Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Il gruppo alla camera FdI-AN aveva interpellato al Ministro delle finanze per conoscere la veridicità di una taske force incaricata di studiare le modalità per l’introduzione di una eurotassa
di Cinzia Marchegiani
Siamo talmente abituati a leggere catastrofismi su questa Unione Europea, che ogni articolo di giornale suscita preoccupazione e ilarità, al tal punto che la realtà è diventata spesso contesa di conferme per la sua veridicità. E’ il caso dell’Eurotassa, la new entry tax che sembra gravitare sulle teste dei cittadini europei come una sorte di uccello del malaugurio. Monti, che sembra sia stato chiamato a studiare questa nuova tassa precisava: “Nessuna eurotassa, ma un lavoro per trovare le soluzioni migliori sulle modalità future di finanziamento dell' Ue, lasciando invariato l' onere complessivo a carico di cittadini ed imprese derivante dalle fiscalità nazionali e dalle 'risorse proprie' di pertinenza della Ue". Lo affermava l' ex premier Mario Monti in un' intervista al Corriere della Sera in cui spiega il mandato del 'Gruppo sulle risorse proprie dell' Ue', da lui presieduto, istituito nel febbraio 2014 e che presenterà le sue proposte nella primavera prossima . Ma alla Camera dei Deputati il gruppo FdI-An aveva in tal senso interpellato il Ministro delle finanze italiano Padoan, per comprendere se l’introduzione dell’eurotassa avanzata dal Ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, con cui i paesi membri dovranno devolvere una parte delle risorse riscosse attraverso l'iva e l'irpef a livello nazionale a un fondo europeo, oppure introdurre una tassa addizionale, con aliquote e criteri da decidere su base differenziata per le singole nazioni, fosse già in lavorazione.
La risposta del ministro Padoan, non si è fatta attendere e conferma che c’è l’intenzione di introdurre una nuova tassa, ormai nota come eurotassa. “Purtroppo constatiamo come l’Unione Europea decida misure sempre e soltanto nella direzione di irrigidire, se non rovinare – denuncia il capogruppo alla camera dei Deputati di FdI-AN – i rapporti con gli Stati partner soprattutto quelli del Mediterraneo”. L’On. Rampelli ravvisa la necessità l’istituzione di una commissione europea che affronti tutti le problemi che l’Ue scarica sull’Italia, come per esempio, l’utilizzo del latte in polvere (leader della produzione è la Germania) al posto del latte naturale per la produzione dei formaggi, in cui l’Italia è un’eccellenza: “Quando si affronterà il problema del diametro delle vongole, che ha letteralmente decimato la nostra pesca, o la vicenda delle reti da pesca e delle loro dimensioni più adatte ai mari del Nord che al nostro mare, – spiega Rampelli – o quando si affronterà la resistenza della Germania per la promozione del Made in, ovviamente in chiave anti Made in Italy. L’Unione europea propone l’istituzione di una nuova tassa proprio all’indomani del rifiuto all’equa ripartizione delle quote dei migranti. Insomma, a pagare sempre gli italiani. E questo è inaccettabile”.
Le bugie caro Monti hanno le gambe corte, ma tanto che importa se a fare le spese è sempre la moltitudine dei cittadini ormai sempre più stretti e intrappolati nelle maglie di una giustizia non più sociale che si chiama Unione Europea, nata per scopi ben più dignitosi, quello dei diritti dei popoli, che ora ci si chiede dove siano stata sepolti.
Correlati