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di Angelo Barraco
La lotta all’Isis non si ferma poiché le bandiere nere fanno paura, uccidono e avanzano e l’azione preventiva serve ad evitare ed a smantellare cellule Jihadiste collocate in diversi luoghi. E’ esattamente ciò che ha fatto la polizia turca che ha effettuato blitz in 13 province e ha messo le manette ai polsi a 251 persone sospettate di sostenere i jihadisti dell’isis e i miliziani curdi del Pkk. I raid sono stati effettuati all’indomani di un attacco dell’Isis lungo la frontiera con la Siria in cui è stato ucciso un soldato e altri due sono stati feriti. Le bandiere nere non si placano, avanzano, distruggono e conquistano: è grande anche la propaganda che spinge molti ad unirsi a loro. Ad Istanbul sono stati effettuati 140 blitz in 26 quartieri e hanno lavorato 5 mila agenti all’operazione con l’ausilio di elicotteri. Tre caccia F-16 hanno colpito delle postazioni Isis.
Un’importante svolta della Turchia. Ankara farà utilizzare la sua base aerea Usa di Incirlik, distante 120 km dalla Siria, questa postazione servirà agli aerei Usa per colpire le postazioni Isis. L’accordo per l’uso di questa postazione è stato raggiunto, dopo diversi mesi di trattative ma è stato concretizzato mercoledì in una telefonata tra Barack Obama e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Incrirlik è stata costruita dagli americani nel 1951 e ospita truppe turche, americane e britanniche e l’uso di tale base è una svolta per la lotta alle bandiere nere dell’Isis. La base è stata utilizzata anche per la Guerra del Golfo nel 1991 ma non per la 2 del 2003 poiché il governo turco fin’ora si era opposto all’uso della base. Ma l’Isis avanza, gli attacchi sono sempre più frequenti e imprevedibili e la mattanza ha proporzioni che fanno gelare il sangue, gli viene imprigionato dall’Isis non po’ scappar via e spesso gli ostaggi, se non sono più utili per nessun fine, vengono brutalmente uccisi come bestie. Sulle sorti dei nostri quattro italiani rapiti si parla di Isis e l’ipotesi che possano essere stati sequestrati dalle bandiere nere fa rabbrividire, ma al momento non vi è stata alcuna rivendicazione e bisogna aspettare che il tempo faccia il suo corso e sperare che presto i rapitori diano informazioni sui nostri connazionali.
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