amico, il parente, l'amico del parente, oppure chi li illude di potergli fare “il favore”.
Tutto questo esprime una sorta di “masochismo sociale”, la consapevolezza di fare del male al loro paese con i seguenti risultati: i lavori del locale porto mai terminati e fermi da decenni, il lungomare disastrato che offre un'immagine di disperazione ad un turista che visita Sant'Agata di Militello per la prima volta, la ricezione turistica affidata esclusivamente all'iniziativa privata e individuale di operatori del settore che non sempre la gestiscono con professionalità.
Questa estate sono state molte le attività commerciali danneggiate per la persistenza di lavori in corso con termine incerto. Il tutto ha contribuito ad aggravare ulteriormente l'economia locale che da qualche anno, come in altri posti d'Italia, è inficiata dall'aumento della disoccupazione e dalla chiusura di molte attività imprenditoriali.
Qualunque politico locale sia chiamato a rispondere di tutto questo, ha sicuramente una giustificazione, attribuendo ad altri le responsabilità dei disagi attuali e mostrando spesso indifferenza e inettitudine.
Anche da Sant'Agata di Militello continuano ad emigrare giovani di valore e con tanta voglia di fare, rifiutando il nichilismo al quale si è abituato la gran parte dei cittadini di questo paese.
In genere tutti noi Italiani abbiamo la spudoratezza di essere orgogliosi di un concittadino che ha avuto fama e successo fuori, ma raramente riflettiamo che per ottenerlo costui è dovuto scappare dal paese in cui è nato e che talvolta non vuole più ritornare.
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